La riapertura della scuola con lezioni in presenza dal 7 gennaio sembra non essere più una cosa così sicura e scontata. Aumenta la lista delle Regioni che si oppongono al ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori, perché considerato un rischio troppo elevato per la salute. Il Premier Conte non fa passi indietro e continua ad essere convinto della riapertura. Che cosa sta succedendo?
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La scuola è stata e continua ad essere una realtà particolarmente interessata dagli effetti del coronavirus. Da quando il virus è arrivato in Italia, le lezioni hanno avuto delle trasformazioni con la didattica a distanza. Tutto questo per cercare di salvaguardare la salute degli studenti, ma anche degli insegnanti e del personale scolastico. Lo scorso settembre, dopo una breve riapertura della scuola con lezioni in presenza, sembrava fosse tornato tutto alla normalità, ma un nuovo picco di contagi ha costretto a nuove misure restrittive, con la chiusura delle scuole superiori ed il ritorno alla didattica a distanza. Il 7 gennaio è previsto il ritorno in classe degli studenti delle superiori, ma sembra che oggi questa non sia più una cosa così certa e scontata. Aumenta il numero delle Regioni che si oppone a questa decisione, perché troppo pericolosa per la salute, considerando il nuovo aumento dei contagi che si sta registrando proprio in questi giorni.
Scuola: il 7 gennaio si riparte?
Oggi la domanda che tanti studenti ed insegnanti si stanno ponendo è se la scuola il 7 gennaio riparte. Fino a pochi giorni fa era tutto confermato per il ritorno tra i banchi del 50% degli studenti, oggi la cosa, seppur resta confermata è più complessa. Infatti, aumenta sempre di più il numero delle Regioni che si oppone fortemente alla ripartenza della scuola, perché rappresenta un pericolo troppo grande per la salute di studenti, professori e personale scolastico. Il numero dei contagi sta aumentando con il relativo incremento dei ricoveri e la pressione sugli ospedali. Gli esperti confermano che riaprire la scuola, portando gli studenti delle superiori in classe è rischioso, anzi dopo le festività natalizie andrebbero prese nuove misure restrittive per evitare l’arrivo della terza ondata di contagi. La ripartenza scolastica sembra essere rimessa in discussione.
I contagi in aumento
Negli ultimi giorni il numero dei positivi al coronavirus è aumentato nonostante tutte le restrizioni introdotte nel periodo natalizio. L’indice di contagiosità sta continuando a salire, destando non poche preoccupazioni tra gli esperti. Per questo motivo la riapertura della scuola il 7 gennaio è un rischio. Secondo gli esperti bisognerebbe aspettare almeno fino al 18 gennaio per poter pensare al ritorno in classe degli studenti. Intanto le Regioni non sono pronte a correre questo rischio e si oppongono, preferendo la didattica a distanza. Il premier Conte e la ministra Azzolina non sembrano voler fare alcun passo indietro, continuando a sostenere che la scuola è pronta a ripartire in sicurezza. Per fare chiarezza sulla questione, Stefano Bonaccini il Governatore dell’Emilia Romagna e Presidente della Conferenza Regioni, ha chiesto al Governo un incontro, in maniera tale da prendere una decisione chiara e definitiva sulla questione scuola.
L’appello degli esperti
Gli esperti epidemiologi hanno le idee molto chiare. In questa fase bisogna stare molto attenti ed essere prudenti, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi. L’arrivo del vaccino in Italia non rappresenta una salvezza ed una motivazione per abbassare la guardia. Non a caso, secondo gli esperti, la situazione sta tornando ad essere abbastanza preoccupante con l’incremento della circolazione del virus. Non è tutto perché sta aumentando anche la pressione sugli ospedali e terapie intensive. I risultati delle restrizioni messe in campo nel periodo natalizio potranno essere visibili solamente a ridosso del 7 gennaio. Proprio per questo motivo gli esperti stanno chiedendo al Governo di rinviare la data di riapertura della scuola, aspettando almeno il 18 gennaio, per poter valutare in maniera certa se ci sono tutte le condizioni per la ripartenza delle lezioni in presenza. Vedremo come andrà a finire la situazione, sperando nella giusta decisione.
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