Via libera dal Cdm sul decreto Salva Scuola, con il concorso straordinario per l’assunzione di 24 mila insegnanti precari. Tra le altre misure previste dal decreto, anche concorsi più snelli per l’assunzione dei dirigenti scolastici oltre ad una relativa semplificazione della procedura per acquistare beni e servizi destinati alla ricerca, l’internalizzazione dei servizi di pulizia e tanto altro ancora. La scuola è la realtà più importante da cui una società può ripartire e crescere, ha sottolineato lo stesso ministro dell’Istruzione Fioramonti. Vediamo tutte le novità introdotte dal decreto.
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Via libera al decreto Salva Scuola con tante novità
Dopo l’accordo trovato tra il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ed i sindacati lo scorso 1° ottobre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto sulla scuola, con un concorso straordinario per l’assunzione di 24 mila insegnanti. Tante le misure a favore della scuola, di quella che come dice lo stesso Fioramonti rappresenta la base di una buona società. Nel decreto sono presenti anche direttive per dei concorsi più snelli, finalizzati all’assunzione dei dirigenti scolastici, ed ancora, la procedura semplificata per l’acquisto di beni e servizi rivolti alla ricerca, sancito lo stop per le impronte dei presidi, la proroga relativa alla scadenza dell’abilitazione scientifica nazionale, l’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole ed altre misure a favore dei precari.
Insomma, questo decreto è la dimostrazione dell’impegno del Governo ad investire sul sistema scolastico e soprattutto un impegno sempre maggiore alla lotta al precariato nel settore istruzione, il tutto garantendo già nel 2020 il numero più alto di cattedre possibile.
Scuola: concorso straordinario per l’assunzione di 24 mila insegnanti precari
Il punto fermo del decreto sulla scuola è quello di combattere il precariato che da sempre ha interessato questo particolare ed importante settore. Via libera al concorso per l’assunzione di 24 mila insegnanti precari presso la scuola secondaria di I e di II grado, già per il prossimo anno scolastico 2020/2021. Questo concorso sarà per titolo ad esami e bandito in concomitanza di quello ordinario. Il concorso straordinario sarà rivolto a tutti gli insegnanti con anzianità di almeno 3 anni nel servizio scolastico, di cui un anno svolto nella classe di concorso per cui si concorre.
I nuovi aspiranti docenti, per raggiungere l’idoneità, dovranno conseguire un punteggio minimo pari a 7/10 attraverso una prova scritta computer based. Inoltre, i vincitori del concorso, saranno ammessi ad un anno di prova, potenziato da una formazione universitaria di carattere mirato, per il conseguimento di 24 crediti formativi. A fine anno di prova, i docenti dovranno sostenere un esame orale, ottenendo una votazione minima di 7/10. Coloro che vinceranno il concorso, saranno tenuti a restare per 5 anni nella sede di prima assegnazione.
Scuola: i docenti idonei che non hanno preso il ruolo
Cosa succede per gli insegnanti che dopo il concorso sono risultati idonei ma non si sono collocati in una posizione ritenuta idonea per il ruolo? Questi potranno abilitarsi all’insegnamento, relativamente alla classe di concorso a cui hanno partecipato, il tutto sostenendo una prova di carattere orale, conseguendo una votazione minima di 7/10, più un anno di formazione per il conseguimento di 24 crediti formativi universitari. Le novità non finiscono, in quanto il decreto sulla scuole, prevede delle misure anche per i vincitori dei concorsi del 2016 e 2018, i quali potranno optare per un’assunzione a ruolo, ma presso una regione diversa da quella in cui sono in graduatoria.
Concorsi più snelli per l’assunzione dei dirigenti scolastici
Novità anche sul fronte reclutamento dei dirigenti scolastici. Il decreto prevede che questi siano assunti tramite concorsi per titoli ad esame e non più attraverso il corso-concorso previsto dalla normativa attuale. Si tratta di una misura che punta alla semplificazione e velocizzazione nel processo di selezione ed assunzione dei futuri dirigenti scolastici. Ed ancora, il Consiglio dei Ministri ha stabilito l’assunzione di 59 ispettori scolastici a tempo determinato, in attesa del concorso vero e proprio, che sarà sancito il prima possibile, per l’assunzione a tempo indeterminato di tali figure professionali.
La validità delle abilitazioni scientifiche nazionali
Il decreto scuola cambia anche i termini di validità delle abilitazioni scientifiche nazionali. In particolare, tale validità passa dei 6 ai 9 anni. A prevedere tale modifica è lo stesso art.5 del decreto che in tal modo va a modificare quanto espresso in materia dalla legge 240/2010. Ed ancora, gli Atenei e le istituzioni di Alta formazione, artistica, musicale e coreutica (AFAM) potranno scegliere di non ricorrere al Mepa, ossia al Mercato elettronico della pubblica amministrazione per comprare beni e servizi destinati alla ricerca. In questo modo il processo di acquisto diventa più semplice, veloce ed economico.
Internalizzazione dei servizi di pulizia nella scuola
Altra novità riguarda il sistema di pulizia delle scuole, che prevede la sua internalizzazione, grazie all’immissione in ruolo di ben 11.200 collaboratori scolastici da scegliere tra coloro che hanno almeno 10 anni di esperienza e di servizio nel settore scolastico. Il decreto prevede la selezione per soli titoli, in maniera tale da garantire il completamento entro il 31 dicembre 2019. In più, con questa mossa strategica dell’internalizzazione dei servizi di pulizia è stato stimato un risparmio di circa 170 milioni di euro per il 2020. Un risparmio notevole che fa bene a tutti.
Concorso riservato ai DSGA ed altre misure per i precari
Il decreto legge Salva Scuola, sancisce anche delle misure per il personale DSGA. In particolare, tutti gli assistenti amministrativi che per 3 anni hanno rivestito il ruolo di Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, potranno prendere parte ad un concorso a loro riservato. I vincitori di questo concorso, saranno assunti con ruolo, in subordine ai vincitori del concorso ordinario. Inoltre, è prevista anche la stabilizzazione di tutti i precari che hanno maturato un’anzianità di servizio con rispettivi assegni di ricerca. Dunque un decreto legge che davvero mette al centro del dibattito la scuola, puntando a misure che possano combattere il precariato a favore di una scuola più efficace e funzionante.
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