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Timidezza e attacchi di panico al lavoro e durante il colloquio: cosa sono e come combatterli

Gli attacchi di panico dovuti alla timidezza sono più frequenti di quanto immagini. Se ne hai sappi che sei in buona compagnia. Vediamo come affrontarli

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Uno dei problemi più frequenti che i giovani lavoratori denunciano è la timidezza. In genere è solo una questione mancanza di esperienza nel mondo del lavoro quindi dopo qualche tempo la situazione diventa gestibile anche se a monte permane una timidezza caratteriale.

A volte però questa timidezza si trasforma in ansia o peggio ancora in veri e propri attacchi di panico.

timidezza

Succede più frequentemente all’inizio della carriera lavorativa soprattutto durante i colloqui o il primo giorno di lavoro.
Non vi nascondo che, nonostante il lavoro che faccio e gli anni di esperienza, ancora oggi quando devo iniziare un nuovo lavoro ho il mal di pancia.

E’ uno dei modi in cui scarichiamo la tensione ma è veramente fastidioso. Personalmente mi capita solo prima, la mattina presto oppure nel tragitto. Poi entra in gioco l’adrenalina e, fortunatamente, riprendo possesso delle mie facoltà.

È proprio di questo che si tratta: durante gli attacchi di panico ( di qualunque livello) perdiamo il controllo del nostro corpo e della nostra mente.

La motivazione che origina questi attacchi in genere è il senso di inadeguatezza e la mancanza di controllo della situazione che generano in noi una tale confusione e agitazione che perdiamo realmente il controllo su noi stessi.

Il modo di affrontare queste situazione esiste

Moltissimo conta la respirazione.

Come vi diranno in ogni corso di training autogeno o di yoga che si rispetti il respiro è il fulcro intorno al quale girano tutte le nostre funzioni “biologiche”.

La respirazione è una funzione che, per fortuna, facciamo in automatico.

Nessuno di noi pone il pensiero sul respiro durante la propria giornata.

Se lo faceste vi accorgereste che si modifica visibilmente in base alle sollecitazione interne ed esterne.

Quando ci agitiamo accelera notevolmente e diventa più corto ossia meno profondo.

Bastano pochi minuti in questa condizione che ci ritroviamo in carenza di ossigeno.

Cosa fare

Sembrerà banale ma l’unica soluzione è respirare. Qualche respiro profondo vi aiuterà a riprendervi.

Respirate con la pancia come fanno i bambini piccoli. Li avete mai visti gonfiare e sgonfiare il pancino mentre dormono?

Dobbiamo imparare (o meglio ricordare) a respirare come loro. Ovviamente dovete esercitarvi in momenti di tranquillità per riuscire a farlo con successo nei momenti di crisi. Provate mentre siete a letto prima di addormentarvi. Vi aiuterà anche a riposare meglio.

Vi stupirete di quanto il nostro corpo influenzi la nostra mente e viceversa.

Se respirerete a fondo vi accorgerete piano piano che il vostro cuore riprenderà a battere regolarmente, smetterete di sudare freddo e riacquisterete via via tutte le vostre facoltà.

Se siete degli ansiosi cronici, come me, respirare profondamente non vi basterà. Prima di una prova importante che può essere un esame, un colloquio, il primo giorno di lavoro o semplicemente una riunione con il capo dovrete prepararvi psicologicamente. Non è una battuta.

Dovete preparare la vostra mente ad affrontare quella situazione che già in anticipo vi crea ansia.

Una tecnica molto efficace è la visualizzazione della situazione. Immaginate il momento che temete di più. Rendetelo vivido nella vostra mente. Dovrà sembrarvi così reale che la vostra mente lo dovrà credere vero.

Vivetelo come un film. In ogni dettaglio.

Ovviamente tutto dovrà andare secondo le vostre più rosee aspettative.

Fate questo esercizio più volte in modo di convincere la vostra mente che siete in grado di affrontare quella situazione.

È probabile che le cose non andranno esattamente come le avete immaginate ma la vostra preparazione mentale vi aiuterà ad affrontare la situazione con maggiore consapevolezza di voi stessi.

Per concludere con la mia esperienza personale, questa tecnica mi è spesso utile, soprattutto quando devo parlare in pubblico (insegno, capite bene quante volte mi capita!) .

La sera prima mi visualizzo per qualche minuto nell’avventura che dovrò affrontare l’indomani, faccio qualche respiro profondo e mi addormento.

Roberta Pace

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