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Dl crescita approvato: ultime novità su pensioni, flat tax, IMU e cedolare secca

Dl Crescita convertito in legge, cosa è cambiato: tutto quello che bisogna sapere su pensioni, flat tax, IMU, affitti brevi e cedolare secca. Il testo approvato.

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Il Decreto Crescita è stato approvato e il testo, con le ultime novità apportate, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 27 giugno 2019. Pensioni, flat tax, IMU e cedolare secca: ecco cosa bisogna sapere.

Dl Crescita convertito in legge: cosa è cambiato

Il Decreto crescita 2019 è stato al centro dei pensioni del Governo in questi mesi. Fortemente voluto dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria, il decreto, così come pensato all’inizio, è stato appoggiato e sostenuto da M5S e Lega. Da quando sono iniziati i lavori ad oggi, però, molte cose sono cambiate.

Il testo approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 giugno 2019, che ha sempre come obiettivo la crescita strutturale del Paese (che faccia da volano ad una nuova e florida economia per l’Italia), è stato oggetto di modifiche ed emendamenti. Gli ultimi interventi prima della conversione in legge, come è facile intuire, hanno introdotto diverse novità. Dalle pensioni all’IMU fino a passare per la flat tax e alla cedolare secca.

Decreto crescita: struttura testo, modifiche e novità

Il testo del Dl Crescita, così come è stato approvato, può essere diviso in più sezioni. Ognuna di queste riguarda uno specifico settore di intervento, tant’è che dando un’occhiata alla struttura stessa del testo è possibile farsi un’idea su quelli che sono le ultime modifiche e le novità introdotte.

Il Decreto Crescita, nello specifico, è stato diviso in 4 grandi macro – capitoli:

  • Misure fiscali per la crescita economica;
  • Misure per il rilancio degli investimenti privati;
  • Tutela del Made in Italy;
  • Ulteriori misure per la crescita.

Ognuna di queste voci ha degli obiettivi ben precisi, che il Governo spera di raggiungere attraverso misure studiate ad hoc che vanno dallo scivolo pensioni alla rottamazione delle cartelle.

Scivolo pensioni: cosa cambia il Dl Crescita

Lo scivolo pensioni di 5 anni era stato inserito nel Dl Crescita fin dall’inizio. Il testo approvato adesso, però, ha modificato i requisiti richiesti ai lavoratori prossimi alla pensione che vogliono anticipare la loro uscita dal lavoro. Mentre questa possibilità era prima riservata ai lavoratori a non più di 84 mesi dal conseguimento della pensione, adesso potranno usufruire dello scivolo tutti coloro che si trovano a non più di 60 mesi dal conseguimento della pensione, i quali hanno maturato il requisito minimo contributivo ed hanno quindi il diritto a ricevere la pensione di vecchiaia. Lo scivolo interesserà le imprese che hanno più di 1.000 unità di personale impiegato e che vogliono avvalersi dei piani di riorganizzazione aziendale approvati in via sperimentale per il 2019 e il 2020.

Flat Tax per pensionati al Sud: fissata al 7% dal Dl Crescita

Uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi, ora affrontato e inserito anche nel Dl Crescita, è sicuramente quello relativo alla Flat Tax. Il Decreto, così come è stato approvato, ha introdotto una Flat Tax del 7% per i pensionati che vivono all’estero e che trasferiranno la loro residenza al Sud (in una delle località a rischio spopolamento indicate dalla legge). Per poter usufruire di questo benefici, e godere di una tassazione dei redditi minore, bisogna però essere in possesso di determinati requisti e mantenere gli stessi per un determinato periodo di tempo (clicca qui per conoscere caratteristiche e limiti).

Proroga pace fiscale: cosa prevede il Dl Crescita

Con il Dl Crescita è stata approvata anche la proroga della pace fiscale per quest’anno. In questo modo le domande per la rottamazione delle certelle ter 2019 e saldo a stralcio potranno essere presentate fino al 31 luglio 2019. Chi ha dei debiti con il Fisco e si visto notificare cartelle di pagamento tra il 2000 eil 2017 potrà quindi procedere al pagamento delle somme senza vedersi addebitati ulteriori sanzioni (sempre che proceda entro i termini e nei modi previsti dalla legge).

Affitti brevi e cedolare secca: i punti fissati dal Decreto crescita

Il Dl Crescita è intervenuto anche in materia di affitti brevi e cedolare secca, stabilendo che:

  • nessuna sanzione sarà inflitta a chi omette di confermare l’opzione della cedolare secca sugli affitti al momento della proroga del contratto;
  • un nuovo codice identificativo unico verrà introdotto per identificare le strutture ricettive, coloro che non pubblicheranno il loro codice identificativo, inoltre, saranno puniti con una multa che va dai 500 ai 5.000 euro.

Lo scopo è quello di individuare tutti gli evasori che operano nel settore turistico e che, al contrario di chi sta in regolare con il Fisco, non denunciano la propria attività in sede di dichiarazione dei redditi (traendo ulteriori profitti con l’affitto di case vacanze che sfuggono all’Amministrazione Finanziaria a discapito di chi, invece, paga le tasse per la gestione di una struttura turistico/ricettiva).

Scadenze IMU: le nuove scadenze del Dl Crescita

Con il Dl Crescita è arriva anche la proroga per la presentazione della dichiarazione Imu, che è stata spostata dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono i dati da comunicare. L’obbligo della dichiarazione IMU, inoltre, è venuto meno per:

  • i beneficiari della riduzione del 50%  su IMU e Tasi per gli edifici dati in comodato d’uso gratuito a figli e genitori;
  • i soggetti che hanno case affittate con canone concordato (e che usufruiscono della riduzione del 25% su IMU e Tasi).

L’IMU sugli immobili strumentali, invece, diventerà deducibile dal reddito di impresa a partire dal 2023. Nei prossimi anni la percentuale di crescerà gradualmente.

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