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Posta dei lettori: l’esempio di un’impresa del turismo

L’esempio di un’impresa del turismo attraverso le parole di un lettore.

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Caro Bianco Lavoro, vorrei raccontare il mio caso perché credo che quando accade qualcosa di positivo sia giusto diffonderlo. In specifico si tratta secondo me di un ottimo esempio di come dovrebbe davvero funzionare una piccola impresa del turismo e quali servizi debba offrire, attraverso una certa flessibilità, ai suoi clienti. Sono stato in vacanza a Bolsena, in riva al suo splendido lago, con un’altra persona e un cane. Essendoci una giornata di sole abbiamo pensato di noleggiare una barca. In paese c’è una sola attività che fa questo servizio e quindi l’abbiamo contattata. Abbiamo parlato con una ragazza molto gentile che ci ha spiegato tutte le condizioni.

turismo

Abbiamo quindi deciso di affittare una barca, di quelle che si guidano senza patente, per tre ore. La ragazza dopo averci fatto il contratto ci ha mostrato il mezzo e ci ha anche messo a disposizione una persona per farci vedere il funzionamento dei comandi. Noi non avevamo problemi ad andare in barca ed anche il cane c’era già stato più volte, quindi non ci siamo posti alcuna questione ulteriore. La giornata era un po’ ventosa e perciò il lago formava delle onde.

Non sarebbe stato niente di difficile, ma usciti al largo ci siamo accorti che dato che la barca non era poi così grande, le onde si sentivano abbastanza. A questo punto, un po’ perché il cane si era spaventato, un po’ per il fatto che l’ultima volta che abbiamo fatto un’esperienza del genere l’acqua era totalmente calma e la nostra intenzione era quella di ripetere esattamente quell’esperienza e non quella invece di navigare a tutto spiano infrangendo le onde, che pure sarebbe potuto essere divertente, personalmente ho deciso di rientrare praticamente subito.

In questo senso avevo anche già deciso di lasciare il pagamento così com’era visto che comunque il tempo dell’uscita lo avevamo prenotato e nessun altro avrebbe potuto usufruirne , tantomeno il noleggiatore avrebbe potuto affittare la barca a qualcun altro. Contemporaneamente avevo pensato di contrattare uno sconto per una prossima volta, quando le condizioni del lago sarebbero state di nostro gradimento, visto che comunque non avevamo fatto alcuna uscita, tecnicamente parlando eravamo ancora all’interno del periodo di tempo in cui ci veniva mostrato il funzionamento della barca.

A questo punto però c’è stata una sorpresa più che positiva e che quando possibile dovrebbe fare scuola. Avvisata la ragazza dell’intenzione di rientrare e dei motivi per i quali intendevo farlo, mi è stato risposto “semplicemente” di tornare in porto e che ci sarebbe stato fatto un buono dello stesso valore da usare a nostra discrezione. La cosa mi ha sorpreso non poco perché fondamentalmente l’azienda ci ha messo a disposizione due periodi di tempo identici pur avendone pagato solo uno (anche se ovviamente materialmente ne utilizzeremo solo uno).

Questa decisione da parte della responsabile, secondo me molto lungimirante, ne ha generata un’altra, mia, che è consistita nel prevedere un altro weekend tra qualche mese esattamente nello stresso posto, al solo scopo di godermi finalmente il giro in barca. Questo nonostante io abiti a ben 500 km da Bolsena. Perché penso che la decisione della ragazza sia stata lungimirante? Perché ovviamente, oltre ad aver generato il fatto che io abbia scritto questa lettera (anche se non farò il nome dell’azienda), farò pubblicità a chiunque dovessi venire a sapere voler venire a Bolsena. Oltre a questo, il fatto di avere un buono da spendere quando voglio io, in recupero ad un’uscita non effettuata, è una cosa che, letteralmente, genera turismo, economia.

Per usare il buono, cosa che ho deciso io al posto di chiedere un rimborso che comunque ritengo non avrei avuto tutto sto diritto a chiedere, devo prendere il mio mezzo, fare 500 km all’andata ed al ritorno, quindi spendere soldi, magari anche in qualche ristorante nei due viaggi. Devo pagare un campeggio o al massimo un albergo. Se decido per il campeggio, magari vado anche a mangiarmi una pizza o due durante “quel” prossimo weekend. Devo fare la spesa per mangiare, probabilmente comprare qualche prodotto tipico. Certo, tutto dipende anche dalle disponibilità economiche di ognuno, ma tecnicamente parlando, trovarmi un buono di questo tipo da spendere anche tra qualche mese non ha fatto fare bella figura solo al noleggiatore di barche, ma ha incrementato in prospettiva il turismo di tutto il paese. Ora, io rappresento un solo nucleo familiare, ma se tutte le aziende si comportassero sempre così, di quanto migliorerebbe l’economia del turismo in Italia? Vi lascio con questa riflessione.

A.

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