<span style="font-family:verdana,geneva,sans-serif;"><span style="font-size: 14px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><strong><img style="display: none" class=" alignleft size-full wp-image-4038" alt="" src="https://www.biancolavoro.it/wp-content/uploads/2013/12/Nudo_dartista_Alekas_Ghirsen.jpg" style="width: 160px; height: 93px; margin: 3px; float: left;" width="1157" height="670" />Alessandra Ghisleni</strong>,<strong> in arte Alekas Ghirsen</strong>, laureata <strong>all’Accademia di Brera </strong>come architetto scenografo, <strong>un passato in Rai e Mediaset ai massimi livelli</strong>, ha prestato la sua opera a trasmissioni come Viaggio nel tempo, Ciao Darwin; ma “la mia passione - ci ha ripetuto almeno una decina di volte in poche ore – sono i cartoni animati”. Ed infatti la sua talentuosa mano è finita in “lavoroni” come “La gabbianella e il gatto”, “La freccia azzurra” e l’indimenticato ed indimenticabile Cocco Bill. Ma partiamo dalla tv.</span></span></span>
Da scenografa che eri, da qualche anno ti sei reinventata pittrice, perché? Non ti piaceva quello che facevi?
Al contrario, è stato il lavoro a cambiare, o meglio, a non esserci più o quasi. Nel 2001 iniziò a cambiare il sistema. Nacquero una miriade di aziende e di società con scenografi interni. Io in Rai ero a partita Iva, il lavoro non era più garantito, anche se non avrei mai pensato di fare la pittrice.