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4 tipi da ufficio da cui è bene stare alla larga

C’è chi segue ossessivamente le mode e chi non concede tregua neanche in bagno. Con loro il lavoro rischia di diventare più duro

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Lavorare in un ufficio significa imbattersi in una galleria umana variegata. C’è chi ha la fortuna di condividere la stanza con persone gradevoli e chi, al contrario, deve fare i conti con vicini di scrivania particolarmente molesti. Non è un fattore da sottovalutare: chi ha la possibilità di spezzare la routine del lavoro, scambiando due chiacchiere con persone piacevoli, riesce di norma a rendere di più. Mentre trascorrere del tempo col collega musone e negativo, che vede sempre tutto nero, può trascinarci in un vortice pericoloso. Destinato a rendere ogni incarico più faticoso e sgradevole di quanto non lo sia effettivamente. Di tipi da ufficio ce ne sono tanti; noi ne abbiamo selezionato quattro, prendendo liberamente spunto da un articolo pubblicato su un noto blog di reclutamento. Che ha passato in rassegna le cattive abitudini di alcuni lavoratori il cui unico talento sembra essere quello di indisporre chi sta loro intorno. E di mettere a dura prova anche la pazienza dei colleghi più “zen”.

4 tipi da ufficio che è meglio tenere a distanza

colleghi molesti

Chi parla quando va in bagno

E’ una specifica tipologia del logorroico (più affettuosamente detto “chiacchierone”), che dà prova della sua “incontinenza verbale” ovunque. E’ il collega invadente, che viola anche le sfere più intime. E che fa fatica a comprendere che ci sono delle zone off-limits – come la toilette appunto – che dovrebbero essere sempre preservate da “attacchi indesiderati”. Il capo (o il collega) che si alza dalla scrivania per andare in bagno ha bisogno di concedersi una pausa. Incalzarlo con domande inopportune – o quanto meno intempestive – potrebbe rivelarsi un errore gravissimo. Una “scocciatura” che potrebbe costarci cara.

Chi porta cibo maleodorante

Una menzione speciale merita anche il lavoratore che porta in ufficio cibo maleodorante. Ci riferiamo al mangiatore “seriale” di pesce, uova sode, insalate a base di cavolfiore e cibi particolarmente speziati, che finisce per appestare l’aria dell’intero dipartimento. Potrebbe sembrare una leggerezza da poco conto, ma in fondo non lo è. Perché restare chiusi in un ambiente in cui ristagna un forte odore di aglio non fa piacere a nessuno. Specie a chi deve concentrarsi per consegnare in tempo il progetto commissionato dal cliente. Selezionare con cura i cibi da consumare in ufficio è un piccolo esercizio di rispetto che andrebbe praticato ogni singolo giorno.

L’ascoltatore di musica in cuffia

Capita sempre più spesso, specie negli ambienti di lavoro più giovani, di dividere la stanza con persone che amano ascoltare musica in cuffia. Niente di male ovviamente: se gli acuti del loro cantante preferito o il riff di basso del gruppo più in voga del momento danno loro la giusta carica, non saremo certo noi a guastargli la festa. Ma attenzione: ci sono dei limiti che non devono essere oltrepassati. Gli ascoltatori (di musica in cuffia) più disattenti arrivano a canticchiare, a denti stretti, il motivetto della canzone che gli rimbomba nelle orecchie. E certi iniziano a tamburellare ossessivamente le dita sulla scrivania per seguire il ritmo dell’intera esecuzione. Stargli accanto diventa faticosissimo e concentrarsi è praticamente impossibile. Agli amanti di musica in cuffia occorre spiegare che l’ufficio non va confuso con un pub karaoke.

Il fanatico delle mode

E’ il collega che guarda sempre dall’alto in basso. E che pensa di essere il più titolato a parlare di qualunque cosa. Perché? Perché segue le indicazioni degli stilisti (e infatti è vestito come il manichino del negozio di abbigliamento del corso principale), perché ascolta la musica più passata dalle radio, perché guarda i film di cui tutti parlano al bar e perché usa le parole che si sentono in tv . E’ un fanatico delle mode, votato a curare all’estremo le apparenze. A scapito della sostanza. La sua parvenza di perfezione – che può portare i più insicuri a vacillare – non deve trarre in inganno. Chi segue ossessivamente le mode del momento ha solitamente scarsa personalità e non dispone di solide argomentazioni. Meglio essere più imperfetti e originali e concentrarsi su quello che piace davvero.

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