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Laurea in lingue e letterature straniere, cosa si studia e opportunità lavorative

Cosa si studia nelle facoltà di lingue, quali sono le migliori università e quali gli sbocchi lavorativi. Tutte le informazioni in questa pagina.

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Secondo il rapporto AlmaLaurea 2019 l’età alla laurea si sta abbassando, attestandosi a 25,8 anni contro i 27 di chi si laureava nel 2008. Accompagnata da un marcato miglioramento nella regolarità degli studi, mentre il voto medio rimane pressoché stabile. Ma se decidi di intraprendere un percorso formativo per conseguire una laurea in lingue cosa puoi ragionevolmente attenderti dal futuro?

Facoltà di lingue, cosa si studia

Con il progredire del progresso tecnologico e la globalizzazione gli atenei hanno diversificato molto l’offerta inerente le lauree in lingue. Oggi esistono corsi di lingue specifici per il settore della comunicazione, altri pensati appositamente per il turismo; altri ancora sono sviluppati per l’interpretariato e la traduzione. Le lauree in lingue possono avere un indirizzo Letterario-culturale, Linguistico-filologico-glottodidattico oppure Politico internazionale. Capirai che le materie di studio non sono uniche ed indivisibili, ma direttamente legate al tipo di laurea che hai scelto. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire meglio quali siano dette materie.

laurea in lingue

Le materie di studio nella laurea triennale

L’iter formativo relativo alla laurea prevede lo studio di due lingue che lo studente (in funzione dell’ateneo) può scegliere fra:

  • Albanese
  • Basco
  • Brasiliano
  • Bulgaro
  • Ceco
  • Finlandese
  • Francese
  • Inglese
  • Lingue scandinave (alcuni atenei praticano un percorso unico, alternando lo studio del danese, norvegese e svedese, mentre altri propongono corsi mirati alla singola lingua)
  • Nederlandese
  • Polacco
  • Portoghese
  • Romeno
  • Russo
  • Serbo-Croato
  • Slovacco
  • Sloveno
  • Spagnolo
  • Tedesco
  • Ucraino

Noterai che non abbiamo citato le lingue orientali: ad esse abbiamo dedicato un apposito paragrafo che troverai più avanti. Alle lingue scelte dovrai, obbligatoriamente, aggiungere gli studi di Letterature Straniere corrispondenti. Parallelamente a quanto applicato alle lingue, anche per la letteratura scandinava alcuni atenei propongono il sistema misto, mentre altri utilizzano lo studio sintetico della singola letteratura abbinata alla lingua scelta. Anche letteratura italiana, linguistica generale, e semiotica sono materie che rientrano fra quelle che potremmo definire le “materie base”.

Dopodiché, in base all’indirizzo della laurea ti troverai a studiare altri argomenti, come:

  • storia contemporanea,
  • storia medievale o storia moderna,
  • filologia delle lingue e glottologia,
  • pedagogia,
  • antropologia culturale,
  • storia comparata dell’arte,
  • cinema e letteratura,
  • geografia politica ed economica,
  • storia dell’arte moderna, filosofia del linguaggio.

Assieme allo studio, dovrai sottoporti alle esercitazioni nei laboratori di informatica e scrittura accademica. Per concludere, tirocinio curriculare o seminario sono le metodologie previste per il perfezionamento delle competenze professionali.

Le materie di studio nella laurea magistrale

L’offerta didattica segue un percorso che si svolge su due anni, durante i quali si approfondiscono le materie di studio. Il corso di studio, anche qui a seconda dell’indirizzo di specializzazione scelto, prevede di dover studiare in modo ancora più approfondito le lingue scelte e di integrare la tua formazione con materie come: economia politica internazionale, diritto internazionale, storia delle relazioni internazionali, ecc.

La struttura dell’iter formativo

Capite quali sono le materie che, in un modo o nell’altro, entrano a far parte del programma di studi ti starai chiedendo quale sia la loro collocazione all’interno del programma stesso. Com’è naturale attendersi, ogni anno accademico prevede un percorso formativo dedicato. In questa sede, per evidenti questioni di spazio, non è possibile analizzare il dettaglio dell’offerta, anche perché sebbene simili, i programmi variano da un’università all’altra. Qui cercheremo di spiegare, a grandi linee, cosa è ragionevole aspettarti come impegno di studio nei diversi anni accademici.

La struttura dell’iter formativo nella laurea triennale

L’attività didattica è organizzata su due semestri ed erogata tramite lezioni in presenza (anche modulari), integrate da seminari, laboratori, esercitazioni ed attività pratiche che si possono svolgere, indifferentemente, sia all’interno che all’esterno dell’università. Questo significa essere coinvolti in convegni ed incontri con scrittori e docenti esterni che arricchiranno il tuo bagaglio culturale.

I corsi seguono un filo logico che porta ad un aumento della loro difficoltà in modo direttamente proporzionale al sapere acquisito e poter verificare il grado di apprendimento è fondamentale, per poter passare al corso successivo che sarà maggiormente impegnativo. Le tipologie di prove sono diverse e richiedono il superamento di test sia orali che scritti e il loro punteggio andrà ad incidere sulla valutazione finale.

È giusto sottolineare che, al primo anno di studi, possedere particolari certificazioni rilasciate da enti esterni potrebbe esonerarti dal sostenere alcuni esami. Ricorda, però, che queste certificazioni devono fare parte dell’elenco dettagliato che viene periodicamente pubblicato ed aggiornato sul sito del Dipartimento interessato.

Tutta l’attività formativa viene integrata dalla presenza di piattaforme digitali.

La struttura dell’iter formativo nella laurea magistrale

Poiché la laurea magistrale, nei fatti, rappresenta un approfondimento di quanto appreso nel triennio precedente, l’ingresso in facoltà avviene solo se si possiedono determinate conoscenze. Prima di intraprendere questo cammino, quindi, è obbligatorio possedere una laurea di I livello. Per il resto, l’iter formativo segue l’imprinting dei corsi utilizzati nel triennio precedente, ma come dicevamo prima, sviscerando più approfonditamente le varie tematiche.

Laurea in lingue orientali

L’oriente è sicuramente un discorso molto interessante dal punto di vista degli eventuali sbocchi commerciali e anche lo studio delle lingue utilizzate in quest’area geografica ha assunto una certa valenza. Questi che vedi di seguito sono alcuni esempi delle lingue che si studiano quando si intraprende un percorso formativo orientato agli idiomi orientali:

  • arabo
  • armeno
  • cinese
  • ebraico
  • giapponese
  • hindi
  • hurdu
  • persiano
  • sanscrito
  • swahili
  • thai
  • turco
  • vietnamita

Si studiano due lingue e le relative letterature, con approfondimenti che riguardano la letteratura italiana e la linguistica e, a scelta dello studente, altre discipline tutte volte a conferire una formazione d’insieme che ricomprende il tessuto socio economico dell’area geografica a cui la lingua appartiene. Inoltre, la laurea, porta il discente ad acquisire abilità informatiche e telematiche all’altezza delle competenze richieste in un contesto lavorativo moderno.

Perfezionamento all’estero: il programma Erasmus

La mobilità internazionale è un’occasione unica per arricchire il proprio curriculum e questo è anche più vero nel caso di un percorso formativo volto allo studio delle lingue. Gli atenei aderiscono al programma europeo Erasmus+ che vede al suo interno accordi con centinaia di università sparse per il pianeta.

In questo modo, se decidi di entrare a farvi parte, potrai orientare una parte del tuo percorso di studi in una di queste università oppure recarti presso centri di formazione, fare ricerca o svolgere attività di stage/tirocinio presso aziende. Anche la preparazione della tesi di laurea rientra fra le possibilità offerte dal programma. Passare un periodo di studi alla Sorbona di Parigi o a Cambridge (per citare solo degli esempi) diventa una realtà a portata di mano, ma non mancano numerose occasioni per destinazioni extraeuropee. Tutte presso atenei dal prestigio internazionale.

Per partecipare devi sottoporti ad una procedura di selezione pubblica che avviene tramite specifici bandi indetti nella primavera di ogni anno. Apposite commissioni valutano la possibilità d’ingresso degli allievi all’interno del programma, mentre la Comunità Europea assegna le borse di studio, a parziale copertura dei costi, che possono essere integrate da iniziative interne della singola università.

Università per la facoltà di lingue e letterature straniere: la “Top seven italiana”

La maggior parte degli atenei italiani permette di conseguire la laurea in Lingue, ma sono soltanto una ventina ad avere una vera e propria facoltà di Lingue e Letterature Straniere. In questa piccola raccolta abbiamo voluto elencare le università di lingue in Italia che ci sono sembrate offrire una panoramica molto interessante:

  • Università di Bologna- Alma Mater Studiorum
    La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Bologna ha un’offerta formativa che comprende sedici lingue, rivolte al panorama internazionale che comprende Europa, Giappone ed Oceania.
  • Università degli Studi di Catania
    La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’università si pone l’obiettivo di formare i futuri mediatori in campo linguistico e culturale.
  • Università degli Studi di Milano-La Statale
    Una solida formazione umanistica che si accompagna all’acquisizione di competenze di alto livello pratico e basilari in campo teorico-scientifico sono l’obiettivo del percorso di studi.
  • Università degli studi di Napoli-Federico II
    Il percorso di studi pone come base la conoscenza della letteratura italiana e della linguistica in generale a cui aggiunge l’approfondimento su due culture europee e relativa linguistica per portare le abilità del discente (scritte e orali) al livello C1 del Quadro di riferimento europeo.
  • Università di Roma-Sapienza
    Con questa laurea si sviluppano due lingue straniere e una terza opzionale (scelte fra una rosa di 20 idiomi) imparando a muoversi nelle relative tradizioni storico-culturali.
  • Università degli studi di Torino
    I laureati avranno acquisito la padronanza di almeno due lingue straniere e relative culture, affiancate a basilari competenze in ambito antropologico, pedagogico, glottodidattico e geografico e solide competenze in campo letterario e storico-culturale.
  • Università Ca’ Foscari Venezia
    L’offerta didattica dell’ateneo è fra le più complete ed è uno dei punti di riferimento per lo studio delle lingue orientali. La laurea di primo livello si articola su quindici lingue fra cui scegliere. Qui si insegna anche la lingua dei segni. Grazie agli accordi internazionali stipulati è possibile ottenere le certificazioni linguistiche, riconosciute a livello mondiale, inerenti alla lingua tedesca, spagnola, russa ed inglese.

Gli sbocchi professionali con la laurea in lingue

Capito quale sarà l’impegno per ottenerla, ti starai chiedendo: la laurea in lingue serve per trovare lavoro?

Cominciamo dicendo che ti sarà possibile lavorare per tutte quelle compagnie, pubbliche o private, e organizzazioni che agiscono sulle piazze internazionali e si interfacciano con i loro corrispettivi o gli enti governativi presenti dall’altra parte.
Il settore turismo è un altro possibile sbocco: la conoscenza delle lingue e della cultura dei vari Paesi sono utili nell’organizzazione dei viaggi e nella gestione di attività turistiche.

All’interno delle aziende, gli uffici comunicazione & marketing, così come i dipartimenti HR, sono mete ideali per chi ha questo tipo di preparazione.

Anche strutture espositive di alto livello (congressi internazionali, esposizioni, fiere e manifestazioni culturali) e le biblioteche giovano delle competenze acquisite da collaboratori in possesso di questo tipo di laurea.
Il campo dell’editoria come traduttori ed esperti linguistici: agenzie per la gestione di siti e portali web, case editrici e agenzie di traduzione sono tutte strutture a cui servono le competenze di un laureato in Lingue straniere.

Ovviamente non bisogna dimenticare la possibilità di insegnare nelle scuole, pubbliche e private di ogni ordine e grado.

Infine, ti sarà possibile trovare impiego tramite concorsi pubblici nelle rappresentanze diplomatiche e consolari.

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