C’è uno specifico comparto – quello del franchising – che, nel nostro Paese, si colora sempre più di rosa. Le donne imprenditrici a capo di un punto vendita “affiliato” sono, infatti, 16.900 e rappresentano il 33,15% del totale costituito da 51 mila imprenditori. Una quota che risulta in crescita del 20% rispetto al 2008. I dati, relativi al 2014, sono stati elaborati dalla Rds & Company per il Salone del Franchising che si svolgerà a Rho dal 23 al 26 ottobre.
Ma c’è di più: l’elaborazione ha rilevato che il franchising italiano muove qualcosa come 23 miliardi di euro di giro d’affari e conta 950 catene con 51 mila negozi che danno lavoro a 180 mila persone. E le cose sembrano destinate ad andare sempre meglio, visto che i dati relativi al primo semestre del 2015 hanno già fatto registrare una crescita dello 0,6%, dopo anni di stasi. Tornando alle donne imprenditrici, le loro preferenze si sono concentrate su settori merceologici ben precisi come quello dell’abbigliamento, degli accessori moda, dei cosmetici e della profumeria, degli articoli per la casa e di quelli per i bambini. Ma anche del food & bevarage e della salute e del benessere perché se è vero che le donne hanno un occhio particolare per tutto ciò che fa moda, è altrettanto vero che non trascurano (quasi) mai l’importanza di una sana alimentazione e di un corretto stile di vita. Ancora: le regioni italiane che vantano il maggior numero di donne a capo di punti commerciali affiliati sono la Lombardia, il Lazio, il Veneto, la Campania e la Puglia. Quanto ai meriti che vengono riconosciuti loro dalle catene commerciali che scelgono di metterle a capo di qualche negozio, vanno sicuramente segnalate la forte auto-motivazione, la propensione a mettersi in gioco, la capacità di studiare, quella di gestire il personale e di organizzare il lavoro. Tutte cose che le donne imprenditrici farebbero meglio dei loro colleghi in giacca e cravatta.