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Auto elettriche: tutto rinviato a data da destinarsi

L’Ue ha rimandato a data da destinarsi la decisione sulla transizione elettrica. Una minoranza di blocco ha fatto saltare il tavolo ed ora le cose potrebbero svilupparsi in modo molto diverso.

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Dopo che recentemente il Parlamento europeo aveva approvato il 2035 come termine ultimo per la cosiddetta transizione elettrica, il voto degli ambasciatori, che tecnicamente avrebbe dovuto essere solo una formalità ha se non ribaltato la situazione, comunque bloccato il molto discusso processo di passaggio ad un’energia solamente elettrica per quanto riguarda la mobilità delle auto. A fare da traino è stata proprio l’Italia, che ha votato no, alla quale si è accodata la Germania che già aveva espresso molti dubbi, più la Polonia e l’Ungheria. Il regolamento dice che quattro paesi “pesanti” possono creare una minoranza di blocco ed è infatti esattamente quel che è accaduto. L’opposizione delle quattro nazioni ha generato un non voto, visto che probabilmente non si sarebbero raggiunti i voti necessari all’approvazione ed è quindi stato tutto rimandato a data da destinarsi, letteralmente “a tempo debito”.

I dubbi sull’elettrico non sono poi molti, ma i dubbi sulla sua esclusività invece sì. Se è vero che in diverse situazioni porta dei vantaggi, in molte altre, per come è fatta la mobilità della auto crea dei problemi. Poi c’è da dire che se è vero che negli anni la tecnologia migliora, allora questi miglioramenti valgono per tutte le tecnologie, quella endotermica compresa. Non si capisce poi perché eliminare anche le auto ibride, ora così desiderate e acquistate. Insomma, come detto il problema non è l’elettrico in sé ma è la sua imposizione esclusiva che molti considerano semplicemente sbagliata.

Gli e-fuel

Cosa sono gli e-fuel? Potrebbero essere la soluzione per mantenere i motori termici anche dopo il 2035. Case come la Lotus stanno già facendo ricerche, così come avviene in Italia, ma in testa alla cordata c’è la Germania. Il suo essersi messa di traverso sulla data del 2035 dipende anche dal fatto che in patria vorrebbero mantenere i motori termici e proprio per questo case come Audi stanno da anni facendo ricerche sui cosiddetti e-gas, e-benzina ed e-diesel. Quest’ultimo, un po’ paradossalmente sembra essere il più promettente, ad oggi. Sono queste tecnologie che potrebbero ridurre addirittura del 60% la percentuale d’inquinamento da polveri sottili. La questione sta più che altro in come si svilupperanno i processi di produzione, nel loro miglioramento insomma. Il fatto che sussista un’incertezza sul futuro di questo tipo di carburanti ovviamente non aiuta il loro sviluppo. Ma se si dovesse prendere la auspicabile strada del mercato diversificato, allora è chiaro che molte più case automobilistiche punterebbero anche sui carburanti sintetici, aumentandone così grandemente le possibilità di sviluppo.

L’idrogeno

Le auto a idrogeno esistono già e anche da molti anni. La tecnologia supporta due tipi di auto, le cosiddette fuel cell e le auto “tradizionali” alimentate ad idrogeno. Nelle prime, le “celle a combustibile” attraverso una complicata reazione trasformano un composto chimico in elettricità, l’alimentazione a idrogeno va infatti bene sia per le auto elettriche che per quelle endotermiche. Le seconde sono semplicemente delle normalissime auto a motore termico che al posto di utilizzare i carburanti tradizionali utilizzano l’idrogeno. Queste ultime hanno alcune inefficienze anche se riescono comunque ad inquinare decisamente di meno. Ovviamente anche in questo caso, se si prendesse la direzione della diversificazione del mercato, i produttori ed il loro indotto riuscirebbero probabilmente a fare maggiore ricerca ed ottimizzare quindi i processi di produzione dell’idrogeno, che presentano ancora alcuni problemi (ad esempio non è molto economico). Una buona notizia invece è che sembra che l’idrogeno sia una tecnologia promettente per quanto riguarda il trasporto molto pesante, come le navi e gli aerei, che fondamentalmente sono quelli che attualmente inquinano di più. Per fare un paragone si può prendere in considerazione il fatto che una nave inquina come un milione di auto. Ma ovviamente dato il loro apporto fondamentale all’economia non è possibile fermare le navi e di conseguenza un’alimentazione più pulita per esse sarebbe fortemente auspicabile.

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