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Lavorare all’estero: boom di over 40 in cerca di fortuna

Non più solo giovani di belle speranze che emigrano all’estero in cerca di fortuna. Il Cna fotografa il boom di over 40 che partono per nazioni che offrono maggiori opportunità lavorative.

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Over 40 che emigrano per andare a lavorare all’estero. E’ la nuova tendenza fotografata dal centro studi Cna. Basti pensare che tra il 2007 e il 2013 nella fascia 40-49 anni la percentuale di emigrati è aumentata del 79,2% rispetto al periodo precedente. Nella fascia 50-64 anni tale percentuale è aumentata in misura minore, ma comunque in maniera straordinariamente rilevante, ovvero dle 51,2%. Chi se ne va all’estero a lavorare insomma, o almeno a provarci, non è più solo il classico “giovane di belle speranze” intraprendente e dalle competenze di ultima generazione. Dei 620.000 espatri avvenuti nel periodo di riferimento 125.000 hanno riguardato solo gli over 40, ma, ed è questo un dato davvero pesante, l’ultima cifra si riferisce al solo 2013.

Sebbene siano comunque i giovani a farla da padrona con, nel 2013, oltre il 36% del totale di partenze (temporanee o definitive che siano) nella fascia 30-39 e del 27,8% nella fascia 15-29, percentuali favorite anche dalle forti politiche di “scambio” sostenute dall’Europa e dai suoi paesi membri, l’aumento degli adulti che decidono di mollare tutto nel Bel Paese per trasferirsi in nazioni ritenute maggiormente sfruttabili a livello lavorativo non è solo un mero dato statistico, ma un vero e proprio cambiamento sociale tutt’ora in atto ed anzi a quanto pare appena iniziato a livello massiccio. Va detto che in Italia, come abbiamo ricordato in un recente articolo sulla necessità di dare una maggiore importanza al problema della disoccupazione adulta, non è percepibile una politica strutturale di lungo periodo che riguardi quest’ultima,  mirata su over 40 e over 50, che per giunta hanno spesso  esigenze differenti. Anche se, va detto, esistono certamente diverse e talvolta anche piuttosto efficaci iniziative sia a livello locale che nazionale. Che però purtroppo rimangono a sé stanti.

E’ forse anche questa una delle condizioni che ha convinto e sta convincendo persone che già si erano costruite un’intera vita nel loro paese natio, a rivoluzionarla, andandosene prima di rischiare precipitare in uno stato socio-economico difficilmente reversibile a posteriori. Il Cna ha tracciato anche un profilo del migrante adulto per scopi lavorativi. In gran parte si tratta di individui over 40 appartenenti ai ceti sociali più colpiti dai drammatici effetti della crisi, ma non solo. Spessissimo tra gli espatriati si trovano imprenditori di medio e lungo corso che, fatte le loro valutazioni, decidono di provare a vendersi all’estero, magari in paesi dove l’economia nazionale gira attualmente meglio che in Italia.

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