Sono migliaia i giovani studenti che, quest’estate, vorrebbero lavorare nella raccolta della frutta. A qualcuno magari sembrerà strano, ma ben il 68% di essi sogna un mestiere estivo totalmente green e la raccolta della frutta pare essere uno dei mestieri più ambiti . E’ quanto ciò emerge dalla lettura dei dati raccolti nel dossier intitolato Lavorare e vivere green in Italia, presentato a Firenze in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente proclamata dall’Onu. L’inizio dell’estate offre quindi agli studenti più giovani (l’età è quella compresa fra i 16 ai 25 anni) che vogliono mettersi alla prova e affacciarsi nel mondo del lavoro, ottime opportunità d’impiego nella campagna che infatti pare essere la meta più gettonata, o quantomeno quella che meglio soddisfa il rapporto fra domande ed offerta.
Per quali mansioni ci si può proporre, quali sono gli ambiti in cui è richiesta maggior forza lavoro? Nei campi occorrono ‘braccia’ per la preparazione dei terreni, la costruzione o la manutenzione delle serre, nonché persone disposte a raccogliere la frutta: ciliegie, albicocche, pesche, per non parlare della verdura di stagione. Tutti alimenti destinati a raggiungere velocemente le tavole degli italiani; ma servono anche giovani che, pronti a prolungare la loro esperienza bucolica, si dedichino alla raccolta delle olive e soprattutto alla vendemmia.
Insomma il periodo estivo, anche secondo i dati presentati da Coldiretti, è un periodo in cui molti studenti si mettono alla prova, e fanno la loro prima esperienza all’interno del mondo del lavoro; un’esperienza che inizia grazie all’ingresso in “Jobincountry” la prima banca dati di aziende che assumono che è stata autorizzata dal ministero del Lavoro e che prosegue grazie alle forze messe in campo dalla stessa Coldiretti che ha deciso di continuare a seguire in ogni fase del rapporto aziende e lavoratori segnalando alle prime i migliori curricula o le persone più adatte al tipo di lavoro offerto e agli altri le posizioni aperte.
Raccogliere frutta e verdura è redditizio? In che modo vengono o verranno pagati i duecentomila giovani lavoratori (tale è il numero, secondo le stime)? Semplice, attraverso i voucher, ovvero i buoni lavoro nati nel 2008 grazie ad un decreto legge nato per cercare risolvere il problema riguardante la remunerazione dei giovani studenti impiegati nella vendemmia. I voucher comprendono sia la copertura assicurativa sia quella previdenziale, non sono soggetti a ritenute fiscali e permettono di regolarizzare il lavoro occasionale. I voucher possono avere un valore nominale di 10 €, 20 € o 50€, vengono “comprati” dal datore di lavoro e possono essere riscossi dal lavoratore anche presso gli uffici postali. In generale, il valore netto di un voucher da 10 euro ad esempio, è pari a 7,50 euro proprio perché nella differenza sono compresi assicurazione e contributi.
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