Reddito di cittadinanza: cambiano i requisiti Isee e residenza per estendere il sussidio ai senza tetto e i disoccupati? Le ultime novità e l’iniziativa promossa per sensibilizzare e informare gli aventi diritto.
Si continua a parlare oggi di reddito di cittadinanza. Il contributo economico–previdenziale introdotto dall’attuale Governo potrebbe essere rivisto o, comunque, corretto in alcuni suoi aspetti.
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Reddito di cittadinanza: cambiano i requisiti di accesso
In questi giorni, sotto la spinta di Pasquale Tridico (economista italiano e attuale Presidente dell’Inps), si sta discutendo dell’eventualità di modificare i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza. Non tutti ovviamente, ma soltanto quelli relativi al reddito Isee e alla residenza. La proposta nasce da una necessità ben precisa, diventata un problema riscontrato nella realtà. La soglia Isee e l’indicazione di una fissa dimora nella domanda di riconoscimento per il reddito di cittadinanza, ad oggi, esclude i senza tetto da questa misura. Il rischio, dunque, è quello di non far arrivare il sussidio economico a chi ne ha più bisogno, tradendo il principio che sta alla base del sostegno.
Estensione ai senza tetto e disoccupati
Estendere il reddito di cittadinanza anche ai senza tetto e ai disoccupati grazie al “Tour del camper reddito di cittadinanza”. Questo è il nome scelto per l’iniziativa promossa da Tridico che, nelle prossime settimane, farà il giro delle piazze italiane per sensibilizzare e informare i cittadini sugli ultimi sviluppi riguardanti il reddito di cittadinanza. Lo scopo è quello di raggiungere più persone possibile, specialmente quelle che avrebbero diritto a usufruire degli aiuti di sostegno economico erogati dall’Inps ma non sanno di esserne i destinatari.
Tra questi, per esempio, rientrano i cittadini che hanno perso il lavoro da poco e i senza tetto. Stando agli ultimi dati emersi, per esempio, dei 17 mila senza tetto presenti a Roma con residenze fittizie solo 100 hanno presentato domanda per il reddito di inclusione e solo 1200 per il reddito di cittadinanza. Si tratta ovviamente di un’anomalia innegabile visto che, di fatto, ha contribuito a creare una situazione dove proprio i soggetti più deboli sono quelli che non stanno godendo dell’aiuto promesso dal governo.
Reddito di cittadinanza: cambiano i requisiti Isee e residenza per estendere il sussidio ai senza tetto? Le ultime novità
Concentrandoci, in particolare, sulle persone senza fissa dimora (ovvero i senza tetto), due sono i requisiti da questi soggetti non posseduti che, come vedremo, impediscono loro di presentare domanda per il reddito di cittadinanza.
Prima di tutto, come molti sapranno, l’importo finale erogato ai percettori di reddito di cittadinanza non è uguale e fisso per tutti. Lo stesso, difatti, varia ed è condizionato da diversi fattori e si ottiene da un’operazione di calcolo (per sottrazione) che tiene conto della soglia massimale riconosciuta dal reddito (ovvero 780 euro), del reddito Isee a 9.360 euro e di altri parametri discriminanti.
Già a questo punto, dunque, è facile individuare il primo intoppo a cui vanno incontro i senza tetto se e qualora volessero presentare richiesta per il reddito di cittadinanza. Ai senza fissa dimora, concretamente, non verrebbero riconosciuti tutta una serie di bonus e benefici tali da incrementare la somma finale. A questi, visto che non hanno una casa, non verrebbe assegnati il bonus affitti o il bonus mutuo, il che vuol dire che, a conti fatti, la somma a loro erogata finirebbe con l’essere minima. Il maggiore ostacolo a cui vanno incontro, che li esclude dalla fruizione del reddito, rimane tuttavia quello relativo alla mancanza di una residenza/domicilio stabile.
Se i senza tetto con residenza fittizia hanno diritto al reddito (seppur in forma minima) vi è una grande fetta di essi che rischia a priori di essere esclusa da questa manovra di sostegno. Per avere diritto al reddito di cittadinanza, infatti, occorre dimostrare di essere residenti in Italia da almeno 10 anni (di cui gli ultimi due consecutivi). Questa regola, rivolta principalmente agli extra comunitari, esclude però anche i cittadini italiani senza fissa dimora che vivono ai margini della società. Persino le persone più povere che ricorrono all’escamotage della residenza fittizia rischiano di essere scartate. In Italia solo 200 comuni su 7915 riconoscono infatti questa prassi. Alla luce dei fatti, dunque, si tratta di un passaggio che necessità di essere rivisto e che, nelle prossime settimane, potrebbe portare il Governo a rimettere in discussione i requisiti e le modalità di accesso al reddito di cittadinanza.
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