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Smart Working: quando 2 italiani su 3 preferiscono portarsi il lavoro in vacanza

Nuovi modelli di lavoro grazie allo sviluppo dello Smart Working. Secondo una ricerca condotta su un campione di 500 persone, da Axess Public Relations, 2 italiani su 3 preferiscono portarsi il lavoro in vacanza.

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Secondo una recente indagine condotta da Axess Public Relations, agenzia di pubbliche relazioni italiana, 2 italiani su 3 preferiscono portarsi il lavoro in vacanza, evitando così lo stress ed  i traumi da rientro. Comportamenti direttamente connessi alle nuove modalità di lavoro portate dallo Smart Working anche detto lavoro agile.

Smart Working

Che cos’è lo Smart Working

Il lavoro e le modalità con cui questo viene svolto, hanno visto una veloce evoluzione verso modelli del tutto innovativi. Sempre più spesso si sente parlare di Smart Working. Ma di cosa si tratta? In parole molto semplici, si tratta di una nuova filosofia manageriale che si basa su una notevole flessibilità ed autonomia da parte del lavoratore nello scegliere gli orari, gli spazi e gli strumenti di lavoro da utilizzare. Si tratta di un modello organizzativo che investe molto sul rapporto tra lavoratore ed azienda, offrendo autonomia nell’organizzazione dei propri compiti, a fronte del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Anche il luogo di lavoro diventa flessibile, nel senso che non è necessario recarsi in ufficio, ma è possibile lavorare comodamente da casa, oppure da qualsiasi posto nel mondo, basta essere collegati alla rete ed avere uno strumento smart. Negli ultimi anni questa nuova modalità di lavoro si sta diffondendo anche in Italia, con notevoli risultati. Con l’ormai diffuso uso dei conti corrente online anche le operazioni bancarie sono poi estremamente semplici e possibili da effettuare da qualsiasi posto ci si trovi.

Smart Working 2 italiani su 3 preferiscono portarsi il lavoro in vacanza

La vacanza solitamente è concepita come un momento di completo relax, in cui si stacca la spina con tutti e tutto, un momento interamente dedicato a noi stessi. Tuttavia qualcosa negli ultimi anni è cambiato, anche come conseguenza di nuove modalità di lavoro e nuovi strumenti, che in qualche modo influenzano anche il nostro tempo libero. Secondo una recente indagine della Axess Public Relations, una tra le prime agenzie di pubbliche relazioni italiane, specializzata in Healthcare, Assicurazioni Non profit, qualcosa è cambiato. L’indagine è stata condotta su un campione di 500 persone ed è emerso come 2 italiani su 3 preferiscono portarsi il lavoro in vacanza, evitando stress e traumi da rientro. Questo è possibile grazie a nuovi strumenti che permettono di lavorare anche lontano dal proprio ufficio ed  azienda.

La cultura del lavoro che cambia

In fin dei conti, soprattutto negli ultimi anni, la cultura legata al lavoro è totalmente cambiata, soprattutto per determinate attività lavorative. Come lo stesso Dario Francolino, Presidente di Axess Pulic Relations afferma, la cultura del lavoro è mutata completamente, il tutto grazie allo Smart Working. Il fatto che parte degli italiani decidano di portarsi il lavoro in vacanza, può anche essere visto come qualcosa di positivo: in questo modo si evita lo stress ed i traumi da rientro. Infatti, lavorare in vacanza, anche se in maniera notevolmente ridotta, non comporta il totale distacco dai nostri compiti, così, una volta rientrati si è meno soggetti a patire i famosi traumi da rientro. Inoltre, sempre secondo Francolino, lo Smart Working è un toccasana soprattutto per le professioni creative, che hanno la possibilità di lavorare da qualsiasi parte del mondo e non sono vincolati all’ufficio.

Lo Smart Working, una realtà in espansione

Come accennato precedentemente, lo Smart Working si sta diffondendo non solo tra i liberi professionisti. Molte aziende hanno infatti introdotto contratti di lavoro agile, che permettono di dare maggiore libertà organizzativa ai lavoratori, pur non rinunciando agli obiettivi aziendali prefissati.  Tuttavia il segreto alla base del buon funzionamento di questo lavoro agile è quello di adoperare sistemi per lavorare da remoto, il tutto rispettando comunque il tempo libero dei dipendenti, che non devono lavorare 24 ore su 24. La fiducia e la responsabilizzazione dei dipendenti è molto importante per i nuovi contratti all’insegna del lavoro agile. Ci sono degli obiettivi da raggiungere, poco importa come e dove i dipendenti lavorano per il raggiungimento di questi, l’unica cosa che conta sono i risultati.

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