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Legge 104: cosa spetta e chi ne ha diritto

Che cosa sono i permessi previsti dalla Legge 104, chi ne ha diritto e come poterne fare richiesta per goderne.

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I permessi della Legge 104 sono dei particolari permessi retribuiti che consentono ai lavoratori dipendenti di potersi assentare dal luogo di lavoro, mantenendo il diritto alla retribuzione, per potersi prender cura di parenti in situazioni di difficoltà. Vediamo allora a chi spettano questi permessi, quali sono le modalità corrette per poterne fruire, e tutto ciò che dovete sapere su questi importanti benefici riconosciuti dalla Legge 104/1992 e successivi interventi e modificazioni.

A chi spettano i permessi Legge 104

legge 104Cominciamo con il ricordare che i permessi retribuiti introdotti dalla Legge 104 spettano ai lavoratori dipendenti disabili in situazione di gravità; genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità; o ancora coniuge, parenti o affini entro il 2° grado di familiari disabili in situazione di gravità, con il diritto che potrà essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado solamente nelle ipotesi in cui i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

I permessi in questione non spettano, invece, ai lavoratori a domicilio, agli addetti ai lavoro domestici e familiari, ai lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata, né per se stessi né in qualità di genitori o familiari, e ancora ai lavoratori autonomi e ai lavoratori parasubordinati.

In cosa consiste il beneficio previsto dalla Legge 104

Il beneficio previsto dalla Legge 104 dipende dallo status del lavoratore dipendente. In maniera più dettagliata, ai lavoratori disabili in situazione di gravità spettano in alternativa riposi orari giornalieri di 1 ora o 2 ore a seconda dell’orario di lavoro o tre giorni di permesso mensile (frazionabili in ore).

Ai genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità minori di tre anni spettano in alternativa i tre giorni di permesso mensili, anche frazionabili in ore, che abbiamo già avuto modo di introdurre qualche riga fa, il prolungamento del congedo parentale con diritto per tutto il periodo ad un’indennità pari al 30% della retribuzione o ancora permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro (2 ore al giorno in caso di orario lavorativo pari o superiore a 6 ore, un’ora in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore)

Ai genitori biologici di figli disabili in situazione di gravità di età compresa tra i tre e i dodici anni di vita e ai genitori adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità che abbiano compiuto i tre anni di età ed entro dodici anni dall’ ingresso in famiglia del minore, ricorda invece l’INPS, spettano in alternativa i tre giorni di permesso mensili , anche frazionabili in ore, o il prolungamento del congedo parentale come sopra abbiamo già avuto modo di ricordare.

Ancora, ai genitori biologici di figli disabili in situazione di gravità oltre i dodici anni di età e ai genitori adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità oltre i dodici anni dall’ ingresso in famiglia del minore spettano solamente i tre giorni di permesso mensili, anche frazionabili in ore. Ai genitori, al coniuge, ai parenti e agli affini della persona disabile in situazione di gravità spettano altresì i tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili in ore.

Quali sono i requisiti per poter usufruire dei benefici della Legge 104

Per poter essere beneficiari dei diritti di cui alla Legge 104 è necessario essere dei lavoratori dipendenti (anche se con rapporto di lavoro part time) e assicurati per le prestazioni economiche di maternità presso l’Inps. Inoltre, la persona che chiede o per la quale si chiedono i permessi, deve essere in una delle condizioni di disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92 riconosciuta dall’apposita Commissione Medica Integrata ASL/INPS.

La persona non deve infine essere ricoverata a tempo pieno. Fa eccezione l’interruzione del ricovero a tempo pieno per necessità del disabile in situazione di gravità di recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite e terapie appositamente certificate, il ricovero a tempo pieno di un disabile in situazione di gravità in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine, o ancora il ricovero a tempo pieno di un soggetto disabile in situazione di gravità per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare.

Quanto spetta con la Legge 104

I permessi che vengono utilizzati fruiti a giorni sono indennizzati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta, mentre i permessi che vengono fruiti a ore sono indennizzati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta. Infine, i permessi che sono concessi a titolo di prolungamento del congedo parentale fino al 12° anno di vita del bambino sono indennizzati al 30% della retribuzione effettivamente corrisposta.

Come fare domanda dei permessi Legge 104

La domanda per poter usufruire dei permessi retribuiti della Legge 104 deve essere effettuata in modalità telematica attraverso il portale Inps, i patronati o il Contact Center Multicanale.

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