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In Italia oltre 800.000 posti disponibili

In Italia ci sono più di 800.000 posti di lavoro disponibili. quasi 700.000 sono suddivisi in 30 professioni.

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In Italia ci sono oltre 800.000 posti di lavoro disponibili. E’ quanto risulta da uno studio di Assolavoro.  Entro aprile saranno 150.000 offerti dalle agenzie del lavoro (quindi con contratti in somministrazione), dei quali circa il 30% nel Nord-Ovest, il 24% nel Nord-Est, più del 20% al centro e il restante più del 25% nel sud e nelle isole. In questo, vi sono 30 figure professionali che spiccano per importanza, divise in tre tronconi, quelle ad elevata qualifica, quelle a qualifica media, e quelle di stampo operativo, sono queste le figure più richieste nei mesi di marzo-aprile 2023, vediamo ora quali sono nel dettaglio.

Le professioni ad alta qualifica

Le principali figure ricercate sono “gli sviluppatori java e sistemisti, architetti informatici, esperti in controllo di gestione e ingegneri meccanici, elettrici e dell’automazione, project manager, communication e digital communication specialist.” Si tratta di figure molto specializzate, spesso nel campo dell’informatica, ma anche della gestione e della comunicazione, settore strategico da molti anni per le aziende.

Le professioni a qualifica media

Per questo campo si cercano principalmente  “specialisti della qualità, sales account, contabili e addetti alla tesoreria, esperti in recruiting e training, cuochi” (soprattutto quelli che dovranno sostenere la ripresa stagionale). E poi “gli specialisti della qualità e gli esperti di vendite on line e marketing digitale e”, più in generale, “tutte le figure che gestiscono i rapporti con la clientela.”, ovvero quelle specializzazioni che consentono alle aziende di mantenere e sviluppare buoni rapporti con fornitori e clienti, rapporti che a loro volta portano affari e quindi, in soldoni, fatturato.

Le professioni operative

Per quanto riguarda i ruoli più operativi, le figure più ricercate sono “termoidraulici, operatori di macchine, addetti al banco di assemblaggio, autisti, camerieri, magazzinieri e specialisti delle spedizioni. Sempre più richiesti i manutentori meccanici, i montatori meccanici trasfertisti, gli addetti al banco di assemblaggio industriale.” Sono questi settori che seppur operativi, risultano essere piuttosto specializzati e non è quindi facile trovare i candidati giusti, ovvero quelli preparati e che abbiano voglia di fare.

Perché tutti questi posti disponibili?

Le professioni fin qui citate, secondo Assolavoro, copriranno 692.000 posti tra gli 810.000 disponibili. Viene però da chiedersi come mai ci sia così tanta disoccupazione e nel contempo così tanti posti di lavoro da coprire. Ciò avviene perché molto spesso la domanda non incontra l’offerta, per varie ragioni. Una delle principali è che non si trovano i candidati con la preparazione necessaria, ovvero ci sono troppe persone che hanno fatto scuole, o comunque hanno formazione non adatta a ciò che offre il mercato del lavoro. Sono persone che vorrebbero lavorare, che cercano attivamente un lavoro, ma che hanno un background che non permette loro di trovarlo facilmente. Così i posti di lavoro restano scoperti per molto tempo e loro restano disoccupati, salvo si adattino a fare qualcosa che non è nelle loro corde nel caso riescano a crearsi la possibilità di farlo. Un’altra ragione, ma solo per alcune figure, risiede negli stipendi. In alcuni casi sono troppo bassi, perlomeno per chi quel lavoro dovrebbe farlo. Quest’ultimo sceglie quindi un lavoro differente, o addirittura di non lavorare, piuttosto che “abbassarsi” a fare qualcosa che magari sa fare ma dove si guadagna secondo lui troppo poco.

Una terza ragione è quasi contraria alla seconda. Ci sono aziende che voglio assumere ed anche formare il personale per varie qualifiche, alte o meno che siano, ma non lo trovano perché c’è una tendenza a non voler sottostare alla formazione per uno stipendio ritenuto troppo basso. Ovvero, se da una parte c’è un candidato formato che non vuole guadagnare troppo poco (giustamente) dall’altra c’è un candidato non formato che non accetta di lavorare perché vorrebbe guadagnare come se formato lo fosse già. Questo spesso porta le aziende a rinunciare ed arrangiarsi in altro modo. Esiste una quarta ragione che riguarda espressamente le professioni più operative. Molti giovani tendono a non volerle fare più, ormai da diversi anni, preferendo un lavoro più da ufficio. Ritengono insomma, a torto, che la classe sociale del lavoro sia così importante da rinunciare al lavoro stesso e quindi magari ad uno stipendio sicuro, piuttosto che “piegarsi”. Ma i lavori operativi sono anche quelli che permettono alle qualifiche più alte di, letteralmente, esistere, in determinati casi. E’ in effetti anche questo un caso di mancato incontro tra domanda e offerta che potrebbe essere eliminato solo attraverso un grosso lavoro culturale di medio periodo. Va ovviamente detto che non è sempre così, anzi. Ci sono moltissimi giovani e meno giovani disposti a fare ed imparare lavori prettamente operativi pur di potersi fare o mantenere una famiglia, o comunque raggiungere una buona indipendenza economica.

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