L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il burnout (esaurimento o forte stress da lavoro) come una sindrome e non più come una malattia. Si tratta di una condizione di malessere fisico e psichico direttamente connessa al lavoro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha riconosciuto il burnout ossia lo stress da lavoro o esaurimento, come una vera e propria sindrome, non una malattia, come aveva erroneamente affermato tempo fa. Quali sono i sintomi di questo disagio?
Indice
Stress da lavoro: una condizione di disagio sempre più diffusa
Lavorare stanca ed è un dato di fatto. Stanca non solo fisicamente ma anche mentalmente, provocando spesso un senso di malessere generale nel lavoratore stesso. Lo stress da lavoro è una condizione oggi diffusa in tutto il mondo, soprattutto presso quelle società in cui la produzione, lo sviluppo, l’incremento dei fatturati è messo al primo posto, anche prima del benessere psico-fisico del lavoratore. In certi casi, il lavoro diventa una vera e propria ossessione che non ci abbandona mai, soprattutto nei casi in cui tanti lavoratori sono costretti a portarsi il lavoro anche a casa. Infatti, spesso il lavoro non finisce in azienda o in ufficio, ma ci segue anche a casa, senza alcuna tregua.
Il burnout riconosciuto dall’Oms come una sindrome
Il bornout (esaurimento o crollo) è un vero e proprio esito patologico che deriva da uno stato di forte stress e continua tensione, direttamente connessa al lavoro. Si tratta di un malessere sempre più diffuso e da non sottovalutare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha puntato nuovamente la sua attenzione su questo fenomeno, andando a riconoscere il burnout come una sindrome e non più come una malattia. Di fatti la prima volta la stessa Oms aveva inserito erroneamente il burnout nell’elenco delle malattie. Oggi arriva la correzione. Sul sito stesso dell’Oms si parla chiaro, il burnout si inserisce all’interno dell’11esima revisione dell’International Classification of Diseases come uno stato di stress legato al lavoro, dunque una sindrome e non una malattia.
Sindrome di burnout e contesto lavorativo
Arriva dunque la rettifica da parte dell’Oms che aveva erroneamente classificato il burnout come una malattia. Tuttavia i medici devono stare attenti nel diagnosticare la sindrome di burnout. Infatti bisogna prima di tutto escludere la presenza di altri disturbi che comportano una serie di sintomi simili a quelli che si riscontrano nel burnout. Un esempio sono il disturbo dell’adattamento, ma anche ansia e depressione che hanno tutti più o meno gli stessi sintomi. Altro fattore da tenere in considerazione è che il burnout è una condizione del soggetto in esclusivo riferimento al lavoro ed al contesto lavorativo. Questo vuol dire che tale condizione non può essere allargata ad altri ambiti della vita. Dunque una situazione di malessere che nasce a causa del forte stress da lavoro.
Quali sono i sintomi della sindrome di burnout ?
A questo punto sorge spontanea la domanda: quali sono i sintomi del burnout? Come si fa a riconoscere di avere questa sindrome? La sindrome di burnout pur non essendo una malattia è comunque un fattore che porta il soggetto a stare male fisicamente e psicologicamente. Problema associato sia al troppo lavoro sia allo stato di disoccupazione. I sintomi sono i seguenti:
- il sentirsi in un vero e proprio stato di esaurimento sia fisico che mentale;
- l’avanzare di sentimenti negativi andando ad aumentare sempre di più la distanza mentale dal proprio lavoro;
- una notevole ed evidente ridotta efficacia professionale, lavoro mal gestito e produttività personale che cala.
Sono questi i sintomi principali che possono portare un medico a riconoscere la sindrome di burnout. Purtroppo non sono ancora state stabilite le cure per poter trattare i soggetti con forte stress da lavoro.
Stress da lavoro: tutti possono soffrirne
Nel 1974 lo psicologo Herbert Freudenberger parlò di burnout pubblicandone un articolo scientifico. Lui sosteneva che si trattasse di una sindrome legata soprattutto a particolari tipi di professioni, ossia quelle legate all’assistenza di malati o di persone in situazioni di notevole disagio e sofferenza. Dunque chi lavorava a contatto con questi soggetti, giorno dopo giorno, totalmente immersi in realtà lavorative non felici, quasi deprimenti, potevano a lungo andare sviluppare la sindrome di burnout.
Oggi il punto di vista è cambiato, tutti possono sviluppare tale sindrome legata allo stress da lavoro, dalle celebrità, impiegati, casalinghe, donne e uomini in carriera. In America 1 impiegato su 4 ha la una continua ed ininterrotta sindrome di burnout, mentre il 44% afferma di soffrire di stress da lavoro non in maniera costante. Sono questi i risultati dell’ultimo sondaggio Gallup, a dimostrazione che si tratta di un vero e proprio problema legato alle società moderne che vivono per il lavoro.
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