Aprire una coltivazione di piante officinali può rappresentare un’ottima occasione di business e una grande opportunità di guadagno. Vediamo l’iter burocratico, consigli per avviare l’attività, gli investimenti e i potenziali guadagni.
Avviare una coltivazione di piante officinali può rappresentare un’ottima occasione di business e una grande opportunità di guadagno, in un settore che vede una forte domanda da parte della clientela ma che ancora non è sovraffollato, e che quindi può garantire ampi margini di miglioramento e di espansione.
Indice
Cosa sono le piante officinali e le piante aromatiche
Per comprendere come coltivare piante officinali e piante aromatiche è fondamentale capire cosa sono. In Italia il clima è molto favorevole per lo sviluppo e la crescita di questo tipo di piante, la loro caratteristica principale è data dalle proprietà curative che possiedono, un vero e proprio talento naturale con cui gli elementi che possiedono riescono a donare benessere all’organismo umano.
Se oggi possiamo contare su numerose opzioni farmacologiche, un tempo piante venivano considerate quasi miracolose, magiche, in quanto costituivano l’unico rimedio medico efficace per le malattie e i disturbi di vario genere. Sono state studiate sin dall’antichità e la storia le presenta come essenze preziose da cui possono essere estratte tisane, oli essenziali e altre soluzioni cosmetiche o mediche, infatti le piante officinali e aromatiche a livello normativo sono catalogate e appartengono alla categoria delle sostanze usate per fini terapeutici e curativi.
Nel 1931 sono state nominate e catalogate per la prima volta e sono entrate a pieno titolo nella legislatura italiana. Il termine officinali indica una lavorazione effettuata esclusivamente in laboratorio, al fine di ottenere e utilizzare le loro proprietà attraverso i principi attivi. Il processo di lavorazione consiste nell’essiccazione, distillazione e macerazione.
Da una prospettiva agronomica è possibile notare come le piante officinali abbraccino una vasta gamma di specie vegetali che sono classificate in: medicinali, aromatiche e d’essenza (o di profumo). Ognuna di queste tipologie presenta differenti principi attivi e sostanze che possono essere utilizzate per scopi terapeutici o per offrire benessere e sollievo all’organismo. Le molecole presenti in queste piante sono varie, è possibile trovare tracce di composizioni chimiche diverse: alcaloidi, gomme, tannini, glicosidi, enzimi, vitamine, oli essenziali, balsami, resine e acidi organici. Se il principio attivo delle molecole presenta caratteristiche terapeutiche, la pianta viene classificata come medicinale; se presenta attività olfattive, gustative o odorose, la pianta verrà classificata come aromatica o d’essenza.
Le piante officinali nella storia
Il primo documento che riporta l’utilizzo di piante officinali e aromatiche, risale al 2500 A.C. nell’antico Egitto, ma anche nella Grecia arcaica Ippocrate fu uno dei primi sperimentatori di queste piante, mentre nella Roma antica, grazie a Claudio Galeno, un medico greco, si ebbe una prima catalogazione. È proprio in suo onore che l’arte di preparare le medicine in farmacia, viene definita Galenica.
Elenco delle principali piante officinali
- Liquirizia: questa pianta possiede numerose proprietà che sono efficaci e utili per l’organismo umano. È ottima per chi soffre di pressione bassa e ha un’importante funzione digestiva. La sua azione espettorante, consente di calmare i sintomi della tosse e disinfettare l’apparato respiratorio, era già utilizzata e consigliata ai tempi di Ippocrate. È un ottimo antiossidante per il fegato e produce anche un gradevole effetto dissetante.
- Lavanda: una pianta erbacea che ha bisogno di poca acqua, è capace di colorare e profumare il giardino e la casa oltre a possedere diverse proprietà mediche; è disinfettante e fa bene all’apparato respiratorio, consente di preparare oli essenziali e numerosi cosmetici e profumi.
- Camomilla: pianta officinale molto semplice da coltivare che cresce naturalmente. I suoi principi attivi sono davvero tantissimi, è una sostanza antiossidante e sedativa, aiuta a combattere l’insonnia e la nausea. Inoltre, è un ottimo ingrediente per produrre cosmetici e oli essenziali.
- Zenzero: questa pianta è particolarmente adatta al clima italiano, che ne favorisce la coltivazione e la crescita. La sua specie può essere coltivata in ogni stagione e ha numerose proprietà, è utile nella preparazione di tisane e bevande, è ricca di vitamine ed è un ottimo antiossidante. Inoltre, è molto efficace per la cura del raffreddore e della tosse.
- Basilico: è ufficialmente la pianta che chiunque ha trovato nell’orto nella nonna, conosciuta più nel termine dialettale sicuramente. Questa pianta è utile per insaporire i piatti di pasta e per profumare l’ambiente e possiede numerose proprietà benefiche, soprattutto per curare la bronchite e l’artrite.
- Timo: questa pianta cresce in forma di arbusti e cespugli fitti senza la necessità di particolari condizioni climatiche. Infatti non ha problemi a svilupparsi in terreni aridi e poveri, una pianta aromatica con tantissime proprietà olfattive in cucina e benefiche in medicina. Contiene vitamine e numerose proprietà balsamiche e antisettiche, è ideale per la produzione di oli essenziali.
Secondo i dati raccolti dal Ministero delle Politiche Agricole, queste sono le tipologie di piante più importanti per il settore economico italiano: Mirtillo Nero, Ginkgo, Vite Rossa, Cardo Mariano, Zafferano, Passiflora incarnata, Cipolla, Genziana, Finocchio, Cartamo, Assenzio romano, Rosmarino, Origano, Valeriana, Rabarbaro, Aglio, Meliloto,Coriandolo, Aloe, Echinacea angustifolia, Anice e Carciofo.
Passi da fare per coltivare piante officinali
L’ideale, per aprire una coltivazione di piante officinali con successo e senza rischi, sarebbe cominciare su scala ridotta, su superfici non superiori ai 5mila metri quadri, puntano su una decina di specie, tra quelle più conosciute e utilizzate (e quindi richieste dal mercato): dal timo alla melissa, dalla lavanda all’origano, passando per la salvia, e così via. Tali specie si contraddistinguono per il fatto che sanno adattarsi senza problemi ai terreni italiani: va detto, però, che se si comincia su terreni abbandonati o incolti è importante partire con colture in rotazione e solo in un secondo momento mettere a dimora piante perenni. Entrando nello specifico, per ripulire il campo da gramigna e altre infestanti rizomatose e perenni (che costituiscono il motivo principale di insuccesso) basta un’estate al sole conseguente a un’aratura a maggio. Dopo un anno di favetta e un cereale, si procede con un anno di officinale, per poi passare alle perenni. In seguito, si può allargare il raggio d’azione: in Europa sono più di 400 le piante officinali che vengono coltivate.
Ma cosa bisogna fare, in concreto, per avviare l’attività di coltivazione di piante officinali? Nient’altro che ordinare le piantine presso i vivai: per i trapianti autunnali, l’ordine deve essere fatto verso la fine di giugno, mentre per i trapianti primaverili va eseguito a febbraio. In genere, si consiglia a chi ha poca esperienza, di cominciare con i trapianti autunnali, che costituiscono la soluzione ideale anche per chi non può fare affidamento su impianti di irrigazione efficienti. Dopo i primi mesi, verificando la qualità delle colture, ci si accerta di quali siano le specie che conviene coltivare e quali, invece, debbano essere abbandonate perché non fruttuose. Ovviamente, è sempre bene tenere in considerazione il fatto che le erbe, così come sono, non hanno mercato, ma devono essere adeguatamente lavorate con attrezzature specifiche.
La coltivazione di piante officinali è possibile in Italia grazie al clima favorevole, nonostante la grandissima concorrenza estera. Il primo passo è quello della progettualità specifica dell’operazione, devi considerare e studiare le caratteristiche ecologiche del terreno e quelle biologiche della pianta che intendi coltivare, in modo da ottimizzare i costi e ottenere un prodotto di eccellente qualità. Ad esempio, coltivare una pianta officinale che cresca spontaneamente nel tuo territorio, ti darà modo di non utilizzare tecnologie e concimazioni: sfruttare le caratteristiche ambientali è il secondo passo per ottenere una coltivazione di qualità e dunque un business di successo, limitando le spese e ottimizzando i guadagni.
- Studiare il clima in rapporto alla pianta da coltivare, è un ottimo modo per progettare un business di coltivazione piante officinali.
- Decidi di acquistare un terreno secondo la tua disponibilità economica o la spesa preventivata nel business plan, questo determinerà la grandezza della tua attività e la quantità del prodotto finale.
- Ogni pianta necessita di un determinato tipo di terreno, scegli sempre quello più adatto alla sua coltivazione naturale.
Il processo completo di coltivazione e produzione è il seguente, si distingue in diversi momenti.
- Prima Trasformazione. Il primo step è la produzione agricola e la selezione, dunque il lavaggio e il processo di essiccazione del prodotto.
- Seconda trasformazione. Il raccolto viene tagliato e si procede con una seconda selezione delle migliori piante.
- Trasformazione finale. Da questo ultimo step, si ottiene il prodotto finito.
Se sei un’azienda giovane o hai basi economiche limitate, puoi limitare il tuo investimento al primo o secondo step, in questo modo potrai rivendere la materia prima ottenuta dalla tua coltivazione e iniziare a guadagnare per incrementare successivamente il tuo fatturato.
È di fondamentale importanza una dotazione moto – meccanica standard (furgone, trattore ecc…), inoltre, sono necessarie questo tipo di attrezzature.
- Macchinari per la semina di precisione, per il trapianto e la raccolta.
- Un distillatore e un essiccatoio.
- Magazzini e attrezzi di stoccaggio come bilance e contenitori.
Iter burocratico e requisiti di legge
Occorre precisare, in primo luogo, che per aprire una coltivazione di piante officinali non sono necessari permessi particolari o qualifiche speciali: la normativa di riferimento, vale a dire la legge numero 99 del 6 gennaio del 1931, non impone alcun divieto (eccezion fatta, naturalmente, per le piante da droghe psicotrope) e al tempo stesso non obbliga ad avere alcun titolo di studio. Quando si passa dalla coltivazione alla produzione vera e propria, però, le cose cambiano: in altre parole, nel momento in cui la pianta officinale viene trasformata in un prodotto a tutti gli effetti è indispensabile verificare se tale prodotto rappresenti un ingrediente industriale o un alimento; entrano in gioco, poi, autorizzazioni differenti a seconda che si abbia a che fare con farmaci, integratori, alimenti o cosmetici. Le diverse procedure burocratiche, insomma, dipendono dal tipo di prodotto finale.
In Italia è presente una bassa percentuale di coltivazione di piante officinali, per questo motivo è molto conveniente, in quanto una grossa quantità di piante officinali vengono importate dall’estero, è un tipo di attività commerciale che risponde bene alla domanda di mercato in diversi settori. I requisiti principali sono quelli relativi all’apertura di un’azienda, innanzitutto bisogna possedere una partita IVA. Per avere maggiori informazioni e approfondire nel dettaglio la normativa, puoi consultare gli Atti di Governo che disciplinano la coltivazione di questa tipologia di piante.
Per mettere in piedi questo tipo di attività non sono necessari particolari qualifiche, autorizzazioni o permessi speciali: la normativa di riferimento risale alla legge numero 99 del 6 gennaio del 1931. Questa, non impone particolari divieti o limitazioni, fatta eccezione per le piante illegali che contengono sostanze psicotrope. Inoltre, non è richiesto un titolo di studio particolare.
La differenza che devi tenere presente è quella fra coltivazione e produzione, fra un prodotto ad uso di ingrediente industriale o alimentare. In questo caso le procedure cambiano a seconda del prodotto che vuoi includere nel tuo business: cosmetici, alimenti, integratori, farmaci, semplici ingredienti ecc… Il prodotto finale fa la differenza nell’iter burocratico di costituzione di un’azienda per la coltivazione di piante officinali.
Coltivare piante officinali: investimenti e guadagni
I costi e i guadagni sono strettamente connessi per quanto riguarda questo tipo di attività. Da un lato, il settore è in forte carenza in Italia, infatti la maggiore fornitura di questo tipo di piante avviene da parte di Paesi esteri, dall’altro lato, devi valutare bene i costi imprenditoriali e burocratici, avere un business plan dettagliato per ottenere maggiori guadagni. Iniziare con una piccola attività è sempre consigliato, grazie al clima favorevole questo tipo di coltivazione dovrebbe generare buoni guadagni.
Vale la pena, poi, controllare l’eventuale esistenza, a livello provinciale, regionale o statale, di contributi o incentivi (provenienti da fondi per lo sviluppo rurale, per esempio) per la realizzazione di distillatori, essiccatoi o altre infrastrutture aziendali che accelerino i lavori. Come detto, coltivare piante officinali può offrire ampi margini di guadagno, poiché si tratta di un settore ancora in parte inesplorato e che può trovare spazio in molti percorsi: dalla produzione alimentare a quella di cosmetici, passando per l’ambito farmaceutico e quello erboristico.
I profitti, dunque, dopo i primi anni di assestamento possono essere piuttosto alti, soprattutto nel caso in cui si abbia la possibilità di crescere estendendo le superfici di coltivazione e aumentando il numero di clienti (sia aziende e industrie che privati). Premettendo che ogni situazione è differente, si può sostenere che in media ci vogliono tra i tre e i cinque anni prima che l’attività si consolidi e inizi a produrre i primi guadagni: molto dipende, naturalmente, anche dalla qualità e dalla quantità degli investimenti iniziali e dal tipo di attrezzature che si acquistano. L’importante è sapere che la coltivazione di piante officinali deve essere una scelta a lungo termine, strategica, che richiede dedizione e denaro: è impensabile, insomma, aprire un’attività a costo zero basandosi semplicemente sulla passione o su previsioni di breve termine.
Associazioni e gruppi
Per ottenere tutte le informazioni, consulenza e sciogliere ogni tuo dubbio sulla coltivazione di piante officinali, puoi contattare la Federazione Italiana Produttori Piante Officinali sulla pagina ufficiale (FIPPO) o sulla pagina Facebook iscrivendoti al gruppo.
Anche sui siti istituzionali della tua regione di appartenenza, troverai numerose informazioni in merito. Puoi consultare anche la pagina ufficiale del Governo sulla Farmacopea Italiana.
Supporto
Per chi volesse un supporto nell’avvio di una coltivazione di piante officinali ed avere info e consigli per avere finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni pubbliche segnaliamo il Kit Creaimpresa: Come aprire coltivazione piante officinali (da noi valutato e ritenuto veramente valido).