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Bonus di 100 euro in busta paga: ecco chi può beneficiarne

Bonus di 100 euro in busta paga per lavoratori dipendenti, relativamente al mese di marzo. Ecco chi può beneficiarne

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Il decreto Cura Italia tra le tante misure, contiene anche un bonus di 100 euro relativo alle giornate lavorative nel mese di marzo, destinato ai lavoratori dipendenti che operano in azienda. Sono circa 9 milioni i beneficiari. Ecco di cosa si tratta e chi può accedere alla misura.

Il decreto Cura Italia

bonus

Il nuovo decreto Cura Italia è stato approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Contiene una lunga serie di misure studiate per sostenere le imprese, le famiglie, la sanità e tutte le realtà che sono state colpite direttamente o indirettamente dal Coronavirus. Ci troviamo in una situazione davvero particolare, che non sembra avviarsi alla soluzione. A comportamenti troppo irresponsabili della gente corrisponde il dilagare dei contagi da Nord a Sud. Nonostante le direttive del Governo siano chiare e precise, troppa gente continua a non rispettarle. Basta pensare alle tante denunce per false dichiarazioni sull’autocertificazione agli spostamenti. Un dato che ci rattrista, in quanto la gente ancora oggi non capisce che senza la collaborazione di tutti l’emergenza Coronavirus non finirà mai.

L’ultimo decreto contiene comunque utili sostegni, come ad esempio lo slittamento delle scadenze fiscali, la cassa integrazione, stop alle rate sui mutui prima casa, congedo parentale, ed anche un bonus di 100 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti.

Il bonus di 100 euro in busta paga

Tra le tante misure che vanno a comporre il decreto Cura Italia, anche un bonus di 100 euro in busta paga, in riferimento alla mensilità di marzo. Si tratta di una misura destinata ai lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, i quali lavorano in sede aziendale, senza usufruire di smart working. Il bonus viene erogato direttamente dal proprio datore di lavoro in busta paga, relativamente alle giornate di lavoro svolte nel mese di marzo 2020. Inoltre, il premio si calcola sul numero effettivo di giornate lavorative svolte in azienda, garantendo la presenza fisica. Un sostegno fornito dal Governo ai lavoratori, che continuano ad uscire di casa per recarsi a lavoro, nonostante le situazioni avverse causate dalla grave emergenza Coronavirus.

Bonus 100 euro in busta paga: a chi spetta?

Come affermato in precedenza, stiamo parlando di un bonus contenuto nel nuovo decreto Cura Italia, a sostegno dei lavoratori. Il Coronavirus ha creato uno scenario di vita e di lavoro ben diverso da quello solito, per questo motivo il Governo si è dimostrato più volte attento alle esigenze ed alla salvaguardia di aziende e lavoratori. Il bonus in questione spetta a tutti i dipendenti pubblici e privati, che nel mese di marzo hanno prestato servizio lavorativo nella sede indicata sul contratto o comunque nella sede aziendale. Inoltre, tale misura spetta solo per le giornate in cui il dipendente si è recato a lavoro garantendo la presenza fisica nel mese di marzo 2020. Ed ancora, la misura si rivolge ai lavoratori dipendenti con un reddito non superiore i 40 mila euro ed è erogato direttamente dal datore di lavoro nella busta paga.

Bonus 100 euro in busta paga: a chi non spetta?

Ci sono categorie di lavoratori a cui il bonus di 100 euro non spetta. In particolare non potranno beneficiarne i lavoratori in cassa integrazione, quelli in ferie, quelli che hanno fatto assenze ingiustificate a lavoro. Anche chi è abilitato allo smart working e dunque opera da casa, non ha diritto al bonus in questione. Sono esclusi anche i lavoratori dipendenti che hanno un reddito superiore ai 40.000 euro, i lavoratori co.co.co e coloro che hanno redditi assimilati al lavoro dipendente. Sono questi i soggetti che non potranno avere accesso a tale misura economica.

Il bonus nella busta paga di aprile 2020

Deve essere specificata una particolarità di questa misura economica a sostegno dei lavoratori. Questa sarà erogata nella busta paga di aprile 2020, pur riferendosi alle giornate lavorative effettuate nel mese di marzo 2020. Una misura che è stata pensata dal Governo per compensare in qualche modo il disagio dei lavoratori, che nonostante l’emergenza sanitaria da Coronavirus, si sono comunque recati a lavoro, garantendo la presenza fisica in azienda.

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