Come scegliere la carriera giusta? Non avendo la sfera di cristallo bisogna pensarci prima per evitare errori grossolani che potrebbero condizionare a lungo andare tutto il percorso lavorativo.
Scegliere la carriera giusta, ovvero un percorso lavorativo adatto alle proprie caratteristiche e che possibilmente sia anche redditizio non è certo cosa facile. Molto più semplice invece, è sbagliarlo questo percorso, per poi ritrovarsi a metà strada e pentirsi della scelta, o comunque vivere il proprio lavoro in maniera negativa, più come un peso che come un’opportunità, anche se magari si è dei gran lavoratori. Stante il fatto che a prevedere il futuro ci riescono (per chi ci crede) solo maghi e veggenti, è però possibile a priori fare tutta una serie di riflessioni che, in tema di scelta della carriera, senza alcun dubbio aiutano ad evitare errori superficiali che possono, in un secondo tempo, condizionare l’intera vita delle persone, quindi anche al di fuori dell’orario lavorativo.
Indice
I 6 modi di fallire nella scelta di una carriera
Vediamo quindi quali sono i 7 errori principali da non fare nello scegliere la carriera giusta.
Ascoltare troppo gli altri
Nella vita è facile incontrare persone (anche in numero rilevante) che non solo consigliano (cosa normalissima ed anzi apprezzata), ma piuttosto pretendono di dirvi cosa fare o cosa non fare. Ecco, in tema di carriera lavorativa è meglio prendere una certa distanza da esse. I consigli, appunto, vanno benissimo, soprattutto se chi li elargisce è competente in materia, ma le pretese sono un’altra cosa, decisamente negativa. Nessuno più di voi stessi è in grado di raccogliere tutti gli elementi necessari a capire se la carriera che si sta per scegliere sia quella giusta o meno.
Seguire le orme altrui
Quando si dice “seguire le orme del padre”; ma allo stesso modo, anche della madre, di qualche altro parente meno stretto, o di un amico, o di un conoscente. Può essere la strada giusta ovviamente, ma non è mica detto. La persona che vorreste emulare può essere caratterialmente differente da voi ed avere le medesime competenze (o perfino acquisirne di superiori) potrebbe non bastare ad eguagliarne i risultati. Per fare l’avvocato ci vuole un certo tipo di carattere, per fare il professore ce ne vuole un altro, per fare il medico un altro ancora. Stessa cosa può dirsi per l’attore, il dirigente d’azienda, il giornalista. E’ importante che valutiate molto bene non solo siete in possesso delle competenze necessarie, ma anche se siate o meno persone adatte alla carriera che volete scegliere, umanamente parlando. Può sembrare un particolare di questi tempi, ma è forse la cosa più importante. Il prossimo punto è probabilmente ancora più chiaro su questo.
Seguire i soldi. (Sì, ma poi?)
Beh, a prima vista non ci sarebbe molto da dire. Si lavora per guadagnare e più si guadagna meglio è. Il binomio è perfetto. Non lo è però un altro binomio, ovvero quello che dice “più si guadagna meglio si lavora”. Può essere vero, e in molti casi lo è, non in tutti però. Se scegliete il lavoro sbagliato, e quest’ultimo diventa un peso così oneroso da causarvi forti pensieri negativi anche al di fuori del contesto lavorativo, spendere i più o meno tanti soldi guadagnati non funzionerà come sollievo dallo stress permanente generato da un’attività contro la quale provate dell’astio quando non odio. Bisogna sempre tenere presente il lato umano delle cose quando si fa una scelta di lungo periodo, perché è quello che può dare i maggiori problemi a livello psicologico. Questi ultimi influiscono sulle vostre performance e quindi sull’attività lavorativa. Certo è meglio fare un brutto lavoro e guadagnare tanto che fare un brutto lavoro e guadagnare poco. Ma potendo scegliere… un lavoro che si ama è sempre e comunque l’opzione migliore.
Non prepararsi adeguatamente
A qualcuno sembrerà superfluo ricordarlo, ma se scegliete una carriera, un lavoro, dovete necessariamente essere informati e preparati per svolgerlo e per poter intraprendere un percorso di crescita professionale inerente ad esso. Insomma, l’improvvisazione totale vi causerà solamente danni. E’ pur vero che a fare un determinato lavoro ci si può finire per puro caso, ma anche accadesse, nessuno vi vieta di prepararvi a posteriori, o meglio, nel mentre. Ricordatevi che per fare carriera, in un modo o nell’altro, bisogna riuscire ad essere più bravi dei tanti colleghi che hanno il vostro stesso scopo.
Non informarsi con chi ne sa più di voi
Si parlava di acquisire le competenze necessarie. Ecco oltre al prepararsi didatticamente e sul campo, un’altra buona pratica è quella di prendere il maggior numero di informazioni possibili sul lavoro in se stesso e sulla carriera che potrebbe derivarne da chi già lavora nel settore o, comunque ci ha già lavorato. Quindi, trovate i contatti giusti e parlate con chi ha solida esperienza nel settore al quale avete deciso di dedicarvi, fatevi dire quali sono le difficoltà più ardue, le logiche da seguire, i trucchi da imparare e via dicendo. Tutto ciò metterà nelle vostre mani un’arma in più dal valore inestimabile.
Non considerare il luogo di residenza
Non tutti i lavori proliferano ovunque, è ovvio. Quindi nello scegliere la carriera giusta è fondamentale teniate presente dove vivete. Se abitate in campagna, fare l’analista finanziario potrebbe essere un bel problema, a meno che non decidiate (e abbiate la possibilità) di trasferirvi in centro a Milano, o a Londra (per citarne due). Al contrario se abitate in centro città e decidete di dedicarvi all’agricoltura, la cosa vi risulterà molto più ardua rispetto a chi in campagna ci abita da sempre. E non solo per il doversi trasferire fuori città, operazione comunque di difficoltà per niente trascurabile. Insomma, in questo caso potreste trovarvi a dover mediare tra un lavoro di vostro gradimento ed uno ottenibile in maniera abbastanza semplice e con pochi rischi.
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