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Reddito di Cittadinanza in scadenza: cosa fare per rinnovare il sussidio

In scadenza il Reddito di Cittadinanza per quelli che lo ricevono da aprile 2019. Come e quando rinnovare il sussidio economico

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Il Reddito di Cittadinanza è in scadenza nel mese di settembre 2020 per i beneficiari che lo ricevono da aprile 2019. Per continuare a riscuotere l’assegno mensile, bisognerà presentare una nuova domanda all’Inps, rispettando la procedura stabilita e disponendo di un Isee in corso di validità. Ecco come fare e le novità connesse al rinnovo del Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza in scadenza ma non per tutti

reddito di cittadinanza

Per alcuni beneficiari il Reddito di Cittadinanza scade a settembre 2020. In particolare il sussidio si avvicina al termine per tutti coloro che hanno ricevuto la prima mensilità ad aprile 2019. Infatti, questa misura scade automaticamente, dunque se gli interessati non presentano una nuova domanda, perdono il diritto al sussidio economico. La nuova domanda consentirà il rinnovo del sussidio in questione per un massimo di altri 18 mesi, con l’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua che può arrivare da tutta Italia. Stiamo parlando di un’agevolazione introdotta dal Governo nel 2019, che punta all’inserimento e reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Questi non devono solo incassare l’assegno mensile, ma devono firmare il Patto per il lavoro con i Centri per l’impiego ed attivarsi nella ricerca di un’occupazione.

Un sostegno a tanti disoccupati

Il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto nel 2019 con lo scopo di aiutare le persone senza lavoro nell’inserimento nel mondo professionale. Una strategia per combattere o almeno ridurre la disoccupazione ed incentivare le aziende ad assumere nuovo personale. Sono state tante le domande pervenute all’Inps con altrettanti beneficiari che hanno incominciato a riscuotere il sussidio mensile. I Centri per l’impiego ed i navigator giocano un ruolo molto importante, in quanto aiutano i disoccupati a cercare un’occupazione, facendo da tramite tra la domanda e l’offerta di lavoro. In ogni caso, non si tratta di un sussidio permanete, in quanto la prima fase del Reddito si conclude dopo 18 mesi dalla prima mensilità ottenuta. Se il beneficiario ancora non ha trovato lavoro ed ha conservato i requisiti necessari, può rinnovare la domanda.

Come rinnovare la domanda del Reddito di Cittadinanza

Per continuare a beneficiare del sussidio, bisogna presentare una nuova domanda all’Inps rispettando l’apposita procedura. Secondo la norma vigente, il Reddito di Cittadinanza viene sospeso per un mese prima di poterlo rinnovare. I beneficiari con il sussidio economico in scadenza a settembre, dovranno aspettare un mese, dunque ottobre, prima di inviare all’Inps la nuova richiesta. A questo punto, l’Inps dovrà passare in rassegna la nuova domanda, verificando che tutto sia in regola e che ci siano i requisiti richiesti. Entro il mese di novembre, la nuova domanda sarà accettata ed entro dicembre verrà accreditata la nuova mensilità. Dunque è importante che i soggetti interessati rispettino un mese di stop prima di rinnovare il Reddito di Cittadinanza. La domanda dovrà essere inviata accendendo all’apposito sito oppure a quello dell’Inps. L’altra alternativa è quella di rivolgersi ad un Caf oppure ad un ufficio postale. Essenziale disporre di un Isee in corso di validità.

Cosa cambia con la nuova domanda

I requisiti e le regole del Reddito di Cittadinanza restano uguali. I beneficiari sono tenuti ad accettare la proposta di lavoro, in base a quanto presente nel Patto per il lavoro. Questa volta però, a differenza di quanto avvenuto nei 18 mesi precedenti, il beneficiario dovrà accettare obbligatoriamente la prima offerta di lavoro congrua su tutto il territorio nazionale, pena la decadenza del beneficio. In questo caso bisognerà aspettare 18 mesi prima di ripresentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza. Da sottolineare che in caso di rinnovo della misura in questione, il limite dei 250 km dalla propria residenza per le offerte di lavoro, resta valido solo per i soggetti nel cui nucleo familiare sono presenti minori o persone disabili.

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