Da oggi, lunedì 2 maggio 2019, tutti i contribuenti avranno la possibilità di collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate e procedere, se necessario, alla modifica del 730 precompilato. Tutti coloro i quali hanno preso visione della propria dichiarazione dei redditi ed hanno riscontrato delle incongruenze, pertanto, potranno muoversi per rettificare i dati presenti nel modello e/o inserire quelli mancanti.
Indice
Modifica 730 precompilato
Per procedere con la modifica del 730 precompilato si ha tempo fino al 23 luglio (termine ultimo fissato dall’Amministrazione finanziaria). La modifica del modello, è bene ricordarlo, è concessa al contribuente solo una volta. È consigliabile, dunque, prendersi del tempo prima di inviare il 730 corretto e, cosa più importante, valutare con calma ogni punto del documento, accertandosi che in esso siano presenti tutti gli sconti fiscali e le agevolazioni spettanti. Per evitare errori, allora, di seguito abbiamo provato a elencare bonus, detrazioni e incentivi che, prima dell’invio delle modifiche, vanno inseriti nel 730 precompilato.
Bonus fiscali: dove vanno inseriti e perché non sono presenti nel 730 precompilato
Uno dei primi punti da controllare sul 730 precompilato è sicuramente il Quadro E. In questa sezione del documento vanno inseriti tutti i bonus fiscali. Alcuni vengono riportati in automatico dal sistema, e quindi sono presenti in dichiarazione, altri invece devono essere indicati dal contribuente stesso in fase di modifica del 730. Alcune spese non saranno mai presenti semplicemente perché non vengono comunicate al Fisco. È questo, per esempio, il caso dei Bonus mobili. Le detrazioni spettanti al contribuente, in tal caso, devono essere inserite nel modello precompilato tramite modifica del 730.
In generale, comunque, questo procedimento dovrà essere seguito anche per tutte quelle spese sostenute dal contribuente che sarebbero dovute essere presenti in dichiarazione ma che, per qualche motivo, non lo sono. Può capitare, per esempio, che alcune ricevute fiscali non siano state considerate per errore o che, al contrario, non siano state prese in considerazione. Se e qualora una cosa del genere si verifica, come per i bonus ristrutturazioni, il contribuente dovrà agire tramite modifica del 730 precompilato e inserire manualmente tutti le spese mancanti e a lui imputabili.
Agevolazioni ristrutturazioni edilizie
Basandoci sul numero di domande pervenute per il riconoscimento dei bonus relativo alle ristrutturazioni edilizie, un numero abbastanza cospicuo di contribuenti si aspetterà di trovare queste spese in deduzione nel 730 precompilato. Qualora abbiate intrapreso dei lavori in casa sicuri di poter godere delle rispettive agevolazioni ma, controllando il modello, vi siete accorti che lo sconto promesso non è presente, niente paura, è perché dovete essere voi a inserirlo.
I bonifici pagati nel corso del 2018 e destinati alle ristrutturazioni edilizie sono tutti riportati nel foglio informativo allegato al modello 730 (scaricabile in formato pdf direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate). Questi importi dovranno essere inseriti manualmente in dichiarazione, precisamente al rigo E41. Le spese sostenute per i lavori di condominio, invece, sono già riportati nel 730 precompilato. Attenzione però, qualora siano emerse delle anomalie a seguito della comunicazione dell’amministratore di condominio, tali importi saranno riportati sul foglio illustrativo (e quindi dovranno essere inseriti manualmente dal contribuente).
Correzione Quadro B: immobili e fabbricati
Una volta presa visione del modello 730 precompilato, e prima di procedere con la modifica dello stesso, è consigliabile valutare con attenzione il Quadro B della dichiarazione. Negli anni passati quasi il 50% dei contribuenti hanno riscontrato delle incongruenze in questa sezione. Quello che dovrete fare, in pratica, è assicurarsi che i dati riportati siano corrispondenti alla vostra situazione immobiliare/patrimoniale attuale. Particolare attenzione prestate al Quadro B se:
- nel corso del 2018 gli immobili o i fabbricati che possedete hanno cambiato destinazione o utilizzo (questa variazione deve essere riportata nel 730);
- avete una casa in locazione (l’ammontare del canone indicata nel 730 è corretto? È presente l’adeguamento Istat?).
Se avete avete esercitato l’opzione per la cedolare secca, in fine, accertatevi che questa sia presente nel modello.
Familiari del contribuente: coniuge e figli a carico
Tra gli errori più frequenti nella dichiarazione dei redditi vanno menzionati quelli relativi ai familiari dei contribuente. Ricordatevi, prima di tutto, che il codice fiscale del coniuge va sempre inserito in dichiarazione (anche se si tratta di coniuge non a carico). I figli nati nel 2018, invece, non saranno presenti nel 730 precompilato, dovrà essere il genitore ad indicare il nuovo componente familiare a suo carico.
Compilazione assistita e novità del 2019
Nel 730 precompilato vanno riportati, ovviamente, tutti gli sconti fiscali riconosciuti dai nuovi bonus. Tra questi, per esempio, nel modello dovranno essere inseriti:
- la detrazione del 36% sui giardini;
- la detrazione del 19% su abbonamenti e spese per i mezzi di trasporto pubblici;
- la detrazione del 19 sull’acquisto dei dispositivi compensativi e/o sussidi per bambini o adulti con disturbi dell’apprendimento;
- e le detrazioni per la donazioni liberali previste dal Codice del terzo settore.
Per avere un quadro completo delle novità, comunque, potete sempre consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate. Le nuove agevolazioni sono tutte elencate alla sezione “Istruzioni al modello 730”. Sempre l’Agenzia, inoltre, a partire dal 10 maggio 2019, metterà a disposizione degli utenti il servizio di Compilazione Assistita. In questo modo chi non ha ben chiara la procedura di modifica del 730 precompilato verrà guidato passo dopo passo alla compilazione di quadri, colonne e righe dello stesso.
Ricordiamo infine che, sebbene la modifica del 730 precompilato sia una procedura scelta dalla maggior parte dei contribuenti, il modello può essere accettato e inviato anche senza apportare rettifiche. Se i dati presenti nella dichiarazione sono completi e corretti la stessa può essere inviata direttamente dal contribuente che, in questo modo, evita anche i controlli formali sugli oneri fiscali (ma non sui redditi che, se mancanti, autorizzeranno l’Agenzia delle Entrate a procedere).
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