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Lavoro e pandemia: acquisite nuove competenze digitali

Gli italiani nel corso del 2020 hanno acquisito nuove conoscenze e competenze digitali connesse al mondo del lavoro. Ecco i risultati della ricerca condotta dall’Osservatorio del Politecnico di Milano e Capterra Italia

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L’arrivo della pandemia ha influenzato in maniera massiccia il mondo del lavoro. Tante aziende hanno dovuto adottare in tempi abbastanza brevi una serie di soluzioni digitali mai usate in precedenza. Questo ha permesso ai dipendenti di lavorare in tutta sicurezza da casa. Secondo recenti studi il 57% degli italiani nel 2020 ha fatto proprie nuove competenze digitali e usato un quantitativo maggiore di software. Ecco i risultati dell’indagine condotta da Capterra Italia come partner dell’Osservatorio del Politecnico di Milano sul tema dell’Innovazione Digitale delle piccole-medie imprese.

Lavoro, pandemia e tecnologia

La pandemia da coronavirus ha influenzato in maniera decisiva il mondo del lavoro, con l’introduzione di nuove forme organizzative. Non a caso, tante realtà imprenditoriali nel corso del 2020 hanno dovuto adottare nuove soluzioni di carattere digitale, che hanno consentito ai loro dipendenti di poter lavorare in tutta sicurezza da casa. Per molte di queste imprese, le soluzioni digitali erano completamente nuove, ed hanno dovuto affrontare non poche problematiche organizzative. Secondo i dati del Politecnico di Milano, il 58% delle piccole e medie imprese sul territorio italiano ha abbracciato lo smart working, utilizzando più strumenti digitali per poter facilitare il lavoro.

Lo studio sulle competenze digitali

Lavoro e digitale è un tema molto importante al giorno d’oggi. Per questo motivo il team di Capterra Italia, comparatore di software che sostiene le imprese a trovare i giusti programmi informatici adatti alle loro esigenze, in veste di partner del Politecnico ha condotto uno studio sulle competenze digitali. Si tratta di una serie di dati che saranno integrati con quelli ottenuti dal l’Osservatorio del Politecnico di Milano sull’Innovazione Digitale delle piccole e medie imprese. Il tutto sarà presentato nella conferenza in streaming che si terrà il 20 maggio 2021 denominata “Obiettivo Innovazione Digitale: il Next Gen EU per trasformare le PMI italiane”. L’iscrizione a questo convegno è libera e completamente gratuita. Si tratta di uno studio internazionale, sulle competenze digitali, sugli strumenti adoperati e la percezione della produttività. Gli intervistati totali, sono stati 9.029 con provenienza da 6 differenti paesi europei: Spagna, Italia, Olanda, Germania, Francia, Regno Unito, più 3 paesi extraeuropei: Canada, Brasile e Stati Uniti. Ricordiamo che le interviste sono state effettuate a gennaio 2021. La pubblicazione dello studio originale prevede due parti: studio sulla produttività e lo studio sulle competenze digitali.

Competenze digitali: i dati italiani

L’Italia rientra nello studio sulle competenze digitali. In particolare i nostri connazionali intervistati sono stati 1.000, soprattutto lavoratori a tempo pieno assunti in aziende con un numero di dipendenti fino a 250. L’età è compresa tra i 18 ed i 65 anni, mentre per quel che riguarda il genere si è avuta una equa divisione, 50% di uomini e 50% di donne. Ebbene, da questo studio sul lavoro e la digitalizzazione relativo alla realtà Italiana, sono emersi tre importanti aspetti:

  • il 57% dei lavoratori ha acquisito nuove competenze di carattere digitale, con particolare riferimento alla cybersecurity;
  • il 70% dei dipendenti adopera tra 1 e 3 programmi software di archiviazione e trasferimento file, il 66% usa tra 1 e 3 software per la comunicazione online, mentre il 54% adopera software per la gestione del tempo;
  • per il 67% degli intervistati la loro produttività professionale è la stessa sia lavorando da casa che dall’ufficio.

Sono questi i dati principali emersi dallo studio in relazione alla situazione italiana.

Lavoro: gli italiani che hanno fatto proprie nuove competenze digitali

Il 57% degli intervistati ha affermato di aver acquisito nuove competenze digitali nel corso del 2020. Questo è stato necessario per poter continuare a lavorare in sicurezza nel bel mezzo di una pandemia. Nella maggior parte dei casi, ossia il 37%, le aziende hanno formato il personale, mentre per il 18% l’acquisizione delle nuove conoscenze digital è avvenuto in maniera autonoma. Le nuove competenze hanno riguardato soprattutto temi come: la sicurezza informatica, marketig digitale, conoscenze informatiche a livello sia tecnico che operativo.

I software più usati dalle aziende

Quali sono stati i software più usati dagli italiani nel 2020? Al primo posto troviamo quelli di archiviazione e trasferimento file, ma anche la comunicazione tra team di lavoro e la gestione del tempo. Si tratta degli strumenti più usati dai lavoratori nel loro quotidiano, non solo in Italia ma anche negli altri paesi presi in esame dalla ricerca. Dall’altra parte ci sono una serie di software usati poco nel lavoro degli italiani. Parliamo di: software LMS (Learning Management System), software di cybersecurity, software di collaborazione o di project management.

La produttività con l’uso della tecnologia

Il 2020 è stato l’anno dello smart working e di nuove filosofie del lavoro. Per il 33% degli italiani intervistati, a fine pandemia sarebbe opportuno optare per un modello di organizzazione ibrido, lavorando per il 50% da casa e per il restante 50% dall’ufficio. Ed ancora, solo il 21% dei lavoratori vorrebbe operare sempre dall’ufficio, mentre il 9% sarebbe felice di svolgere il suo lavoro solo da casa. Altro dato molto importante riguarda la percezione della produttività. Per il 67% degli italiani, il lavoro da casa non ha modificato il grado di produttività personale, mentre negli altri paesi i dipendenti hanno affermato di essere più produttivi da casa.

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