Guadagnare postando su un social network? E’ forse il sogno di milioni di persone, che potrebbe presto essere soddisfatto da Bubblews, la nuova piattaforma che riconosce una pur piccola parte di introiti pubblicitari a chi genera contenuti e quindi attrae inserzionisti. Insomma, caro utente, porti “soldi” a noi di Bubblews? Bene, c’è qualcosa anche per te, perché riteniamo sia giusto così. Sembra essere questo il discorso fatto da Dixit e Zuccari, fondatori del nuovo e almeno nelle intenzioni rivoluzionario social network. Una prospettiva completamente differente che potrebbe effettivamente cambiare il mondo dei social nel medio termine. Facebook, Twitter, Google Plus sono avvisati. Il giovane amministratore delegato Arvin Dixit (solo 26 anni), è stato chiaro: “Crediamo che ogni persona dovrebbe essere remunerata per l’attività svolta”. Il concetto di guadagnare dalla pubblicità sui social non è nuovo, anzi, ma fino ad ora non era mai stato applicato gli utenti degli stessi social, se non in caso di dichiarate attività professionali.
i più attualmente noti social network infatti, ad oggi non retribuiscono il singolo utente per uno “stato” o per la pubblicazione di una foto o di un video. Né per un “like” o simili. Ed è proprio da qui che, forse, partirà la rivoluzione basata sul modello Bubblews. Resta da capire se tale modello si rivelerà o meno sostenibile; le premesse però sono tutte positive, in quando Bubblews conta attualmente 200.000 iscritti che generano contenuti postando da 240 paesi del mondo, attraendo 20 milioni di visitatori mensili. Numeri che, pur non paragonabili a quelli dei colossi, rimangono di tutto rispetto. Soprattutto se si considera che per Bubblews è appena finita la cosiddetta fase beta, quella di test. E ancor di più se si considerano gli avversari. Appunto, Facebook , Twitter, Google plus in primis.
Ma come funziona Bubblews? Il sistema di retribuzione previsto non è certo una novità ed anzi è molto utilizzato su internet. Riconoscere una parte di introiti pubblicitari derivanti da un’attività, a chi svolge quella stessa attività, veicolata dall’azienda catalizzatrice. Condividere un post con foto (un “Bubble”) che generi “like” e “commenti”. All’iscritto a Bubblews viene riconosciuta una piccola quota per ognuno di questi. Il pagamento avviene raggiunta una certa soglia (stabilità in 50 dollari). Gli importi, certamente ad oggi non esaltanti (non è pensabile svolgere questa attività come lavoro principale, almeno allo stato attuale) permettono comunque un sempre utile arrotondamento, che per giunta viene perseguito senza nessuno sforzo, vista la naturalezza dell’attività in questione. Postare contenuti sui social network infatti è ormai parte integrante della vita quotidiana di svariate decine di milioni di persone in tutto il mondo.
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