La Nutraceutica, neologismo coniato nel 1989 da Stephen De Felice fondatore della FIM – The Foundation for Innovation in Medicine, trae origine dalla fusione di due termini nutrizione e farmaceutica. Il concetto di Nutraceutica, nonostante la giovane età appena trentennale fonda, come pratica, le sue radici nell’antica tradizione della sperimentazione dei componenti naturali per fini curativi.
Indice
Cenni storici e definizione della Nutraceutica
Le civiltà antiche, Sumeri, Egiziani, Cinesi, Indiani, scoprirono il valore, in termini di salute, di alcuni alimenti ricavati dall’agricoltura, dalla pesca e dalla caccia al punto da raccontarne le proprietà quasi miracolose. Negli anni ottanta, complice la crescita esponenziale delle tecnologie e delle scienze, la millenaria tradizione di erbe naturali e spezie usate come medicine, specie nel Sol Levante, è diventata una vera e propria scienza tutt’oggi in continua espansione. Impropriamente la Nutraceutica è definita come la scienza degli integratori alimentari me è un grave errore. I nutraceutici sono i principi attivi, privi di calorie, con funzione regolatoria nell’organismo. Gli alimenti ricchi di nutraceutici sono detti alimenti funzionali.
Gli studi scientifici sulla Nutraceutica
Il Dott. Matteo Micucci nato a Cesena nel 1983, Professore a contratto del Dipartimento di farmacia e biotecnologie dell’Università di Bologna svolge attività di ricerca scientifica nei settori della Nutraceutica e della chimica degli alimenti. E’ uno dei ricercatori che maggiormente ha contribuito sia alla divulgazione, scrivendo in molteplici riviste internazionali, che al raggiungimento di importanti traguardi della Nutraceutica.
“Il Punto chiave – ci dice – per chi fa ricerca nella chimica degli alimenti è conoscere bene ciò che si studia. Serve una consapevolezza di come la materia si sviluppa anche in paesi diversi dall’Italia. A livello Europeo la procedura di approvazione di un Health Claim di un nutraceutico è complessa. Le decisioni che riguardano un claim del prodotto si basano sui giudizi dell’ EFSA ( European Food Safety Authority)“.
Dal punto di vista legislativo non vi è una chiara definizione merceologica dei Nutraceutici. Tuttavia, questi prodotti potrebbero includere quegli integratori alimentari i cui contributi al mantenimento del buono stato di salute trovano chiare evidenze scientifiche. Un Nutraceutico generalmente è costituito da sostanze ottenute da matrici alimentari, generalmente di origine vegetale. Anche in tale contesto entrano in gioco diverse fasi sperimentali che includono la caratterizzazione chimica delle parti studiate, l’identificazione dei meccanismi molecolari, studi in vivo fino alla sperimentazione clinica.
Le classi di sostanze ad oggi studiate in questo contesto includono una moltitudine di principi attivi come, ad esempio, i tannini idrolizzabili, i flavonoidi, le cumarine, i fitosteroli, e molti altri. Già dalla prima grande crisi economica che ha colpito il nostro continente, stiamo parlando degli anni 2007-2008, il settore della Nutraceutica ha conosciuto solo sviluppo e crescita. Basti pensare che oggi attorno ai food supplements ruota un fatturato annuo di circa 3,7 miliardi.
“Negli anni, grazie alla ricerca – ci spiega il Dott. Micucci – abbiamo raccolto una mole importante di dati pre-clinici. Occorrono sforzi importanti anche per dare spazio alla sperimentazione clinica. Nella fase preclinica sono stati studiati i meccanismi molecolari delle matrici e ne è stata identificata la composizione chimica. Dalle sperimentazioni pubblicate su riviste scientifiche internazionali, sono emerse le potenzialità di alcuni componenti costituiti, per lo più, da fitocomplessi, classi di molecole attive o principi attivi isolati di contribuire al mantenimento del buono stato di salute, identificando uno spazio di intervento definito before drugs, beyond the food, che significa prima del farmaco, oltre l’alimento. Tra i claims salutistici approvati da EFSA, riportiamo, a titolo di esempio, quello relativo all’idrossitirosolo e ai suoi derivati sulla prevenzione dell’ossidazione delle LDl. Lo studio dei meccanismi molecolari e della caratterizzazione chimica ha, inoltre, contribuito a determinare il nuovo paradigma definito multicomponents-multitarget“.
Gli sbocchi professionali
Lo studio della chimica degli alimenti e della Nutraceutica in percorsi Universitari quali, tra gli altri, Farmacia, CTF, Medicina e Chirurgia può offrire, oggi, sbocchi professionali importanti. Negli ultimi anni, all’interno delle Farmacie sono state introdotte aree dedicate al consiglio rivolto al cliente sulla scelta del prodotto nutraceutico a lui più confacente. Oggi sono disponibili percorsi di formazione, sotto forma di master, ad esempio, che risultano molto utili per un adeguato approfondimento di questa disciplina, in rapida espansione.
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