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Occupazione, gli ultimi aggiornamenti dalle note flash ministeriali

Un aggiornamento di fine anno sull’andamento del mercato dell’occupazione italiana.

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Il Ministero del Lavoro ha pubblicato una nuova nota flash di aggiornamento delle condizioni del mercato del lavoro, con una integrazione sulle caratteristiche dell’occupazione nazionale. Sulla base dell’indagine Istat sulle forze di lavoro, dopo l’aumento tendenziale del terzo trimestre 2014 (che non si verificava dall’ultimo trimestre 2011) il numero degli occupati sarebbe cresciuto ancora in quello successivo, con un passo avanti dello 0,7%, o 156 mila unità.

occupazione
pcruciatti / Shutterstock.com

Vediamo più nel dettaglio quali sono gli sviluppi più recenti del mercato del lavoro tricolore.

Occupazione, aumento che ispira positività

L’aumento dell’occupazione riguarda tutte le ripartizioni geografiche, con particolari sprint al Centro (+ 1,2% a 56 mila unità) e al Nord (+ 0,7% a 84 mila unità). L’incremento è invece più contenuto nel Mezzogiorno, dove l’apprezzamento è di 0,3 punti percentuali, o 16 mila unità (ma nel Sud Italia nel corso del trimestre precedente la variazione annua era stata ancora negativa). La crescita del numero di occupati riguarda entrambe le componenti di genere, con una componente femminile in grado di aggiudicarsi un ritmo doppio (+ 1%) rispetto a quella maschile (+ 0,5%).

Il tasso di occupazione nella popolazione tra i 15 e i 64 anni sale al 56%, con un avanzamento di 0,3 punti percentuali nel confronto tendenziale. Nel Centro e nel Nord la crescita è invece dello 0,4%, mentre al Mezzogiorno si riscontra un incremento minore della media (+ 0,2%). L’aumento riguarda principalmente le donne (+ 0,5%) rispetto agli uomini (+ 0,2%). Di contro, il tasso di occupazione giovanile non sembra subire variazioni significative rispetto al quarto trimestre 2013, posizionandosi al 15,6%. Il tasso di occupazione risulta essere pari al 55,7%, in lieve flessione (- 0,1%) rispetto al mese precedente, e in incremento di 0,2% su base annua.

Occupazione, meglio i dipendenti che gli autonomi

Sempre secondo i dati ministeriali, l’incremento nel numero degli occupati interesserebbe principalmente il lavoro dipendente (+ 0,9%) rispetto a quello autonomo (+ 0,2%), che nel corso del terzo trimestre dello scorso anno risultava comunque ancora in diminuzione. Si tenga altresì conto che tra i dipendenti l’incremento si verifica esclusivamente per i lavoratori a termine, con un passo in avanti del 6,6% (145 mila unità) mentre è nullo per i contratti a tempo indeterminato (ma attendiamo nuovi sviluppi dal Job Act). I lavoratori part – time crescono infine sia per il tempo indeterminato (+ 2,1%) che per quelli a termine (+ 7,4%) mentre si rileva una flessione tra i lavoratori a tempo indeterminato e pieno (- 0,4%).

Occupazione, l’andamento delle assunzioni per settore

Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, il numero degli occupati sembra essere cresciuto in tutti i settori economici, con la sola eccezione di quello delle costruzioni, dove la serie negativa sembra procedere senza interruzioni di sosta (-7% di media nazionale, con una flessione del 10,3% nel Centro). La crescita maggiore si registra invece nel settore dell’agricoltura, con un aumento del 7,1%: bene anche la crescita dei servizi (+ 1,2%), dove gli occupati aumentano quasi esclusivamente nel Centro e nel Nord Italia. Crescita lieve (+ 0,6%) nel settore dell’industria.

Disoccupazione in aumento anche nel quarto trimestre 2014

Nel corso del quarto trimestre 2014 il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge 3 milioni e 420 mila unità , con un aumento su base annua di 208 mila unità (+ 6,5%), in grado di spingere il tasso di disoccupazione al 13,3% (+ 0,6%), con un incremento superiore per la componente femminile (+ 1,0%), rispetto a quella maschile (+ 0,3%). A livello territoriale il tasso di disoccupazione cresce più velocemente al Centro (+ 1,2%) rispetto a quanto non avvenga in altre aree d’Italia. La crescita record della disoccupazione è quella nella popolazione femminile nel Mezzogiorno (+ 1,7%), con tasso di disoccupazione al 24,2%.

Secondo il Ministero del Lavoro, l’aumento del tasso di disoccupazione è legato non solamente all’incremento del numero degli individui che hanno perso lavoro, quanto anche alla diminuzione del numero degli inattività in età lavorativa, praticamente inarrestabile dal primo trimestre dell’anno scorso, e in grado di aumentare l’offerta di lavoro.

Disoccupazione giovanile in lieve calo

Qualche notizia positiva sembra riguardare i disoccupati di età anagrafica compresa tra i 15 e i 24 anni, oggi ammontanti a quota 706 mila unità, con una diminuzione di 10 mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (11,8% rispetto alla popolazione della stessa fascia d’età). Il tasso di disoccupazione giovanile cala al 43,3% rispetto al 43,5% del quarto trimestre 2013: il numero dei giovani disoccupati diminuisce tuttavia solo al Nord (- 1,5%) e al Mezzogiorno (- 1,2%) mentre cresce ancora nel Centro (+ 8,3%).

Occupazione, crescono ore lavorate e diminuiscono le ore di CIG

Tra le ultime righe del report, risulta di interesse rilevare come nelle imprese con almeno 10 dipendenti, anche nell’ultima parte del 2014 sia proseguita la crescita tendenziale delle ore lavorate per dipendente (+ 1,4%), con una particolare incidenza nell’industria (+ 2,2%), dove già a partire dal secondo semestre 2014 si osservava anche un calo delle ore di CIG (- 16%).

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