Secondo Tito Boeri gli orari in cui restare a casa per i lavoratori in malattia dovrebbero essere equiparati tra dipendenti pubblici e privati: almeno 7 ore per tutti.
Dopo le recenti polemiche sulla presunta abitudine di prendere restare in malattia soprattutto di venerdì o di lunedì (ovvero i due giorni attaccati al weekend) da parte di un certo numero di lavoratori, sulla questione, allargando il discorso è intervenuto anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, secondo il quale andrebbe prima di tutto equiparato il trattamento riservato ai dipendenti pubblici a quello riservato ai lavoratori del settore privato. Infatti, mentre i primi sono obbligati a restare in casa per sette ore, in vista di una possibile visita fiscale, ai secondi ne “bastano” quattro. Boeri ha proposto di portare il numero di ore del settore privato allo stesso livello di quelle imposte ai lavoratori del pubblico.
Malattia: obblighi e orari
I dipendenti pubblici, quindi, hanno gli orari in cui devono necessariamente restare in casa che sono differenti da quelli previsti per i dipendenti di aziende private. I primi, nei giorni di malattia per sette ore nell’arco della giornata non possono muoversi dal loro domicilio e precisamente dalle 9 alle 13 della mattina e dalle 15 alle 18 del pomeriggio. Per i secondi, attualmente, le ore in cui è loro vietato uscire di casa (salvo nei casi appositamente previsti dalla legge di merito), sono di meno e precisamente quattro: dalle 10 alle 12 alla mattina e dalle 17 alle 19 nel pomeriggio.
Va ricordato però, anche un aspetto che non sempre è preso nella giusta considerazione: un lavoratore che, giustamente, decide di godere del diritto a restare in malattia perché non in grado di lavorare a causa delle sue temporanee cattive condizioni di salute deve anche fare tutto quanto è nelle sue possibilità per rimettersi in forma il prima possibile. Ad esempio, in caso di influenza stagionale, stare al caldo e non uscire di casa è consigliabile a prescindere dagli orari previsti per legge.
Cosa ha detto Tito Boeri sulla malattia
Per Boeri, letteralmente, “non ha senso che ci siano differenze tra lavoratori pubblici e privati“, quindi la reperibilità dovrebbe essere di “almeno sette ore per tutti”, dipendenti pubblici e dipendenti privati, senza alcuna distinzione insomma. “L’armonizzazione e l’estensione – ha continuato il presidente dell’Inps – servono a svolgere i controlli in modo efficiente, a ridurre le spese e a gestire al meglio i nostri medici”.
Cerchi un nuovo lavoro?
Per avere sempre offerte di lavoro reali e verificate nella tua casella email in linea con le tue esigenze: Registrati su Euspert Bianco Lavoro