Il proliferare della tecnologia ha portato allo sviluppo del lavoro da remoto, il cosiddetto smart working. Mentre in questo modo viene spesso evocata l’immagine di chi fa business in pigiama da casa, va detto che molti professionisti sono ormai alla ricerca di occasioni di lavoro in cui si possa lavorare almeno in parte da remoto. E così anche le aziende stanno adeguando le loro risorse inseguendo soluzioni di flessibilità.
Indice
Un po’ di statistiche
Lavorare da casa può portare molti vantaggi: dormire di più, mangiare meglio, avere più tempo libero ed addirittura ridurre i costi aziendali non intasando gli uffici. In molti casi quindi, lo smart-working è la classica strategia win-win, dove ognuna delle due parti coinvolte vince. Anche se va detto che un cambiamento così epocale porta a sfide che possono essere uniche. Vediamo un po’ di statistiche:
- Dal 2005 la forza lavoro che utilizza il remoto è cresciuta del 140%
- Un’altra indagine (Gallup 2012-2016) ha stabilito che almeno il 43% degli americani lavora almeno parzialmente da remoto
- Secondo una compagnia svizzera invece almeno il 70% dei lavoratori usa il lavoro smart un giorno a settimana, il 53% per metà settimana
- In una Survey della Stack Overflow più del 53% ha spiegato l’importanza di saper lavorare in remoto quando si cerca lavoro, il 63,9% ha detto che lavora in remoto almeno un giorno al mese, ma quello che è più importante è che la maggiore soddisfazione viene trovata in chi lavora interamente o quasi in smart working
- Nel 2025 il lavoratori smart, rivaleggeranno con quelli per così dire “fissi” in termini di numeri.
I più grandi vantaggi del lavorare da remoto
Uno dei più grandi vantaggi di lavorare in smart è la possibilità di non andare avanti indietro dal lavoro, che è chiaramente una grossa perdita di tempo. Quelle ore, di solito impiegate per il tragitto, possono essere impiegate in altro modo, lavorando ad esempio. Ma non solo, senza contare i risparmi sotto forma del carburante o dei biglietti dei mezzi pubblici. In alcuni casi addirittura potrebbe essere possibile abbandonare interamente l’auto, almeno per quanto riguarda l’utilizzo per andare al lavoro.
Non dovendo recarsi al lavoro fisicamente, si può praticamente vivere dove si è più comodi e anche questo può diventare un risparmio, non dovendo per forza avvicinarsi o entrare nelle grandi aree metropolitane. Cosa c’è di meglio di vivere la vita in una zona di proprio gusto? Ma i lavoratori da remoto hanno anche altri vantaggi, come ad esempio quello di non dover pagare il lavaggio dei vestiti da lavoro, mangiare più cose cucinate a casa e quindi usare meno i ristoranti etc…è indubbio che i vantaggi dello smart working siano molteplici.
Inoltre non esiste un orario prestabilito, l’importante è portare a compimento il proprio lavoro, il “quando”, all’interno della giornata diventa praticamente irrilevante ed è così che un smart worker può contemporaneamente lavorare anche attorno ad altri progetti personali. Alcuni poi, lavorano meglio di giorno, altri di sera. Altri preferiscono rumori delle piazze pubblichi e altri ancora il silenzio delle biblioteche. Insomma, non essere sempre costretti a lavorare nello stesso posto porta ovviamente grandi vantaggi.
Lo smart working non è un vantaggio solo per gli impiegati, anche i datori di lavoro subiscono positivamente la sua influenza. Ad esempio nel reclutare le persone, non sono costrette a rivolgersi necessariamente a persone dell’area locale, ma possono usando la tecnologia assumere chiunque, sparso in tutta la nazione o addirittura in tutto il mondo.
I più grandi svantaggi del lavoro remoto
Va detto che lo smart working non è tutta rose e fiori. Esistono degli svantaggi, anche pesanti, da tenere in considerazione. Tra tutti il primo è sicuramente il controllo. Chi manca di autodisciplina può non essere troppo adatto al lavoro da remoto visto che deve controllarsi da solo. Una mancata supervisione immediata può quindi portare a errori e ritardi. Inoltre non tutte le persone sono abituate o vogliono lavorare, per così dire, da sole. Le persone molto estroverse infatti potrebbero subire un danno nel dover lavorare fuori dal loro ufficio, abituate come sono a confrontarsi con i colleghi. In effetti il sentirsi soli e non coinvolti sono tra le due risposte più frequenti nelle ricerche sul lavoro da remoto.
Un altro problema concreto sono le distrazioni: sicuramente lo smart working permette di lavorare praticamente da ovunque, anche ad esempio da casa di amici, dove però potrebbero esserci distrazioni di non poco conto. L’orario è un’altra variabile da tenere in considerazione. Il tuo lavoro potrebbe piacerti così tanto da ritrovarti, pur a casa, a lavorare molte più ore del previsto non essendoci una “campanella” che stabilisce lo stop.
Questo lavorare maggiormente potrebbe anche essere dovuto ad una sorta di istintiva compensazione della mancanza di essere in ufficio, creando così un dualismo difficile da risolvere. Posso non stare al lavoro e operare da dove voglio, ma il fatto di non essere in ufficio mi fa sentire come se lavorassi un po’ meno. C’è poi un altro lato da tenere presente, la mancanza di presenza in ufficio, potrebbe generare problemi alla carriera, almeno in linea teorica.
Se quel progetto lo hai fatto tu, ma non lo sa nessuno perché l’hai fatto da casa qualche “lupo” potrebbe tranquillamente provare a portartelo via. Tra gli svantaggi dello smart working c’è quindi anche la mancanza di presenza fisica in ufficio, che allo stesso modo, per chi vuole è anche un vantaggio, come spiegato poche righe sopra. Va un po’ ad interpretazione e forse a carattere della persona. Probabilmente non tutti sono adatti ad uno smart working spinto, certo è che la possibilità in se stessa è di quelle da non perdere.
Il lavoro da remoto insomma è sicuramente il futuro, oltre che il presente, ma come gestirlo è ancora un qualcosa che è in itinere perché il cambiamento è così epocale che nessuno di preciso può sapere quali problemi potrebbe portare e soprattutto nessuno ancora conosce le soluzioni.
Certo è che per lavorare da remoto bisogna essere molto responsabili, avere una chiarissima gestione dei tempi e dei modi e avere un’azienda che supporta tutto questo sia come politica interna sia come tecnologia adottata
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