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Quota 100, domande ancora in calo nel 2020: i dati non convincono l’Inps

Quota 100, i soldi risparmiati nel 2019 e le previsioni del 2020. Le stime dell’UpB parlano chiaro: nel 2020 la spesa sarà minore (ma l’Inps non è d’accordo).

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Quota 100 continua a non essere di particolare interesse per i contribuenti italiani. Le domande di pensionamento anticipato, stando alle ultime stime, sono state minori del previsto nel 2019 e continueranno ad essere poche nel 2020. Sulle previsioni fatte, come vedremo, l’Inps non si è però detto del tutto d’accordo.

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Quota 100: i soldi risparmiati nel 2019 e le previsioni del 2020

I conti dello Stato Italiano continuano a preoccupare gli esperti ma, scongiurato il rischio della procedura di infrazione Ue, adesso l’esecutivo continua ad essere fiducioso, facendo leva sui soldi risparmiati in bilancio grazie ai costi contenuti di quota 100 e il reddito di cittadinanza.

Le domande presentate dai cittadini, interessati a godere delle nuove agevolazioni previdenziali, sono state minori rispetto a quelle preventivate. Questo, in pratica, si è tradotto in meno denaro speso, “riutilizzato” poi in sede di correzione del bilancio statale. I soldi risparmiati, come i ben informati sapranno, sono andati poi a sommarsi a quelli del “tesoretto” messo insieme dal governo, una sorta di fondo per le emergenze che ha dimostrato all’Europa (che esplicitamente lo aveva chiesto) che l’Italia è un paese stabile dal punto di vista finanziario.

Per questo motivo, in questi giorni, sul decreto “Salva conti” è stato chiamato in udienza in senato l’UpB, ovvero l’Ufficio parlamentare di Bilancio, che ha fatto leva sulle risorse che il nostro paese risparmierà nel 2020 grazie al numero minore di adesioni a quota 100, che come successo nel 2019 saranno meno di quelle previste. Quest’anno, infatti, l’andamento delle domande pervenute è stato lento e non ha sforato il budget messo a disposizione in sede di bilancio.

Le richieste di pensionamento anticipato con quota 100 sono state minori del 35% rispetto a quelle messe in conto, il che ha fatto tirare un grosso respiro di sollievo agli economisti statali che, come abbiamo appena spiegato sopra, hanno poi fatto leva sulle ricchezze risparmiate quando i conti sono stati messi in discussione da Bruxelles.

Quota 100, le stime dell’UpB parlano chiaro: nel 2020 la spesa sarà minore

Le stime fatte dall’UpB, sempre in merito ai soldi risparmiati da quota 100, tengono conto delle richieste di pensionamento anticipato pervenute nel 2019 e di quelle che potrebbero registrarsi nel 2020. Focalizzandoci in particolare sull’anno in corso, l’Ufficio parlamentare di Bilancio ha fatto delle stime basandosi sulle cifre pubblicate a fine giugno dall’Inps e, dato che non ha avuto accesso ai dati del monitoraggio dell’Istituto, a questi ha applicato un coefficiente di rifiuto del 15%. Fatti tutti i calcoli, sulla base delle informazioni a propria disposizione, l’UpB ha stimato un calo del 35% delle domande nel 2019. I pensionamenti anticipati, difatti, sarebbero poco meno si 175mila, contro i 269mila stimati inizialmente.

Le categorie di lavoratori coinvolti, dal privato al pubblico, hanno reagito diversamente alla possibilità di aderire a quota 100 ma, in linea di massima, la proposta non è stata accolta su larga scala come si era previsto. Tra i lavoratori autonomi, per esempio, le richieste arrivate sono state minori del 55% rispetto a quelle considerate in fase iniziale, e lo stesso calo (-54%) si è registrato tra i dipendenti pubblici. Il maggior numero di domande (circa 96mila richieste) è stato raggiunto dal settore privato.

L’UpB, come anticipato sopra, non ha analizzato solo l’andamento delle domande nel 2019 ma si è proiettato anche al prossimo anno. Ebbene, dall’indagine svolta pare che un andamento simile si registrerà anche nel 2020, perché le domande di quota 100 potrebbero continuare ad essere minori del previsto. Il governo che aveva preventivato una spesa pari a 7,3 miliardi di euro per quota 100 si ritroverà a spendere, secondo l’UpB, circa il 33% in meno (ovvero circa 4,9 miliardi). I settori dove dovrebbero continuare a registrarsi minori domande continueranno ad essere quelli degli autonomi e dei dipendenti pubblici, mentre numerose istante potrebbero essere – di nuovo – presentate dai lavoratori privati.

Quota 100, l’Inps mette le mani avanti: le parole di Tridico

Sulle stime riportate dall’Ufficio parlamentare del Bilancio è apparso scettico Tridico, il presidente dell’Inps. Secondo quest’ultimo, infatti, provare a fare oggi delle stime su quota 100 e sulle probabili adesioni future potrebbe essere rischioso. Quando si tratta di previdenza sociale, ha spiegato, spesso percentuali e calcoli matematici non sono affidabili. Questo perché a spingere le persone a valutare nello specifico l’idea del pensionamento anticipato possono essere diversi fattori, personali e del tutto aleatori. “Le scelte e le esigenze delle persone non sono prevedibili”, ha poi aggiunto lo stesso prima di correggere i dati dell’UpB. Secondo il presidente dell’Inps nel 2019 la spesa per quota 100 è stata minore del 29% (e non del 33%), mentre non è ancora possibile stimare una voce di spesa affidabile per il 2020.

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