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Riforma pensioni: il destino di Quota 100 e 41 in vista della crisi di Governo

Riforma pensioni, il difficile destino delle misure come Quota 100 e Quota 41 in vista della crisi di Governo ormai avviata. La preoccupazione dei cittadini sale.

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L’attuale crisi di Governo mette in dubbio anche le manovre e riforme che si sono attuate fino ad oggi, oltre a quelle ancora allo studio. I programmi stessi per i prossimi anni, sono ora messi in discussione. Cosa ne sarà della riforma pensioni, in particolar modo di misure come Quota 100 e Quota 41? Proprio questa è la domanda e la preoccupazione dei tanti vicini al pensionamento grazie a tali formule.

 

 

Riforma pensioni: cosa potrà succedere con la crisi di Governo?

L’attuale crisi di Governo che si è ormai aperta, pone parecchi interrogativi sul versante riforma pensioni, con particolare riferimento a misure come Quota 100 e la futura Quota 41. La maggiore preoccupazione, soprattutto per chi si avvicina al raggiungimento dei requisiti richiesti per andare in pensione con tale formule, è quello di vedersi svanire e cessare da un giorno all’altro tali misure. Sarebbe sicuramente una beffa, raggiungere i requisiti per il pensionamento con Quota 100 e scoprire che il nuovo Governo ha abolito tale formula. Non si tratta di supposizioni irreali, in una situazione di crisi politica ci si può aspettare di tutto.

Sarebbe tuttavia un peccato mandare in fumo il lavoro fatto negli scorsi mesi, rischiando di porre fine alle misure varate, che hanno aiutato molti cittadini in condizione di povertà. Sicuramente, arrivare a Quota 41 come ci si era prefissati, diventa ora molto più complesso di quanto si potesse pensare.

Riforma pensione e Quota 100

Cosa succederà a Quota 100? La domanda se la pongono in molti. Di fatti, c’è il rischio che la misura legata al pensionamento anticipato, possa essere messa in discussione o addirittura cancellata, nel momento in cui l’attuale esecutivo viene sostituito da un altro. Chi ha i requisiti giusti, in vista di questo destino incerto, sicuramente si affretterà a presentare la domanda di pensionamento con Quota 100. Infatti, non è da escludere la possibile tentazione di chi potrà salire al Governo, di cancellare misure come Quota 100 e reddito di Cittadinanza già alla fine di quest’anno, dato le importanti cifre da raggiungere in vista della manovra da varare. Questo sarebbe sicuramente un brutto colpo per chi maturerà i requisiti per il pensionamento il 1° gennaio 2020.

Quota 100 e l’opinione di Filippo Gallinella

Filippo Gallinella, deputato del M5S, parlando di riforma pensioni, ha ricordato come l’attuale Governo nel giro di pochi mesi ha fatto tanto per i cittadini, attuando misure che hanno sostenuto i tanti in condizione economiche critiche. “Questo Governo in un anno ha fatto tante cose e dato una nuova speranza di sconfiggere un sistema che invece si vuole riproporre”. Ed ancora, ha ricordato come con i vari decreti, l’occupazione in Italia è stata riportata al massimo storico, come sia stato arginato il fenomeno della corruzione, l’importanza del taglio dei vitalizzi e delle pensioni d’oro per quanto riguarda gli ex dipendenti della Camera. Un attacco al comportamento di Salvini non manca. Infatti Gallinella si ritiene rammaricato del fatto che Salvini voglia “staccare la spina” e proprio per questo deve prendersi tutte le sue responsabilità. Nell’agenda delle cose da fare e realizzare c’era ancora molto, ora tutto è messo in discussione.

I numeri connessi alla pensione di cittadinanza

Parlando di riforma pensioni non si può non citare l’efficacia e l’andamento della pensione di cittadinanza. La stessa senatrice del M5S, Rosella Accoto ha risposto a chi ha definito tale misura un flop totale. “Chi in passato ha tentato di screditare, anche nel nostro territorio, la reale efficacia di queste misure sarà costretto a ricredersi davanti alle statistiche ufficiali.” Infatti, solo nel mese di giugno sono pervenute quasi 100 mila richieste. Ed ancora la senatrice ci tiene a sottolineare come grazie alle varie misure messe in atto gli scorsi mesi, si sta lavorando alla creazione di uno Stato più giusto ed equo, dando speranza a persone che non riuscivano ad arrivare a fine mese, abbandonate a se stesse da parte di un sistema politico sordo e cieco ai problemi dei cittadini.

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