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Prepararsi per un colloquio di lavoro: come si fa?

Avere consapevolezza dei propri mezzi e delle “aree di miglioramento” è importantissimo. Così come saper parlare concretamente della propria storia lavorativa

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Diciamoci la verità: i giorni che precedono il colloquio di lavoro sono sempre carichi di ansia. L’impossibilità di prevedere, con esattezza, quello che i selezionatori ci chiederanno ci mette fatalmente in agitazione e il timore di risultare inefficaci rischia di farci arrivare mentalmente spossati all’appuntamento. Per evitarlo, occorre prepararsi come si deve, improntando un discorso ben strutturato. Capace di far emergere la nostra storia professionale e le nostre competenze. Ai selezionatori interessa capire che tipo di persone siamo e qual è il contributo che possiamo eventualmente portare in azienda. Prepararsi per un colloquio di lavoro significa, in sintesi, pre-dotarsi delle risposte che (quasi sicuramente) forniremo ai reclutatori, durante l’intervista. Individuiamole e studiamole per bene. E alleniamoci a riportarle, in maniera convincente.

Come valorizzare la nostra storia lavorativa

prepararsi al colloquio di lavoro

Tutto parte – quasi sempre – dall’analisi del curriculum vitae che certifica quello che abbiamo fatto in passato. Prepararsi a rispondere prontamente a domande che riguardano la nostra storia lavorativa (o formativa) è fondamentale. Così come parlare il più concretamente possibile. Per fare un esempio, se vantiamo una certa esperienza nel campo delle vendite, quasi certamente ci chiederanno di illustrare la nostra abituale strategia di vendita e di parlare della nostra capacità relazionale coi clienti.

Il consiglio è quello di allontanarsi dal campo della mera teoria e di fornire esempi concreti delle nostre abilità, senza lesinare i dettagli. Al selezionatore dobbiamo esplicitamente spiegare quello che sappiamo fare, come lo facciamo e quali risultati otteniamo. La dovizia di particolari e l’entusiasmo che metteremo nel riferire i nostri successi lavorativi non potranno che predisporlo benevolmente nei nostri confronti. Ma attenzione: per centrare l’obiettivo, occorre allenarsi tanto. Lo stress del colloquio di lavoro potrebbe giocarci brutti scherzi, facendoci esitare rovinosamente. Per scongiurare il pericolo, basta ripetere, più e più volte a casa, la storia delle nostre piccole o grandi gratificazioni professionali. Quando a chiedercela sarà il selezionatore, le parole verranno fuori da sé. Nonostante l’ansia del momento.

Avere consapevolezza delle proprie competenze

Tutto qui? Non proprio. Prepararsi per un colloquio di lavoro significa anche prepararsi a fare un discorso solido sulle nostre competenze. In cosa siamo bravi? Quali sono i nostri punti di forza? E quali quelli deboli su cui siamo intenzionati a intervenire? Non è un’operazione facile. Per sortire risultati importanti, occorre avere una buona capacità di auto-analisi e di auto-valutazione. Per venirne a capo, potremmo chiedere aiuto ai nostri colleghi o agli amici che ci conoscono da tempo, incalzandoli sulle caratteristiche che, a loro giudizio, ci rendono credibili e affidabili. Nel lavoro e nella vita. L’elenco (più o meno lungo) di competenze constatate ci aiuterà ad affrontare più serenamente il colloquio di lavoro permettendoci di parlare – senza troppi tentennamenti o imbarazzi – del tipo di persone che siamo. Avere consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie potenzialità, ma anche delle proprie “aree di miglioramento” (le cose in cui non eccelliamo, ma che stiamo tentando di “aggiustare”) è di capitale importanza. Chi non ce l’ha rischia, infatti, di arrivare impreparato al colloquio e di consegnare un’immagine instabile e insicura di sé ai selezionatori. Che non esiteranno a scartarci.

Studiare l’azienda e la job description

Fin qui la preparazione che riguarda la nostra persona. Ma se vogliamo far salire le probabilità di ottenere il lavoro, dobbiamo premurarci a fare anche altro. Cosa? Innanzitutto documentarci per ben sull’azienda e informarci su quello che fa, sui progetti realizzati e quelli in cantiere, sull’organizzazione interna, sulla mission e sulla reputazione di cui gode all’esterno (presso i mezzi di informazione, i social, ecc…). Di più: prepararsi per un colloquio di lavoro significa anche focalizzare l’attenzione sulla posizione che dovremmo ricoprire. Ne siamo veramente all’altezza? E perché? Per “sciogliere l’arcano”, basterà fare un incrocio tra le competenze indicate nella job description e quelle di cui disponiamo. Se coincidono, le chance di centrare l’obiettivo dell’assunzione potrebbero rivelarsi alte. Il resto starà nella nostra capacità di convincere il selezionatore che siamo la persona più adatta a ricoprire quell’incarico. Senza peccare troppo di arroganza perché i tipi boriosi possono creare seri problemi al lavoro. E questo, i reclutatori, lo sanno bene.

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