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L’importanza di spiegare ai dipendenti quello che devono fare

Chi si limita ad impartire ordini non è un vero leader, ma un micromanager che non presta la giusta attenzione alle persone che lavorano con lui. Ecco alcuni consigli su come spiegare nella maniera giusta il lavoro da svolgere

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Vi siete resi conto che i vostri dipendenti vi guardano in maniera obliqua? Forse è perché aspettano da un po’ di tempo quell’aumento di stipendio che gli avevate promesso o forse è perché non si sentono sufficientemente considerati e valorizzati. In ogni caso, le cose per voi non si mettono bene: cercate di confrontarvi serenamente con loro ed impegnatevi a trovare una soluzione. Nel corso del faccia a faccia, potreste scoprire che ad indisporli non è tanto il mancato aumento quanto la scarsa considerazione che avete fin qui dimostrato nei loro confronti. I vostri collaboratori non sono robottini da telecomandare, ma persone dotate di intelligenza, qualità e sensibilità, alle quali bisogna non solo indicare quello che devono fare, ma spiegare anche perché lo devono fare.

Alcuni capi si limitano a dare ordini, distribuiscono i compiti e dettano i tempi. Perché lo fanno? Perché pensano di non dover rendere conto di quello che pianificano e decidono a nessuno. E’ la convinzione di chi esclude tassativamente la possibilità di spiegare il perché di determinate scelte ai propri dipendenti e si ostina a lavorare in un “isolamento” che rischia di procurargli non pochi problemi. Se vi ritrovate (anche solo parzialmente) in questo breve identikit, correte ai ripari. Ed imparate, prima di subito, che a differenziare un leader da un semplice boss è (tra le altre cose) la sua capacità di spiegare ai dipendenti quello che devono fare. E di fornire loro la chiave per comprendere e riconoscere le scelte funzionali alla crescita dell’azienda. Cerchiamo di approfondire un po’ meglio il discorso.

Spiegare vuol dire rendere i dipendenti più consapevoli ed autonomi

Rifletteteci un attimo: se informerete i sottoposti sui vostri progetti e sulle vostre visioni, fornirete loro gli strumenti per capire da soli quale strada dovranno percorrere in futuro. Funziona come coi bambini: quando un padre si limita a dire al proprio figlio che una determinata cosa non va fatta, ma non gliene spiega il motivo, non fa altro che incentivare la sua voglia di trasgressione. Bisogna mettere il bambino nella condizione di capire ed aiutarlo a riconoscere, da solo, quello che è bene fare da quello che non lo è. Non limitatevi a scandire dei “diktat” o dei “niet” ai vostri dipendenti, ma sforzatevi di spiegare loro quali sono le valutazioni che vi hanno spinto a prendere determinate decisioni. In questo modo, li aiuterete a diventare lavoratori più consapevoli, autonomi, capaci e produttivi.

Spiegare vuol dire coinvolgere i dipendenti

Se avrete la lungimiranza di rendere partecipi i vostri dipendenti su quelle che – a  vostro avviso – sono le scelte da fare per far crescere la vostra azienda, condividerete con loro delle informazioni strategiche importanti che li farà sentire coinvolti e valorizzati. Non è faccenda di poco conto visto che tutti gli studi certificano che un dipendente coinvolto è un dipendente motivato, che si impegna di più per ottenere dei risultati. Facciamo l’esempio di un amico che vi chiede il favore di concedergli un piccolo prestito. Quasi sicuramente gli tenderete la mano, ma pretenderete che vi spieghi il motivo della sua richiesta. E se non dovesse farlo? Se si ostinasse a tenervi all’oscuro di tutto? Vi sentireste impotenti e poco considerati, proprio come quei dipendenti ai quali viene chiesto di lavorare meccanicamente, senza capirne il motivo. Non trascurate la faccenda: il collaboratore che non comprende il senso del suo lavoro tende a demotivarsi. E a fare le cose con disaffezione ed approssimazione.

Per accendere e mantenere viva la motivazione dei lavoratori, occorre stimolarli continuamente e tenerli nella giusta considerazione. Spiegare perché una strada può essere percorsa ed un’altra no consentirà al vostro team di crescere e di acquisire maggiore consapevolezza e convinzione. Nessuno vi chiede di condividere coi vostri dipendenti informazioni sensibili (che potrebbero compromettervi agli occhi della dirigenza), ma di premurarvi a rispondere a tutte le loro domande. Perché spiegare vuol dire, in fondo, attestare il vostro interesse nei confronti delle persone che lavorano per voi. Se vi mostrerete disponibili, ragionevoli, aperti e pazienti, non potrete che ricavarne vantaggi.

Quello che distingue un vero leader da un micromanager è la sua capacità di coinvolgere e far crescere gli impiegati a cui affida incarichi più o meno importanti; accogliete le loro domande e trasformatele in indicazioni chiare e condivise. Il resto verrà da sé.

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