Il Ministero del Lavoro ha avviato la fase di consultazione pubblica per la riforma del terzo settore. Un settore che – ricorda lo stesso Ministero – si colloca “tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione, tra l’economia e l’ecologia, che dà forma e sostanza ai principi costituzionali della solidarietà e della sussidiarietà”. Vediamo dunque in cosa consiste la consultazione pubblica, e come contribuire a una positiva revisione di tale settore.
Il terzo settore rappresenta il volontariato, la cooperazione sociale, l’associazionismo no-profit, le fondazioni, le imprese sociali e tutti quegli operatori che sostengono la coesione sociale, operando per il miglioramento della qualità della vita delle persone. “E’ a questo variegato universo, capace di tessere e riannodare i fili lacerati del tessuto sociale, alimentando il capitale più prezioso di cui dispone il Paese, ossia il capitale umano e civico, che il Governo intende rivolgersi formulando, dopo un dibattito che si trascina ormai da troppi anni, le linee guida per una revisione organica della legislazione riguardante il terzo settore. Anche in questo caso, vogliamo fare sul serio” – ha dichiarato un comunicato del Ministero, sostenendo come, per poter realizzare l’atteso cambiamento economico, sociale, culturale e istituzionale, sia necessari oche tutte le componenti della società italiana convergano verso un obiettivo comune.
“Il mondo del terzo settore può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative” – ha dichiarato ancora il Ministero del Lavoro, illustrando quali sono i punti principali sui quali vorrebbe instaurare l’attesa riforma del comparto.
Tra gli obiettivi preminenti spicca certamente la costruzione di un nuovo Welfare partecipativo, la valorizzazione dello straordinario potenziale di crescita e di occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terzo settore, e la premiazione in modo sistematico (mediante incentivi e strumenti di sostegno) di tutti i comportamenti donativi e prosociali compiuti da cittadini e imprese, affinchè possano essere generate migliori coesioni e responsabilità sociali.
Stabilito quanto precede, il governo desidera conoscere le opinioni di coloro i quali, con altruismo, operano tutti i giorni nel terzo settore, così come di tutti i “portatori di interesse” e i cittadini e gli utenti finali degli enti no-profit. Per inviare le proposte e i suggerimenti in questa fase di consultazione pubblica, è possibile scrivere all’indirizzo
terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. La consultazione chiuderà il prossimo 13 giugno 2014: nelle due settimane successive verrà predisposto il disegno di legge che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 giugno 2014.
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