<span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="font-size: 14px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-3931" alt="donna manager al lavoro" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2013/11/mangerdonna.jpg" style="width: 160px; height: 107px; margin: 3px; float: left;" width="1600" height="1066" />I<strong> manager costano troppo </strong>e, pertanto, in tempi di crisi e di ristrettezze economiche quali quelli attuali, le aziende preferiscono <strong>rinunciare al lavoro dei dirigenti</strong>, preferendo ben meno costosi quadri. Ad affermarlo è una recente ricerca condotta dal Gidp (il Gruppo intersettoriale dei direttori del personale), e diramata a margine del convegno svoltosi presso l'<strong>Aldai</strong>, l'Associazione lombarda dei dirigenti industriale.<u><strong> I risultati della ricerca Gidp</strong></u>. Secondo quanto affermava l'indagine Gidp, <strong>l'età media alla quale un lavoratore italiano diventa dirigente è di 41 anni</strong>. Tuttavia, nelle oltre 100 aziende del campione esaminato dal Gruppo, il 51% ha affermato di non aver assunto alcun dirigente durante tutto il 2013, mentre il 22% ha evidenziato di averne assunto solamente uno.</span></span></span>
<span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="font-size: 14px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> Per quanto attiene gli sviluppi di carriera, <strong>il dossier segnala come i quadri hanno dovuto attedere in media sette anni prima di poter diventare dirigenti</strong>. La percentuale dei dirigenti sul totale dei dipendenti - precisava invece il quotidiano Italia Oggi in un suo scorso commento - risulta essere tra l'1 e il 3% per il 57% delle imprese, mentre solamente l'1,6% delle aziende avrebbe una presenza di dirigenti sul totale degli occupati che è almeno pari al 10%.<br /> <br /> Sul fronte del rapporto tra i sessi, <strong>la percentuale delle dirigenti donne sul totale dei dirigenti si è fermata a meno del 20%</strong>. Tra i criteri di scelta per la nomina dei dirigenti, prevalgono la capacità di mostrare la giusta leadership (il 25,4%), la capacità di pianificare e di organizzare (21%), la gestione delle risorse e la risoluzione dei problemi (11% ciascuna), e la capacità relazionali di elevato livello (10%). Infine, la media delle retribuzioni per i dirigenti è oggi pari a 114.370 euro.<br /> <br /> <u><strong>Dirigenti: l'Italia e il resto d'Europa</strong></u>. A questo punto, risulta di interesse compiere un ulteriore passo in avanti e, grazie al dossier compiuto da Aldai, comprendere in che modo la situazione dei dirigenti italiani risulta essere confrontabile con quella dei colleghi europei e, in particolar modo, con la media dell'Unione Europea. Anticipando che tutti i dati sono sostanzialmente negativi per il territorio tricolore, Aldai ricorda come in Italia i dirigenti con meno di 40 anni sono solamente il 27%, 6 punti percentuali in meno rispetto alla media Ue. In tale fascia d'età, le donne sono solamente il 24% dei giovani manager, contro il 37% della media dell'Unione Europea.<br /> <br /> In merito, Franco Del Vecchio, vicepresidente dell'Associazione, affermava sul quotidiano Italia Oggi che "<em>il quadro italiano risente della stagnazione degli ultimi anni, che ha portato le aziende a ridurre il personale, compresi i livelli alti, con la conseguenza di poche nomine di giovani dirigenti. Purtroppo, l’Italia è al quart’ultimo posto in Europa come percentuale sugli occupati, con un rapporto che si attesta a 3,74 contro una media EU27 di 6,07</em>". Sempre in Italia, si concentra la più elevata quota di manager "senior" con età anagrafica oltre i 50 anni: sono infatti 41 ogni 100, contro una media Ue pari a 33.</span></span></span>
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