Per i precari della Pubblica Amministrazione è arrivata la tanto attesa proroga. Di quest’ultima si parlava da tempo, in quanto inserita nella legge di stabilità. Ora c’è tempo fino al 31 luglio. I Dpcm firmati dai ministri Patroni Griffi e Grilli (rispettivamente a capo della Funzione Pubblica e dell’Economia), aprono di fatto la via della contrattazione, che si svolgerà tramite l'Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). Si cercherà, con non poche difficoltà, di arrivare ad un contratto collettivo, stabilendo un accordo anche con i sindacati. La proroga riguarda i precari con contratti in scadenza in essere prima del 30 novembre scorso, e che hanno raggiunto il limite di legge di 36 mesi ( o limiti similari, stabiliti dai contratti di riferimento).
La disposizione però non si applica a tutti i settori. Esclusi infatti saranno i precari della sanità della scuola e quelli che lavorano nella sicurezza. Le stime più recenti sul precariato indicano che il problema riguarda un numero prossimo alle 260.000 unità, di cui circa la metà nel settore scolastico, 115.000 tra sanità ed enti locali e gli altri 15mila nelle amministrazioni centrali. Secondo Patroni Griffi, la riforma permetterà lo “sblocco del turn over” e rilancerà quindi, anche se probabilmente non nell’immediato, le assunzioni nel pubblico. Per quanto riguarda le future assunzioni, una norma stabilisce una sorta di corsia preferenziale opzionale, nella misura del 40% del totale delle assunzioni previste nei concorsi. Le amministrazioni, a loro discrezione, potranno avvalersi di questa norma per stabilizzare i titolari di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato che, alla data di pubblicazione dei bandi, abbiano lavorato per almeno tre anni alle dipendenze della stessa amministrazione che emana il bando.
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