Sono stati resi noti i dati sulle domande per il Reddito di Cittadinanza presentate al 15 luglio 2019. Mentre l’Inps però ha stilato un rapporto sulle regioni dove le richieste sono state maggiori (soffermandosi sul numero di accoglimenti per ogni città), i navigator in Campania sono in rivolta.
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Reddito di Cittadinanza, le regioni dove sono state presentate più domande: predomina il Sud
Continuano ad essere numerose le famiglie che, nell’ultimo mese, hanno presentato domanda per avere diritto al Reddito di Cittadinanza. Dopo il boom di richieste arrivate all’Inps durante i primi mesi di entrata in vigore del sussidio, l’ultimo report rilasciato dell’Istituto Previdenziale conferma che vi sono ancora molti italiani intenzionati ad usufruire di questo aiuto economico.
La polemica scoppiata qualche mese fa, quando non tutti si erano visti accreditare sulla card del Reddito di Cittadinanza un importo minore dei famosi 780 euro, non ha certo fermato la macchina assistenziale che gira intorno al sussidio. A luglio, secondo i dati rilasciati dall’Inps, il numero di domande presentate per il Reddito di Cittadinanza è arrivato a quota 1.401.225. Di queste ben 895.220 sono state accolte, anche se ancora non sappiamo con esattezza gli importi riconosciuti ad ogni famiglia beneficiaria.
Dal rapporto stilato dall’Inps, nello specifico, è emerso che il numero maggiore di domande per il Reddito di Cittadinanza è arrivato dal Sud. Le Regioni del Meridione, difatti, sono quelle che predominano in classifica. In testa, per esempio, troviamo la Campania con quasi 241.000 di richieste, seguita dalla Sicilia con le sue 251.000 (circa) domande presentate. Decisamente agli antipodi, invece, troviamo la Valle d’Aosta, dove il numero di domande presentate per il Reddito di Cittadinanza ammonta a poco più di 1.800 (una cifra piccolissima se paragonata a quelle appena citate di Sicilia e Campania).
Per quel che sappiamo, comunque, potrebbe ripetersi una situazione analoga a quella di qualche settimana fa, ovvero: un numero consistente di domande arrivate, una percentuale abbastanza alta di quelle accolte ma poche famiglie soddisfatte degli importi riconosciuti. Ad oggi, tuttavia, non abbiamo ancora gli elementi per trarre le giuste conclusioni. Quello che possiamo fare, dunque, è concentrarci sui numeri.
Sappiamo, per esempio, che il Governo inizialmente aveva indicato circa 1,2 milioni di famiglie tra la platea di potenziali beneficiari. Secondo le stime fatte le persone raggiunte sarebbero state intorno ai 2,7 milioni. Dall’introduzione del sussidio, tuttavia, l’andamento delle domande presentate è stato basso, perché ne sono arrivate molte meno di quelle messe in conto.
Reddito di Cittadinanza, le città dove sono state accolte il maggior numero di richieste è la Campania: i dati Inps
Conoscere il numero di domande presentate per avere accesso al Reddito di Cittadinanza è molto importante per gli addetti ai lavori. Statisti, economisti, rappresentanti politici e sociologi possono infatti prendere spunto da questi dati per analizzare il Paese e farsi un’idea su quelle che sono le condizioni in cui riversa la popolazione italiana attualmente. Le richieste arrivate all’Inps servono appunto da monito e permettono all’Istituto Previdenziale di avere una visione ampia su quelle che sono le condizioni di molte famiglie residenti in Italia.
Al di là di questo aspetto, comunque, per farsi un’idea sull’impatto economico e finanziario che l’erogazione di questo sussidio ha sul Paese, diventa molto importante soffermarsi sul numero di richieste accettate da parte dell’Amministrazione statale. Più saranno le domande accolte e, ovviamente, maggiori saranno le spese che lo Stato dovrà affrontare per far fronte alla situazione.
Ad oggi, comunque, le città con il più alto numero di domande accolte (rispetto a quelle presentate) sono:
- Napoli, con 100.416 richieste accettate rispetto alle 142.764 presentate;
- Roma, con 54.202 domande accettate;
- Palermo, con 46.502 richieste accettate e Catania con 35.027;
- Caserta con 30.247 domande accettate, seguita da Torino (30.136) e Milano (29.565).
L’ultima città in classifica è invece Bolzano, dove gli assegni per il Reddito di Cittadinanza erogati saranno solo 341.
Certo è che, ricollegandoci a quanto successo in passato, potrebbe ripetersi ancora una volta la situazione in cui il numero di domande presentate sia minore di quello preventivato e, quindi, le risorse destinate a coprire le spese potrebbero essere alla fine maggiori di quelle usate. Le stesse, inoltre, potrebbero essere potenzialmente utilizzabili per far fronte ad altre esigenze o per rispondere prontamente ad una situazione di crisi (come successo nelle ultime settimane, quando il Governo è ricorso ai fondi avanzati dal Reddito di Cittadinanza e da Quota 100 per mettere insieme il denaro richiesto dall’Ue per scongiurare la procedura d’infrazione).
In Campania, intanto, la polemica non si placa. Nella regione dove, come abbiamo visto, il numero di domande per il reddito di cittadinanza è il più alto di tutta Italia (così come il numero di richieste accettate), il sistema potrebbe incepparsi a causa della mancata presa di servizio dei navigator.
I navigator, come i ben informati sapranno già, sono stati recentemente reclutati con un concorso pubblico e il loro ruolo sarà quello di assistere i beneficiari del Reddito di Cittadinanza nella ricerca attiva di un impiego. Questa figura, dunque, nasce per orientare i percettori del sussidio, facilitando il loro inserimento nel mondo lavoro attraverso un percorso mirato al miglioramento delle condizioni economiche della loro famiglia.
I navigator lavoreranno all’interno degli uffici dei Centri per l’Impiego ma a Napoli, dove vi è maggiore necessità del loro immediato intervento, la presa di posizione del Governatore De Luca potrebbe bloccare tutto. Quest’ultimo, come ha ribadito più volte, ha fatto sapere di non essere intenzionato a firmare la convenzione Anpal che permetterebbe l’assunzione dei 471 vincitori del concorso Navigator in Campania. Quello su cui il governatore fa leva è il contratto con cui questi giovani professionisti saranno chiamati a collaborare con l’Agenzia Nazionale per il Lavoro.
“Dopo due anni di formazione i navigator verranno mandati a casa. bbiamo un bacino di precariato con 3700 Lsu, 400 tavoli di crisi, 80 procedure di licenziamento collettivo oltre ai disoccupati storici. Se con i navigator facciamo altri serbatoi di precariato e comitati di lotta, allora dico di no“, ha dichiarato ieri De Luca a Radio 1. Le sue parole, ovviamente, non hanno placato gli animi di chi, dopo aver vinto il concorso, sperava di poter iniziare presto a lavorare (anche se con un contratto a tempo determinato). Per questo motivo, sempre ieri, i navigator risultati idonei alla selezione pubblica si sono adunati a Napoli, nei pressi di Palazzo Santa Lucia, per protestare.
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