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Sovraccarico mentale: come combatterlo al lavoro

Solo chi impara a dividere le responsabilità con gli altri può sperare di vivere serenamente la sua vita, dentro e fuori l’azienda. Vediamo alcuni consigli utili a riguardo

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Per comprendere che il sovraccarico mentale può causare problemi sia nella vita privata che in quella lavorativa, non occorre consultare il dizionario. Tutto ciò che comporta, infatti, un abuso delle nostre risorse o facoltà reca con sé qualcosa di insidioso. Il che non deve essere preso a pretesto dai più lavativi, per giustificare la loro innata propensione a risparmiarsi in qualsiasi situazione; ma tenuto in considerazione da chi, al contrario, tende a farsi sempre carico di ogni cosa e sottopone il proprio corpo e la propria mente ad un carico di stress eccessivo. Sia ben chiaro: alcuni periodi dell’anno richiedono uno sforzo particolare, ma se la stanchezza e la spossatezza non ti abbandonano neanche quando potresti allentare un po’ la presa, allora c’è qualcosa che non va. Non trascurare il campanello d’allarme e passa all’azione: per evitare di rimanere tramortito al tappeto, devi imparare a dividere con gli altri incombenze e responsabilità.

Che cos’è il lavoro invisibile che può sfiancarti

A dedicare un approfondimento all’argomento è stato il blog di Trello che, in un ampio articolo pubblicato di recente, ha marcato l’accento sulla pericolosità del sovraccarico mentale al lavoro. Partiamo col chiarire che il sovraccarico mentale non è unicamente collegato alla mole di lavoro richiesta dalla tua mansione, ma strettamente connesso a ciò che decidi di fare, pur non essendone direttamente responsabile. Una sorta di lavoro extra, che l’autrice dell’articolo definisce “lavoro invisibile”, che può pesare come un macigno, complicando seriamente le tue giornate. Che tu debba consegnare i progetti entro la scadenza indicata dal capo o contattare periodicamente i fornitori per richiedere la merce che ti serve sono compiti che tutti si aspettano e pretendono da te; ma che tu debba farti carico di una serie di cose che non hanno nulla a che fare con la tua specifica posizione, è una scelta del tutto personale che, per quanto nobile, potrebbe costarti cara.

Stando a quanto sottolineato dall’estensore dell’articolo, il sovraccarico mentale prende, quasi sempre, le mosse dalla grande quantità di cose che devi ricordarti di fare nel corso della giornata e che, molto spesso, chiamano in causa la sfera emozionale. Cerchiamo di essere più chiari. Se fai parte di un gruppo di lavoro che deve trascorrere molto tempo insieme per ideare e sviluppare un progetto importante, potresti esserti convinto che devi fare il tutto per tutto per instaurare un’atmosfera distesa, impegnandoti al massimo per vincere le antipatie che serpeggiano tra alcuni membri dello staff. E’ un’iniziativa encomiabile, che racconta della tua sensibilità e della tua indiscussa abnegazione, ma che potrebbe avere un impatto forte sulla tua sfera emotiva e psicologica.

Quando rischi di rimanere schiacciato dal sovraccarico mentale

Bisogna quindi limitarsi a fare il proprio, infischiandosene completamente delle dinamiche relazionali? Certo che no. Nella vita privata e nel lavoro, occorre dare (se se ne ha la voglia e la possibilità) più di quello che è strettamente necessario, ma senza mai dimenticare di tutelare il proprio benessere personale. Perché, a lungo andare, il sovraccarico mentale a cui certi soggetti si espongono può presentare loro un conto salatissimo. Ecco alcuni esempi:

  • rischi di farti carico di un peso eccessivo quando pensi che sia tuo dovere controllare tutto quello che fanno i tuoi colleghi;
  • rischi di esporti ad un carico di stress eccessivo quando ti proponi come la persona a cui tutti possono chiedere una mano, quando sono in difficoltà (sapere dire dei no, in alcune circostanze, è invece di vitale importanza);
  • rischi di rimanere schiacciato dal sovraccarico mentale quando ti adoperi per far sì che tutto fili liscio e ti fai carico di compiti che non rientrano nelle tue specifiche prerogative.

Perché ti ritrovi a fare più di quello che dovresti

Il lavoro invisibile (che non viene riconosciuto, in termini retributivi) può assumere proporzioni ciclopiche; prendine atto e non chiedere troppo a te stesso. E domandati, invece, cosa ti spinge a farti carico di tutte queste incombenze. Potresti scoprire che lo fai perché:

  • sei una persona dotata di un forte senso del dovere, che pensa di dover fare tutto ciò che è nelle sue umane possibilità per far sì che tutti siano soddisfatti;
  • sei una persona che trae gioia e gratificazione dall’aiuto che riesce a dare agli altri;
  • sei una persona ansiosa e perfezionista, che tende a fidarsi poco degli altri e che preferisce occuparsi personalmente di cose che esulano dalle sue specifiche competenze e responsabilità piuttosto che rischiare che non vengano fatte come si deve.

Qualunque sia la ragione che ti spinge a fare più di quello che dovresti, cerca di “correggerti” nel più breve tempo possibile. Perché, come hanno messo in evidenza alcuni esperti, rischi di impantanarti in un terreno quanto mai scivoloso. Per rendere l’idea più chiara, la psicologa americana, Alicia Grandey, ha parlato della sensazione che si prova quando riceviamo un regalo che non ci piace. Ringraziamo e ci sforziamo di sorridere, per non ferire la sensibilità di chi ci ha portato il dono, ma dentro di noi pensiamo a quanto sia sgradito o superfluo l’oggetto che teniamo in mano. Ecco: chi si fa carico di troppe cose (al lavoro e nella vita privata) maneggia quel regalo indesiderato e non sa come sbarazzarsene. Può diventare un problema, specie se gli altri si convincono che il presente che ci hanno consegnato ci procuri, invece, benessere e gratificazione.

Come venirne a capo

Impara a riconoscere i tuoi limiti e non chiedere troppo a te stesso. Non sei un super eroe che può salvare le sorti del pianeta e neanche il bilancio della tua azienda. Il sovraccarico mentale può rendere la tua vita un inferno e trasformarti in una persona perennemente stanca, che non riesce più a rilassarsi. Concediti una tregua e riprendi fiato; la soluzione sta nella distribuzione equa e ragionata dei compiti che devono essere gestiti a livello collegiale. Impara a dividere con gli atri incombenze e responsabilità e riprenderai il controllo della tua vita.

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