Una laurea in Architettura può assicurare diversi sbocchi lavorativi a chi decide di iniziare (e portare a termine con successo) questo percorso di studi. Se ti sei diplomato quest’anno o stai per concludere le superiori probabilmente ti sarai chiesto più volte quale strada intraprendere dopo la maturità. Conoscere le possibilità di carriera e il percorso di studi che dovresti intraprendere qualora scegliessi di iscriversi alla facoltà di Architettura, allora, potrebbe aiutarti a chiarire meglio le idee.
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Laurea in Architettura: triennale o magistrale?
Se deciderai di iscriversi alla facoltà di Architettura devi sapere che esistono due percorsi diversi per laurearsi, ovvero: quello triennale e quello magistrale. La laurea triennale in Architettura ti permetterà comunque di iscriverti alla specialistica una volta finito il triennio ma, qualora tu volessi interrompere i tuoi studi per provare a cercare subito lavoro, avrai già un titolo riconosciuto che potrai sicuramente far valere a livello professionale (e nulla comunque ti impedirà di continuare a studiare nel frattempo). Se deciderai di intraprendere il percorso quinquennale, invece, otterrai una laurea magistrale e dovrai portare a termine tutte e cinque gli anni per poter considerare il periodo accademico finito.
Ti dico subito, perché è bene che tutti lo sappiano, che vi sono dei lavori o dei concorsi pubblici ai quali è possibile accedere solo dopo aver conseguito la laurea magistrale in Architettura (o specialistica). Per capire però qual è il percorso che più fa al caso tuo è importante cercare di guardare oltre, e non focalizzarsi solo sugli sbocchi lavorativi in sé. Che lavoro vuoi fare da “grande”? Desideri esercitare la professione di architetto e aprirti uno studio tutto tuo? Oppure sono altri gli ambiti che più ti interessano?
Una laurea in Architettura può avviarti in tantissimi settori che, di fatto, poco hanno a che fare con le costruzioni, gli edifici e il mondo dell’edilizia in generale. Potresti lavorare come designer, provare a fare carriera nel mondo della moda, specializzarti nel restauro di opere, approcciarti alla scultura o, comunque, provare emergere in qualsiasi altro settore artistico. A questo punto, dunque, potrebbe tornarti utile optare per il percorso triennale, conseguire il titolo di primo livello e poi continuare gli studi specializzandoti nel settore che più ti interessa.
La laurea triennale in Architettura, inoltre, ti darà la possibilità (qualora tu lo voglia) di conseguire lo stesso l’abilitazione in professionale. La differenza, in questi casi, è che:
- con la laurea magistrale in Architettura (cinque anni) potrai sostenere l’esame di abilitazione alla professione e ottenere il titolo di Dottore in Architettura;
- con la laurea triennale in Architettura puoi sì sostenere l’esame di abilitazione ma all’albo potrai iscriverti solo come architetto “junior”.
Nel primo caso sarai considerato un architetto a tutti gli effetti, potrai iscriversi alla sezione A dell’albo e, quindi, esercitare liberamente, aprirti uno studio a tuo nome, firmare progetti etc. Con questo titolo, per di più, potrai sostenere l’esame per diventare architetto “senior”, paesaggista, conservatore e pianificatore. Come architetto junior, invece, ti sarà concessa l’iscrizione alla sezione B dell’albo, che ti permetterà di svolgere la professione ma solo come collaboratore di un architetto senior o un ingegnere.
Con la laurea magistrale e/o specialistica, in fine, potrai tentare la carriera di insegnante e, quindi, potrai sostenere i concorsi per ottenere un cattedra come professore ordinario o iscriverti alle graduatorie di istituto iniziando a fare le prime supplenze e ottenendo i primi incarichi nelle scuole.
Facoltà di Architettura: cosa si studia
La Facoltà di Architettura può essere considerata a tutti gli effetti una facoltà scientifica. Le materie che andrai a studiare intraprendendo questo percorso, a prescindere dal fatto che tu scelga di iscriverti ad una triennale o specialistica, sono infatti tutte prettamente scientifiche. Gli esami spazieranno dalla matematica alla progettazione, dove lezioni teoriche si alterneranno a laboratori pratici.
In linea di massima, comunque, è possibile fare una distinzione tra il primo triennio e i successivi due anni (sia per quanto riguarda la laurea di primo livello sia per quanto riguarda la laurea magistrale). Durante i primi tre anni di studio, infatti, riceverai una formazione di carattere generale, seguirai lezioni di culturale generale e mirate a fornirti le nozioni base della materia. Una formazione strumentale e propedeutica, sia di tipo storico che tecnico, volta a prepararti all’approfondimento professionale che ti aspetta nei restanti due anni. Nel biennio successivo l’offerta formativa sarà di tipo tecnico – professionale, incentrata sull’approfondimento di materie e competenze specifiche, le stesse che andranno a caratterizzare il tipo di lavoro su cui vorrai incentrare la tua carriera lavorativa (architetto senior, restauratore, designer, progettista etc.).
Piano di studi e didattica, laurea triennale
Le Università italiane offrono oggi una vasta scelta per quanto riguarda i corsi di laurea triennale in Architettura. Si va da “Disegno industriale” a “Design”, fino a percorsi più specifici come “Pianificazione e progettazione della città e del territorio” o “Architettura del Paesaggio” oppure ancora “Moda e Design”. Adesso non parlerò nello specifico di questi piani di studio, poiché probabilmente sarebbe più giusto fare un discorso a parte su di essi. Si tratta infatti di facoltà che ti garantirebbero una formazione per lo svolgimento di mestieri che di fatto, pur avendo molte cose in comune con la figura dell’architetto, riguardano ambiti spesso molto diversi tra di loro. Dato che qui l’obiettivo è quello di chiarirti le idee sulla Facoltà di Architettura, dunque, mi concentrerò adesso sul piano di studi della laurea triennale in Scienze dell’Architettura.
Posto che ogni Università ha un suo piano didattico e può organizzare esami e lezioni seguendo le logiche e le esigenze dell’Ateneo, in linea di massima il piano di studi di Scienze dell’Architettura è composto da una serie di esami obbligatori, dove alcuni sono opzionali e altri propedeutici. Sono esami obbligatori quelli che è necessario superare per poter considerare l’anno accademico concluso. Questi sono spesso uguali per ogni facoltà, perché rappresentano le materie cardine del percorso di studi.
Sono esami propedeutici quelli che è invece necessario superare prima di poter frequentare altre lezioni (ad esempio, per poter sostenere l’esame di “Laboratorio di progettazione dell’Architettura 2” è necessario sostenere e superare prima l’esame di “Laboratorio di progettazione dell’Architettura 1”). Tra gli esami opzionali, infine, rientrano quelli a scelta. In pratica ogni anno avrai un tot di crediti a tua disposizione che potrai acquisire sostenendo uno o più esami a scelta tra quelli che la facoltà ti indica nel tuo piano di studi. Spesso fanno parte di questa categoria gli esami di lingua straniera (quindi è probabile che ritroverai a scegliere tra inglese, francese, spagnolo etc.). In ogni caso, all’interno del piano di studi, verranno chiaramente indicate le materie tra le quali hai la possibilità di scegliere, così come ti verrà indicato quali sono quelle propedeutiche e/o quelle obbligatorie per il passaggio all’anno successivo.
Se ti iscriverai a Scienze dell’Architettura, classe di laurea L – 17, ti ritroverai a studiare materie come statistica, matematica, storia dell’architettura, estimo, restauro e dovrai frequentare laboratori di progettazione – costruzione di diverso livello (la cui difficoltà varierà a seconda dell’anno di frequenza). Il percorso è strutturato in semestri e si conclude con lo svolgimento di una prova finale che è precedente alla proclamazione in Dottore in Scienze dell’Architettura.
Ogni piano di studio è finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di progettazione, storia, matematica, tecniche di disegno e costruzione, urbanistica e pianificazione, restauro e qualsiasi altro campo attinente alla professione dell’architetto junior. Trattandosi di una laurea triennale, inoltre, questa ti fornirà tutti gli strumenti necessari per procedere poi con gli studi specialistici, formandosi su quei settori che poi andrai ad approfondire durante l’arco del biennio.
Piano di studi e didattica, laurea magistrale
La laurea magistrale in Architettura, classe LM 4, ha come obiettivo quello di formare professionisti nel campo dell’architettura (in conformità a quanto previsto al riguardo dalla direttiva CEE 85/384). Il corso di studi in Architettura punta a far approfondire norme e competenze sulle discipline che costituiscono fondamento dell’attività di architetto.
Un laureato del corso di laurea magistrale in Architettura, dunque, dovrà saper sviluppare i progetti, conoscere approfonditamente la storia dell’architettura, gli strumenti e le forme della rappresentazione, avere conoscenze teorico – scientifiche (dalla matematica ad altre materie scientifiche di base) e avere consapevolezza della cultura d’impresa.
Come per la laurea triennale, anche alla magistrale bisogna fare la differenza tra materie obbligatorie, propedeutiche e opzionali. Se ti iscriverai alla facoltà di Architettura, posto che anche qui ogni ogni Università ha una sua didattica, ti ritroverai a sostenere esami in geometria, storia dell’architettura, matematica, fisica, urbanistica, statistica, disegno industriale, estimo, economia, diritto e a dover seguire laboratori di progettazione, disegno, tecnica delle costruzioni e urbanistica. Come si evince, una parte della formazione è mirata all’apprendimento e all’approfondimento della teoria, mentre una buona parte del piano di studi prevede lo svolgimento di lezioni teorico – pratiche mirate all’esercitazione in tutti quei campi e attività strumentali specifiche della professione.
Molti Atenei, inoltre, propongono spesso percorsi di tirocinio e stage agli studenti. Lo scopo è quello di provare ad approfondire sul campo le conoscenze teoriche acquisite durante il percorso di studi quinquennale, attraverso delle esperienze che talvolta sono obbligatorie e talvolta facoltative (ma che in ogni caso riconoscono sempre crediti formativi allo studente).
L’organizzazione della didattica si articola in due cicli.
- Il primo ciclo, dalla durate di tre anni, è finalizzato alla formazione umanistica, scientifica e tecnologica dello studente. Una volta concluso il primo ciclo avrai acquisito e fatto tuoi tutti gli elementi fondamentali della logica dell’architettura, della costruzione e della storia dei componenti essenziali dello spazio urbano/paesaggistico.
- Il secondo ciclo, ovvero i due anni conclusivi, ti avvierà invece alla conclusione del percorso di studi – finalizzato al conseguimento della laurea – che ti permetterà poi di affinare le competenze necessarie per poter operare come professionista (e quindi sostenere l’esame di abilitazione, diventare un architetto senior ed eventualmente specializzarti in altri settori specifici e attinenti alla tua figura). A questo punto sarai capace di pervenire a sintesi progettuali esecutive nei campi della progettazione architettonica e urbana, dell’urbanistica, della costruzione dell’architettura e del restauro dei monumenti.
Laurea in Architettura: sbocchi lavorativi
Con una laurea in Architettura potrai lavorare sia come libero professionista sia come dipendente all’interno di un’azienda operante nel settore. Come lavoratore autonomo, per esempio, avrai la possibilità di aprirti uno studio tutto tuo, collaborare con per diversi clienti e/o avviare un’impresa da solo o in società con altri professionisti. Se il lavoro da freelance non fa per te o se non ti senti ancora pronto per metterti in proprio, niente paura, le aziende specializzate in cerca di giovani professionisti non mancano (si va dai negozi di mobili alle grande catene di mobilifici fino agli studi professionali di piccole, medie e grandi dimensioni).
L’architetto professionista (junior o senior, dipendente o indipendente) non è però l’unico mestiere a cui sei necessariamente destinato qualora tu scelga di iscriversi alla facoltà di Architettura. Gli sbocchi lavorativi di chi si laurea in Architettura, infatti, sono diversi come:
- progettista, pianificatore, paesaggista;
- specialista del recupero e della conservazione del territorio;
- designer (di interni, nel settore moda e lusso, di gioielli, di spazi esterni, di accessori etc.);
- arredatore di interni (o di esterni);
- amministratore di immobili;
- restauratore;
- professore di scuola superiore;
- docente universitario;
- ricercatore;
- responsabile di progetti di costruzione.
Con la laurea magistrale, inoltre, potrai partecipare a diversi concorsi pubblici (non solo in ambito scolastico) che, se andranno a buon fine, ti permetteranno di tentare la carriera come funzionario statale all’interno degli uffici della Pubblica Amministrazione.
Su Euspert sono quotidianamente presenti offerte di lavoro per laureati in architettura, sempre aggiornate in tempo reale.
Facoltà di Architettura: le migliori Università in Italia
Se ti stai chiedendo quali sono le Facoltà di Architettura migliori d’Italia, allora potrebbe tornarti utile l’ultima classifica Censis stilata in riferimento all’anno accademico 2019 – 2020. Ad essere stati valutati, per standard e qualità, sono state le strutture, la comunicazione tra ente e studenti, i servizi digitali, l’internazionalizzazione, e i servizi erogati agli studenti (come le borse di studio, gli alloggi a disposizione etc.). Per ogni settore è stato attribuito un punteggio alle varie Università e la somma complessiva di tutte le valutazioni ha determinato il posto più o meno alto/basso in classifica.
Ai primi cinque posti in classifica, nello specifico, troviamo:
- al primo posto la Facoltà di Architettura presso l’Università degli studi di Ferrara (105 punti in totale);
- al secondo posto la Facoltà di Architettura presso l’Università degli Trieste (101,5 punti in totale);
- al terzo posto la Facoltà di Architettura presso l’Università di Pavia (93,5 punti in totale);
- al quarto posto la Facoltà di Architettura presso l’Università di Roma Tor Vergata (90,5 punti in totale);
- al quinto posto la Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano (87 punti in totale);
Per stilare l’elenco si è tenuto conto di di tutti gli atenei italiani, statali e non statali, che sono stati divisi in categorie e per dimensioni.
Testimonianze di studenti e laureati
Di seguito ho raccolto alcune testimonianze di studenti e laureati in architettura: le loro difficoltà e i loro successi per affermarsi nel mondo del lavoro.
Riccardo, 22 anni – Roma – Il motivo che mi ha portato a scegliere la facoltà di architettura è stato per il programma dei corsi in quanto parevano molto utili in particolare per il lavoro da trovare successivamente alla laurea. Essendo un campo dove sia le materie umanistiche che tecniche si fondono perfettamente ho trovato che fosse la strada giusta da intraprendere per il mio futuro lavorativo.
Martina, 33 anni, Varese – Lavoro come architetto e sono una delle fortunate ad aver trovato lavoro a tempo indeterminato in uno studio privato. L’ambiente di lavoro che ho trovato è sereno e collaborativo anche se, dall’altro lato, la crescita professionale è praticamente inesistente. Tornando indietro probabilmente rifarei la medesima scelta ma mi sposterei all’estero.
Maria, 43 anni, Bologna – Sono una libera professionista e se dovessi rifare questa scelta lascerei assolutamente perdere. Trovare lavoro in uno studio è difficilissimo e come libera professionista guadagno pochissimo.
Giulia, 35 anni, Bari – Rifarei questo percorso mille volte. Anzi ora mi iscriverei nuovamente per approfondire quello, che ai tempi, ho dovuto tralasciare. Purtroppo il mondo del lavoro mi ha portato verso altre direzioni anche se attinenti agli studi che ho fatto. In ogni caso rifarei sicuramente l’Università di Architettura.
Massimo, 29 anni, Palermo – Assolutamente non la farei. A parte tutti i tirocinanti, quanti laureati in architettura lavorano con regolare contratto oppure con partita Iva con guadagni dignitosi? Praticamente nessuno! Il discorso è a parte per gli architetti affermati (tutti anziani e alla soglia della pensione) che hanno cominciato a lavorare quando la concorrenza in questo campo era poca e l’economia girava come si doveva.
Come vedi le opinioni sono discordanti, non esiste un pensiero unico e dipende quindi dai casi e dalle scelte personali fatte. Se pensi che l’architettura è la tua passione quindi, non lasciarti scoraggiare da chi te lo sconsiglia e vai avanti! Buona fortuna.