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Lavoro: come rendere felici i dipendenti? Happiness Week at Work

Come rendere i lavoratori felici e soddisfatti sul posto di lavoro? Riflessioni e discussioni durante la Happiness week at work

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Essere felici e lavorare serenamente è di vitale importanza nel mondo del lavoro. Per tale motivo ogni generazione necessita di particolari accorgimenti con il fine di poter ritrovare la felicità ed anche la fiducia in se stessi nel mondo professionale. Arriva la Happiness Week at Work dal 20 al 26 settembre. Si tratta di un rilevante appuntamento fatto di eventi e conferenze in cui ci si interroga su come migliorare i luoghi di lavoro al fine di rendere felici e produttivi i dipendenti.

Lavoro e felicità

Lavoro

Non sempre il lavoro comporta felicità. Nella maggior parte dei casi i collaboratori si sentono oppressi, stressati, annoiati e poco motivati. Eppure la felicità e la tranquillità a lavoro sono importanti perché incidono sulla produttività e sulle modalità di operare. Settembre è sicuramente un mese particolare, che per molti segna la fine delle vacanze e l’inevitabile ritorno in ufficio. Ebbene, gran parte dei lavoratori è infelice e non vorrebbe ritornare a lavorare. A confermare tale tendenza è il sito di informazione ZDNet. Il ritorno alla propria professione sarebbe la causa dell’infelicità di tanti collaboratori, molti dei quali si sono ormai abituati a lavorare da remoto. Secondo un sondaggio condotto negli USA, il 68% di 3.500 persone coinvolte nell’indagine, preferiscono restare a lavorare da remoto in smartworking. Non è tutto, perché il 61% preferisce diminuire il proprio stipendio pur di rimanere a lavorare da casa. Sulla base di tutto questo, come è possibile coltivare la felicità dei dipendenti? Quali sono i vari fattori che li rendono felici e soddisfatti?

Come rendere i lavoratori felici

Riuscire a rendere lieti e soddisfatti i dipendenti sul posto di lavoro non è qualcosa di particolarmente semplice ma neanche di estremamente complesso. Bisogna mettere in atto determinati comportamenti ed accortezze, capaci di migliorare la percezione del lavoro e della collaborazione tra colleghi. Un migliore bilancio tra vita privata e professionale gioca un ruolo fondamentale. Tuttavia, le soluzioni da adottare sono tante e cambiano da generazione a generazione.

La felicità a lavoro per la generazione dei boomer

Appartengono alla generazione dei boomer i nati tra la seconda metà degli anni ‘40 e la seconda metà degli anni ‘60. Stando a quanto afferma la Business Wire per essere felici a lavoro i boomer hanno bisogno di un migliore equilibrio tra la vita privata e quella professionale compromessa nel corso degli ultimi anni. Ed ancora, la felicità e la serenità a lavoro passa anche attraverso la promozione di benefici per la salvaguardia della salute dei lavoratori stessi.

Il lavoro e la Gen X

La generazione successiva è quella della Gen X ossia quella composta dai nati tra la metà degli anni ‘60 e gli anni ‘80. Ad oggi, questa generazione rappresenta il 35% della forza lavoro negli Usa. Secondo la Business News Daily, i datori di lavoro per rendere felice questa generation di lavoratori deve concedere loro una certa autonomia, garantire un equo bilancio tra vita privata e professionale, fornire opportunità di crescita ed apprendimento ai collaboratori con appositi corsi di formazione, valorizzare l’esperienza, comunicare in maniera efficace così da comprendere al meglio i compiti e le mansioni da compiere.

I millennial

Con il termine millennial indichiamo i nati tra i primi degli anni ‘80 e la fine degli anni ‘90. Secondo la Standard Media, si tratta di una generazione importante nel mondo del lavoro perché le aziende moderne accompagnano i giovani in progetti professionali importanti, andando a sviluppare la loro capacità di leadership. Parliamo di una generazione pronta alle sfide, ad esprimere le proprie idee e considerazioni al fine di crescere personalmente e di far sviluppare le potenzialità aziendali. Per essere felice i millenial hanno bisogno di coinvolgimento e motivazione, di rapporti con i colleghi che si basano sulla fiducia ed il rispetto reciproco.

Lavoro e generazione Z

Parliamo della generazione composta dai nati tra il 1995 ed il 2010. Secondo quanto afferma il Time, si tratta di una giovane generazione di indecisi. Il 30% dei giovani GenZ dichiarano di preferire il lavoro da remoto mentre il 34% è più produttivo operando dall’ufficio. La crescita personale e professionale di tali collaboratori dipende dalla mission e cultura aziendale, la socializzazione con i colleghi, la presenza di un mentore ed un modello da seguire. Ed ancora, secondo Psychology Today la maggior parte dei componenti della generazione Z preferisce un modello di lavoro ibrido.

Ogni generazione è differente

A confermare il fatto che a lavoro ogni generazione si differenzia dalle altre è lo stesso Alessandro Zollo, Amministratore Delegato di Great Place to Work Italia. Dunque, ogni singola generazione di lavoratori necessita di particolari accorgimenti da adottare per arrivare alla felicità dei dipendenti in ufficio. Le aziende devono lavorare alla creazione di un luogo di lavoro produttivo ma anche accogliente e dinamico, apprezzato dai collaboratori stessi, i quali devono diventare parte integrante del processo di trasformazione aziendale.

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