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I 5 modi per aiutare un amico a trovare lavoro

Un licenziamento o un periodo di lunga inoccupazione possono mettere al tappeto chiunque. Avere un amico a fianco, che ti aiuta a credere in te stesso e a non farti vincere dalla frustrazione, può fare la differenza

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Chi è un amico? Colui a cui ci rivolgiamo, quando le cose non vanno troppo bene; la spalla su cui sentiamo il bisogno di appoggiarci, quando il nostro passo si fa incerto. Ma non solo: un amico è anche colui con cui riusciamo a parlare di tutto e con cui siamo soliti condividere buona parte della nostra quotidianità.

Come aiutare un amico a trovare lavoro

L’amicizia può dispensare grandi soddisfazioni e porci di fronte a prove faticose. Che possono riguardare anche l’ambito lavorativo. Prendiamo il caso di un caro amico che non riesce a trovare lavoro, nonostante i numerosi tentativi fatti. O di un altro che lo perde all’improvviso. Come possiamo aiutarli concretamente? Scopriamolo insieme.

Sii comprensivo

La parola d’ordine, quando si parla di prestare soccorso a un amico in difficoltà, è comprensione. Se il tuo amico è stato licenziato, magari a causa di una sua grave negligenza, evita di rimproverarlo e sforzati di pensare che, in fondo, poteva accadere anche a te. Non assumere un atteggiamento giudicante (per fare autocritica, ci sarà tempo) e tenta piuttosto di stargli accanto. Dopo un insuccesso, l’autostima solitamente vacilla ponendo nuovi ostacoli lungo il sentiero. Cerca di rimuoverli, ricordando al tuo amico che tutti possono commettere degli sbagli. Spingilo ad essere indulgente con se stesso e spronalo a ripartire a testa alta. Sii prodigo di complimenti e apprezzamenti sul suo conto e aiutalo a ritrovare la fiducia in se stesso.

Sii propositivo

Dopo aver speso tutte le parole del caso, cerca di essere pragmatico. Consiglia al tuo amico di mettersi in contatto con le persone giuste (magari alcune le conosci anche tu) e di passare in rassegna tutti gli annunci e i siti di lavoro che gli capitano a tiro. Se nella tua azienda, sono alla ricerca di personale nuovo, valuta se è il caso di farlo sapere al tuo amico. Prendi informazioni dettagliate sulla posizione aperta e sulle competenze richieste e lascia che sia lui a decidere. Non forzarlo in nessun modo, l’idea di diventare un tuo collega potrebbe non piacergli (molte persone scelgono, infatti, di non far coincidere la sfera privata con quella professionale) e caricarlo di ulteriore stress. Non ne ha alcun bisogno.

Aiutalo a prepararsi bene

Se il tuo amico si candida da tempo a una serie di annunci di lavoro e non riesce ad ottenere un colloquio, forse è perché il suo curriculum vitae e/o la sua lettera di presentazione non sono sufficientemente efficaci. Prova a dare un’occhiata e controlla che tutto sia stato indicato e spiegato per bene. Una volta apportate le dovute “correzioni”, aiutalo a prepararsi per il colloquio. Simulate un’intervista, nel corso della quale tu vestirai i panni del reclutatore, e incalzalo con domande di ogni tipo. Quando dovrà affrontare il selezionatore, il training a cui lo hai sottoposto, gli tornerà utilissimo.

Non trascurare i social

L’idea di trovare lavoro grazie ai social media non sorprende più nessuno. Ecco perché devi convincere il tuo amico a destinargli la giusta attenzione. A partire da Linkedin. Accertati che il suo profilo sia aggiornato e che siano state indicate tutte le informazioni che servono sulle sue esperienze professionali, la sua formazione, le sue competenze e le sue abilità. Molti reclutatori si affidano al social dei professionisti: trascurarlo potrebbe rivelarsi una grave “leggerezza”.

Non farlo isolare

Diciamoci la verità: quando subiamo un duro colpo (come un licenziamento) o ci sentiamo particolarmente frustrati (magari perché continuiamo a non trovare lavoro), tendiamo molto spesso ad isolarci. Per nascondere agli altri la nostra vulnerabilità e per consumarci nell’autocommiserazione. Succederà – con ogni probabilità – anche al tuo amico, tu non lasciarglielo fare. Cerca di farlo ragionare, ma senza essere aggressivo. Prova a ricordargli che chiudersi in casa e piangersi addosso non servirà a nulla. Aiutalo a smaltire la delusione e l’amarezza e spingilo a rimettersi in gioco. Prima sceglierà di ritornare in pista e prima potrà sperare di riprendere la corsa. Ma per farlo, dovrà sapere di avere al suo fianco un “co-pilota” che crede in lui. Allaccia la cintura e restagli accanto finché ne avrà bisogno.

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