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Non si può non comunicare, come coltivare la socialità in smart working

Questo contributo vuole essere una guida sulla centralità della comunicazione, con un particolare focus sul ruolo nel lavoro agile.

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La comunicazione caratterizza ogni aspetto della vita, anche quando la nostra voce non emette suoni, il nostro corpo esprime i nostri stati d’animo, pensieri e sensazioni.

L’importanza della comunizazione

Uno dei pionieri della scuola di Palo Alto, Watzlawick, a tal proposito affermava che non si può non comunicare. Durante l’ultimo anno abbiamo dovuto sacrificare la dimensione sociale nella vita reale per fare spazio alla comunicazione virtuale, tra video call, DAD e smart working. Questo ha provocato in alcuni di noi, malesseri psicologici di una certa rilevanza, come testimoniato da studi in ambito della psicologia clinica.

comunicazione

La comunicazione ha origini lontanissime, su alcune specie di scimmie ad esempio è stata rilevata una forma di comunicazione non verbale, declinabile in gestualità e contatti con il corpo. Senza la comunicazione, l’essere umano non avrebbe potuto né avanzare né evolversi fino a quello che è oggi. Questo contributo vuole essere una guida sulla centralità della comunicazione, con un particolare focus sul ruolo nel lavoro agile, dato che il mondo del lavoro è cambiato, è necessario anche calibrare la nostra dimensione sociale tra online ed offline, per non intaccare il nostro benessere psicofisico. Riunioni, video call, pause caffè devono convivere assieme per una comunicazione immersa tra ufficio e lavoro fuori sede aziendale

La teoria della comunicazione

La comunicazione è un concetto fondamentale per la società, in quanto permette di esprimere emozioni, pensieri, stati d’animo.
Concetto preso in prestito dalla psicologia, produce un duplice effetto: da un lato dal trasmittente, ossia chi trasmette il messaggio e dall’altra dal ricevente, il soggetto che riceve il messaggio.

Su questi ultimi aspetti si sono concentrati gli studiosi della Scuola di Palo Alto, i quali hanno individuato alcuni principi essenziali che regolano il funzionamento della comunicazione. A questi principi è stato dato il nome di Assiomi, ossia verità evidenti che non possono essere criticate:

  • Primo Assioma: ogni comportamento umano consente di comunicare qualcosa, le parole, i gesti, la mimica. Ogni cosa di noi comunica, anche il solo sguardo;
  • Secondo Assioma: basato sulla metà comunicazione. Ogni comunicazione contiene un messaggio di contenuto (l’informazione pura), che un messaggio di relazione con il quale il mittente dimostra la sua posizione e le sue reazioni;
  • Terzo Assioma: basato sulla punteggiatura. Nella relazione sono importanti le punteggiature, ossia le valutazioni ed interpretazioni soggettive che modificano il processo comunicativo in corso;
  • Quarto Assioma: basato sul linguaggio analogico e numerico. Ogni comunicazione ha una componente espressiva (gesti, mimi) e numerica (scrittura), che permette di esprimere le conoscenze;
  • Quinto Assioma: basato sulla complementarietà e simmetria. Negli scambi comunicativi possono verificarsi due situazioni, nel primo caso prevale un modo comunicativo basato sull’uguaglianza, nel secondo caso una comunicazione basata sulla differenza. Quindi alcune persone si pongono in posizione primaria, altre secondaria.

Il modello di Palo Alto ha fatto da apripista per altri studi sulla relazione/comunicazione, ma il fattore accomunante riguarda il modo in cui si vuole esprimere un messaggio. In epoca post covid la comunicazione diventa ancora fondamentale, soprattutto quando parliamo di relazione digitale.

Comunicazione: come coltivare la socialità in smart working

Nell’ultimo anno le nostre vite sono cambiate, la socialità e la comunicazione sono state vietate a causa dell’emergenza sanitaria, sostituendosi con il mondo online: videochiamate, app ne sono l’esempio lampante. Queste App permettono di non perdere il contatto con la realtà, ma allo stesso modo rendono alienante l’essere umano, che è nato per socializzare con i suoi simili. Difatti il lavoro da casa, contiene molti rischi:

  • Perdita della forma fisica;
  • Noia;
  • Depersonalizzazione;
  • Stress da lavoro;
  • Fusione tra vita privata e lavorativa.

Come ovviare a ciò?

  • Videocall giornaliere con colleghi e superiori;
  • Cambiare location in cui lavorare: ad esempio spazi di coworking piuttosto che un bar;
  • Pause pranzo fuori casa con amici e/o colleghi;
  • Pause frequenti e brevi.

La considerazione sui cui riflettere è la presenza in ufficio, che non deve essere annullata ma restare alternandosi al lavoro agile, affinchè non perdiamo il contatto con i nostri colleghi e l’azienda stessa, soltanto cosi il malessere psicologico viene sconfitto, alimentando nella risorsa il benessere psicologico fondamentale per continuare a raggiungere gli obiettivi assegnati. Infine non da ultimo bisogna ricordare che il lavoro è smart perché non legato ad una location specifica, diverso pertanto dal telelavoro.


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