Il bilancio delle competenze è un intervento strutturato di consulenza che aiuta a definire con precisione le proprie capacità, competenze e aspirazioni professionali. Lo scopo è di mettere in grado il lavoratore di progettare e mettere in atto percorsi professionali pienamente soddisfacenti nell’arco della propria vita. Questo strumento di orientamento nasce in Canada e si sviluppa principalmente in Francia, dove nel 1991 il suo utilizzo è regolato per legge.
Indice
Cenni generali
In Italia il concetto di bilancio delle competenze si diffonde a seguito della legge Biagi (anno 2003).
Normativa ed impostazioni
Nonostante in diversi Paesi d’Europa sia uno strumento regolato dalla legge ai fini dell’orientamento professionale, in Italia ancora oggi non abbiamo una normativa in tal senso, è quindi affidato a particolari istituti o centri per l’orientamento professionale. Sulla base delle esperienze francesi e anglosassoni, anche in Italia sono stati messi a punto vari modelli, che e oscillano fra due impostazioni fondamentali.
La prima si basa sulla figura del consulente che, attraverso l’utilizzo di determinati strumenti (i test), elabora un responso descrittivo delle capacità del lavoratore, delle sue potenzialità e risorse sul mercato del lavoro.
La seconda impostazione, prevede invece l’elaborazione da parte del lavoratore stesso sulla base di una riflessione sulle proprie motivazioni ed esperienze di lavoro e di vita condotta con l’aiuto del consulente. In questo caso il consulente aiuta il lavoratore a comprendersi e definirsi meglio. Questa seconda impostazione ha la funzione più determinante per il raggiungimento dell’obiettivo di inserimento nel mondo del lavoro del soggetto.
Cosa si intende per bilancio delle competenze
Con questo termine si intende una serie di analisi che una persona svolge per capire quali professioni sono più adatte a sé. Questo bilancio si realizza prendendo in esame sia le proprie caratteristiche e attitudini personali, sia le competenze tecniche possedute e le esperienze che si hanno alle spalle. Per ottenere un buon risultato è consigliabile rivolgersi a degli esperti del settore, perché loro riescono a individuare tutte le caratteristiche (sia positive che negative) e le possibilità di crescita di una persona e attribuire loro la giusta importanza.
Spesso, infatti, succede che si desideri lavorare in un determinato settore, salvo poi scoprire che si è più idonei a ricoprire un ruolo del tutto diverso. O ancora, capita di possedere alcune abilità che non si sfruttano al massimo, perché non vengono ritenute rilevanti. Solitamente, il bilancio delle competenze si esegue utilizzando test psico-attitudinali e schede di autoanalisi da compilare, il tutto accompagnato da almeno tre incontri con l’analista (imprescindibili per approfondire gli esiti dei test scritti e per mettere a punto il bilancio finale). Questa procedura richiede un discreto investimento di tempo, ma se ben fatto i risultati saranno soddisfacenti e, dal punto di vista professionale, avrai di sicuro le idee molto più chiare.
A chi si rivolge il bilancio delle competenze
Un bilancio di questo genere è una buona iniziativa da intraprendere in molte situazioni. Per esempio, se sei disoccupato e fatichi a trovare un nuovo impiego, questo percorso può aiutarti a individuare tutte le tue competenze e a farti capire quali strade puoi seguire. Se invece hai un lavoro, ma non ti soddisfa più o desideri migliorare la tua carriera, il bilancio può aiutarti a capire se sei davvero pronto per una promozione o, in alternativa, quali settori fanno più al caso tuo.
Nel caso degli immigrati, invece, lo scopo d’uso del bilancio delle competenze è diverso: non è più un arricchimento del curriculum, ma diventa un elemento determinante per riuscire a ottenere un lavoro nel nostro Paese. Lo Stato italiano riconosce anche le qualifiche professionali ottenute all’estero: basta presentare la relativa documentazione. Per sapere nel dettaglio cosa devi fare, visita il sito del Ministero del Lavoro alla sezione “Modulistica” e digita nella barra di ricerca “Riconoscimento qualifiche professionali estere”. Ad ogni modo, in tutti i casi citati il percorso di bilancio serve a stabilire sia le esperienze maturate finora, sia la compatibilità della persona con un determinato impiego. Perciò, sebbene non sia realistico affermare che chiunque abbia un bilancio trovi facilmente lavoro, è indubbio che sia di aiuto per capire su quale settore si dovrebbero concentrare le ricerche.
Come preparare un bilancio delle competenze iniziale e monitorare gli sviluppi
Se stai per cominciare con un nuovo impiego, può esserti utile creare un bilancio delle competenze iniziale. In questo documento dovresti prendere nota di tutte le tue Abilità, Esperienze e Caratteristiche Personali che ti descrivono al meglio in questa fase del tuo percorso lavorativo.
Le tre aree appena citate devono rimanere ben distinte nel testo e, dettaglio rilevante, il documento deve essere visivamente ordinato: quando il recruiter lo leggerà insieme al curriculum, dovrà farsi un’idea di te il più precisa e professionale possibile. È altrettanto importante tenere aggiornato il bilancio, arricchendolo nel corso del tempo con nuove esperienze lavorative, competenze acquisite e, eventualmente, alcune evoluzioni dal punto di vista caratteriale. Rimarrai stupito da quanto ogni giorno di lavoro faccia progredire le persone, professionalmente ma anche personalmente.
Il bilancio delle competenze non si esaurisce solo a una serie di colloqui ma questa procedura implica che siano utilizzate una serie di prove e strumenti specifici come: schede pedagogiche; questionari di autovalutazione; analisi di esperienze passate; scrittura della propria biografia professionale; test e simulazioni ecc.
Una certa attenzione è attribuita alla descrizione delle capacità e competenze non certificate (comprese le soft skill più richieste), cioè dimostrate o acquisite al di fuori dei percorsi formativi istituzionali, e all’esplicitazione di capacità e competenze che il lavoratore non è cosciente di avere.
I risultati di ciascuna attività sono raccolti su fogli appositi che alla fine, assieme a una relazione finale elaborata di comune accordo fra cliente e consulente, vanno a costituire un fascicolo che rimane al cliente. Se mancano questi due aspetti, non si può parlare di bilancio, ma solo di colloquio di orientamento o counselling.
Altri elementi importanti sono:
- la stesura di un progetto d’inserimento nella vita attiva, strutturato temporalmente e per sotto-obiettivi;
- la fase dell’accompagnamento, costituita da incontri regolari con il lavoratore, intervallati nel tempo, per verificare la realizzazione dell’obiettivo professionale;
- analisi dei vissuti, utile quando le persone vivono in maniera molto problematica la propria disoccupazione;
- la ristrutturazione cognitiva, per favorire il passaggio da un atteggiamento rinunciatario a un’attivazione diretta nella ricerca di lavoro o d’informazioni.
I risultati di ciascun’attività prevista dal bilancio delle competenze sono raccolti su fogli appositi che alla fine, assieme a una relazione finale elaborata di comune accordo fra consulente e lavoratore, vanno a costituire un fascicolo che rimane a quest’ultimo.
In generale, il fascicolo, o dossier di bilancio o portafoglio di competenze, contiene: le schede di lavoro (le schede utilizzate durante il percorso di bilancio dove sono riportati i risultati delle attività di animazione, ricostruzione della propria storia formativa e professionale e autovalutazione); la sintesi di bilancio ( la relazione elaborata di comune accordo fra lavoratore e consulente dove sono riportati, in sintesi, i più importanti aspetti che risultano dalle schede di lavoro e il progetto professionale); attestati, certificazioni, dichiarazioni di datori di lavoro ecc.. Tutto ciò descrive le capacità della persona e i risultati ottenuti, utili ai fini dell’orientamento al lavoro.
Il bilancio delle competenze sta assumendo un’importanza crescente in questi ultimi anni per il riconoscimento di qualifiche e crediti formativi acquisiti fuori dei percorsi formativi istituzionali. In un numero crescente di Paesi Europei, infatti, è possibile vedersi riconosciute qualifiche frequentando un regolare corso di studi o sostenendo un esame da “privatista”.
Bilancio delle competenze nella scuola
Nel settore scolastico, gli insegnanti neoassunti che stanno per iniziare il loro anno di formazione non possono prescindere dal compilare un bilancio delle competenze, sia all’inizio sia alla fine dell’anno scolastico. Questo strumento integra il curriculum, perché non descrive solamente le nozioni che insegnerai. Infatti, un buon bilancio è suddiviso in tre grandi aree, che descrivono rispettivamente le tue capacità didattiche, l’aiuto che potresti fornire per gestire al meglio la scuola e, infine, le tue competenze professionali e personali. Il documento dovrebbe essere lungo circa 2000 battute, spazi compresi. Scrivi in totale tranquillità e non farti prendere dal timore di sembrare inadeguato: il bilancio delle competenze non è un esame e non porta a nessun punteggio o valutazione. È semplicemente uno strumento di autovalutazione che serve a farti prendere coscienza dei tuoi punti di forza e dei margini di miglioramento che potrai sviluppare lavorando. Sul sito Indire.it puoi trovare un modello di bilancio strutturato dal Ministero dell’istruzione che si compila facilmente online.
Esempi di bilancio delle competenze
Ecco degli esempi di bilancio (totalmente inventati ma realistici), che illustrano solo alcune delle situazioni e dei soggetti per cui esso potrebbe rappresentare una risorsa in più. Inoltre, forniscono degli spunti su ciò che si dovrebbe scrivere concretamente in un documento come questo.
Esempio di bilancio delle competenze per neolaureati
Uno neolaureato in discipline relative alla comunicazione, in cerca del suo primo vero impiego dopo un periodo di apprendistato, potrebbe possedere un bilancio delle competenze come quello che segue:
- Esperienza Possiedo una Laurea in Scienze della Comunicazione (conseguita presso una buona Università), approfondita da un Master in Comunicazione d’Impresa. Ho da poco terminato uno stage della durata di un anno, in cui ho ricoperto il ruolo di assistente al responsabile delle Pubbliche Relazioni presso un’azienda di marketing.
- Competenze In base agli obiettivi di marketing dell’azienda, sono in grado di organizzare le più adeguate strategie di comunicazione. So gestire le relazioni con i clienti e con le altre aziende (associate o concorrenti). Posso occuparmi anche della gestione di eventuali reclami e di analisi della Customer Satisfaction.
- Caratteristiche Personali Sono estroverso; ho buone capacità di problem solving e di organizzazione; ho ottime abilità a lavorare in gruppo e, anzi, lo preferisco; sono propositivo; ho una buona tolleranza dello stress e autocontrollo (non perdo le staffe anche se mi trovo sotto pressione); possiedo ottime capacità di relazione con le altre persone, anche di diverse etnie.
Esempio di bilancio delle competenze per impiegato che vuole fare carriera
Questo esempio tratta di un impiegato che ambisce ad una promozione ed un ruolo di maggiore rilievo all’interno dell’azienda in cui lavora da molto tempo. Ecco un bilancio che potrebbe descriverlo bene (e indurre i superiori a riflettere su una sua promozione):
- Esperienza Ho conseguito un diploma di perito chimico con ottimi voti. Lavoro in un’azienda di smalti e vernici da 15 anni, durante i quali ho ricoperto i ruoli di Addetto di Laboratorio, Controllo Qualità, Programmazione della Produzione e, attualmente, Responsabile di Produzione.
- Competenze Conosco le formulazioni dei prodotti a tutto tondo, i metodi e le apparecchiature per il controllo qualità, i tempi e i metodi produttivi; sono in grado di coordinare il personale, rispettando i tempi di produzione e gli ordini di priorità; posso collaborare con gli addetti alla manutenzione per garantire il corretto funzionamento dei macchinari.
- Caratteristiche Personali Ho attitudine al lavoro di gruppo; possiedo spiccate abilità organizzative e di risoluzione dei problemi; mantengo la calma anche in situazioni di grande carico lavorativo; ho capacità propositive, che dedico al progresso di tutta l’azienda; sono curioso e cerco continuamente nuovi metodi e conoscenze che perfezionino ed espandano la mia area di competenza.
Esempio di bilancio delle competenze per chi deve cercare nuovo lavoro
Infine, ecco il possibile profilo di un lavoratore che, a causa della congiuntura economica, si trova a dover cercare un nuovo posto di lavoro nel suo settore. Classica situazione in cui aiutano i servizi di outplacement. Un buon bilancio può essere di aiuto anche in questa situazione.
- Esperienza Possiedo un diploma in Fashion Design. Ho lavorato per 8 anni come disegnatore di linee di abbigliamento presso un atelier locale che ha cessato l’attività di recente.
- Competenze Conosco bene le caratteristiche dei tessuti, delle tecniche di lavorazione degli stessi e dei macchinari da confezione sartoriale. Mi tengo costantemente aggiornato sul mercato di riferimento e sulle ultime tendenze (ad esempio, i migliori accostamenti di colori, i tessuti più richiesti e così via). Ho ottime doti di disegno, sia manuale sia digitale; conosco e utilizzo correntemente i principali software di design.
- Caratteristiche Personali Sono estroso e spiccatamente creativo, ma anche pragmatico (sono attento alla realizzabilità dei miei progetti); ho grande senso estetico; sono disponibile a collaborare e sempre pronto ad affrontare le nuove sfide di mercato, perché mi piace mettermi in gioco.
Vantaggi ed utilità
Dal bilancio delle competenze possono trarre benefici e vantaggi sia gli individui e sia le imprese. Gli individui possono realizzarlo in ogni momento della propria vita professionale:
- – all’inizio della carriera: aiuta gli inoccupati a prepararsi in maniera più consapevole al loro ingresso nel mondo del lavoro;
- – a metà carriera: chi ha già maturato esperienze lavorative e intende svilupparne nuove o proporsi in altri settori professionali può trovare un vantaggio nella realizzazione del bilancio delle competenze;
- – in fase avanzata: è utile per eseguire un reinserimento lavorativo o a seguito di un periodo di assenza dal mondo del lavoro (es. maternità).
Rappresenta un’ottima opportunità per le imprese soprattutto durante la ricerca del personale permette di inserire “la persona giusta al posto giusto”. Particolarmente utile si rivela quando si modificano gli assetti organizzativi aziendali o si pianifica un ampliamento del business. Questo strumento è di supporto alle decisioni imprenditoriali relative agli investimenti per lo sviluppo delle risorse interne in modo da acquisire vantaggi competitivi sul mercato e da avere una mappa aggiornata delle risorse umane presenti in azienda.
Contribuisce alla progettazione e allo svolgimento di attività efficaci di formazione continua per i piani di sviluppo aziendale; alimenta la motivazione, la responsabilizzazione e la condivisione dei piani di sviluppo individuali raggiungendo in questo modo il benessere aziendale.
Il mercato del lavoro richiede sempre più flessibilità nel proprio lavoro, in tal senso il bilancio delle competenze permette di individuare le cause che impediscono la flessibilità necessaria per affrontare il mercato del lavoro.
In questi casi si vanno ad analizzare gli aspetti negativi o gli errori che possono essere di ostacolo all’integrazione nel mondo del lavoro: ad esempio un’eccessiva flessibilità nel percorso professionale o formativo, può indurci a farci perdere il nostro vero potenziale professionale; avere avuto molte esperienze di lavoro in un settore e non aver mai conseguito una formazione in quell’ambito, può rappresentare un problema; restare legati alle proprie competenze iniziali, senza aggiornarsi, soprattutto in quei settori che si sviluppano molto rapidamente (elettronico, informatico, ecc…) può essere un aspetto frenante nell’inserimento lavorativo di un individuo.
Il bilancio delle competenze ha quindi la funzione di aiutare l’individuo a prendere coscienza dell’insieme delle sue acquisizioni derivanti dalla formazione iniziale, da quella continua e dalla vita professionale affinché possa fondare su una solida autovalutazione i suoi progetti di carriera, al fine di potersi integrare nel mondo del lavoro e al tempo stesso di mantenersi continuamente aggiornato, soprattutto in una società dove i cambiamenti avvengono spesso in tempi rapidi.
E’ un processo che deve permettere al soggetto di elaborare un progetto professionale, a breve, medio e lungo termine, dall’analisi della sua esperienza, della sua storia, delle sue competenze e del suo potenziale, tenendo conto delle sue preferenze, dei suoi valori di riferimento e delle scelte personali fatte nel corso della sua vita.
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