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Produzione industriale: su del 2,7% in un anno. Per merito di auto ed energia

L’Italia sembra aver ingranato la marcia giusta: la produzione industriale di luglio è cresciuta dell’1,1% in un solo mese e del 2,7% in un anno. Ma è davvero tutto merito nostro?

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E sono tre. Dopo i segnali positivi registrati sul fronte del mercato del lavoro e dei consumi, il Governo ha incassato ieri la terza “benedizione” dall’Istat che ha rilevato una crescita della produzione industriale. Soprassedendo qui sulla madre delle questioni – ovvero quanto merito debba essere riconosciuto all’operato dell’esecutivo in carica e quanto alle condizioni favorevoli che si sono create al di fuori dei nostri confini nazionali (tra tutte, la svalutazione dell’euro, il calo del costo del petrolio e il “Quantitative Easing” voluto da Mario Draghi) – ci limiteremo qui a registrare i dati che segnano, comunque, un avanzamento della nostra economia produttiva.

produzione industriale
image by Yuangeng Zhang

Rispetto al precedente mese di giugno, a luglio, si è registrata una crescita dell’1,1% e, se si prende in considerazione l’anno precedente, la stima cresce fino al 2,7%. Anche la performance dell’ultimo trimestre monitorato dall’Istat (maggio-luglio) ha fatto registrare un incremento dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti, così come è aumentata dello 0,7% (su base annua) la produzione industriale dei primi sette mesi del 2015. La crescita congiunturale (ovvero stimata rispetto al mese precedente) ha interessato principalmente il settore dell’energia (+7,1%) e quello dei beni di consumo (+1%). Mentre i beni intermedi e quelli strumentali si sono fermati rispettivamente sul +0,6 e +0,3%.

Rispetto all’anno precedente, la produzione industriale dell’energia ha fatto registrare, a luglio, una crescita record (+10,7%) dovuta principalmente ai fattori climatici, ma anche il settore dei beni strumentali ha messo in cassa un soddisfacente +5,3%. I beni di consumo si sono “accontentati” di un incremento dell’1,8%, mentre a “sporcare” l’ininterrotta serie positiva ci hanno pensato i beni intermedi la cui produzione, in un anno, è scesa dell’1,3%. Ancora: a trainare questa salita produttiva sono state, in primis, le aziende italiane che realizzano mezzi di trasporto (la cui crescita, in un anno, ha fatto segnare un rotondo +20,1%), ma anche quelle che forniscono energia elettrica e gas (+12%). Bene anche le imprese che fabbricano coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,7%), mentre le aziende specializzate nell’attività estrattiva hanno perso il 5% della loro produttività. E rispetto a luglio del 2014, le cose sono andate peggio anche alle imprese metallurgiche e a quelle che realizzano prodotti in metallo (-2,4%) e alle aziende che fabbricano apparecchiature elettriche e non per uso domestico (-0,8%).

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