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Riforma pensioni: novità su assegni di cittadinanza, Quota 42 e Quota 100

La questione sulla riforma pensioni resta un tema caldo. Le ultime novità per quanto riguarda l’efficacia delle misure varate dal Governo ed il progetto Quota 41, passando per Quota 42 già nel 2020

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Il tema riforma pensioni resta acceso. Di fatti, si sono discusse e messe in campo tutta una serie di novità relative alla pensione e trattamenti pensionistici. In particolare, ci riferiamo a Quota 100, Opzione donna, ed il progetto di arrivare entro il 2022 a Quota 41, passando per Quota 42. Inoltre, si è discusso recentemente dell’efficacia delle misure introdotte dal Governo, come la pensione e gli assegni di cittadinanza.

Riforma pensioni

Riforma pensioni: l’efficacia degli assegni di cittadinanza

Parlando di riforma pensioni, recentemente il dibattito ha cercato di tirare le somme sull’efficacia di determinate misure, come la pensione e gli assegni di cittadinanza. Secondo la senatrice del M5S Gabriella Di Girolamo, si tratta di misure importanti che hanno aiutato e continuano ad aiutare tanti italiani che si trovano in difficili condizioni economiche. In particolare, la senatrice, commentando i dati dei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza, ha sottolineato come il Governo sia stato in grado di ascoltare le esigenze dei più deboli, avviando delle misure, che hanno permesso a tanti cittadini di recuperare la loro dignità e la speranza in un futuro migliore.

Oltre ai numeri e le statistiche, come la senatrice afferma, bisogna considerare le persone, le famiglie e gli individui a cui le riforme varate dal Governo si riferiscono. Si tratta di persone ridotte in condizioni di povertà dalle politiche sbagliate e indifferenti ai bisogni dei cittadini. Ora, queste stesse persone possono tornare a vivere e respirare, grazie ai sostegni economici a loro rivolti.

L’apertura alla proposta Quota 42 dal 2020

Altra interessante notizia relativa alla riforma pensioni è l’apertura di Claudio Durigon, Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a Quota 42 già a partire dal 2020. La proposta arriva dal lavoratore precoce Cristian Cuppi, il quale ha chiesto allo stesso Durigon se fosse possibile far in modo di andare in pensione a 42 anni di contributi già a partire dal prossimo anno, per poi arrivare ai 41 anni e sei mesi nel 2021 fino ai 41 anni di contributi nel 2022.

Il Sottosegretario ha confermato il suo interesse a tale proposta, tanto da volerla far quotare, anche se non sarà cosa facile. Infatti, se da una parte Durigon ha espresso il suo interesse a tale suggerimento, dall’altra non nasconde la difficoltà di poterlo realizzare, il tutto a causa dell’attuale situazione economica e delle altre spese che il Governo deve sostenere.

Quota 100 nella Pubblica Amministrazione ed il ricambio generazionale

Quota 100 avrà degli effetti anche sul settore connesso alla Pubblica Amministrazione. Infatti, sono previsti molti pensionamenti con la nuova formula, tanto da avere una sorta di vero e proprio ringiovanimento del settore pubblico. Per rendere possibile questo ricambio generazionale, diventa importante stabilizzare i tanti precari nel settore pubblico, oltre a procedere con nuovi e tempestivi concorsi per garantire nuove assunzioni. Si tratta di un’opportunità da non perdere. Con l’uscita dal mondo del lavoro di molti dipendenti pubblici, tanti posti resteranno vacanti e saranno occupati dai nuovi assunti.

Si ricorda che l’ultima significativa ondata di assunzioni nella Pubblica Amministrazione risale agli anni ’80. Tanti i concorsi che saranno banditi su tutto il territorio nazionale, e tante le opportunità per i giovani di parteciparvi, con la speranza di superare le prove ed ottenere un impiego nella tanto ambita Pubblica Amministrazione.

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