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Come cercare lavoro in maniera passiva, 4 consigli utili

Un qualsiasi accadimento potrebbe costringerci a lasciare il lavoro che tanto amiamo. Siamo pronti a fronteggiare l’evenienza?

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I tempi che viviamo sono incerti. E anche nella sfera professionale, abbiamo imparato a familiarizzare con l’idea che il lavoro che svolgiamo potrebbe non essere l’ultimo. Il consiglio è di non abbassare mai la guardia e di non confidare troppo sulla garanzia del posto fisso. Perché le cose possono sempre cambiare e un qualsiasi accadimento (legato all’azienda o a specifiche situazioni personali) potrebbe costringerci a perdere o lasciare il lavoro che pure ci procura grandi soddisfazioni. Siamo pronti ad affrontare un’evenienza di questo tipo? “Prevenire è meglio che curare”: dicono i saggi, e il consiglio vale anche quando parliamo di lavoro. Anche se svolgiamo una mansione che ci piace e ci fa stare sereni, non smettiamo mai di essere lungimiranti, prudenti e avveduti. E non precludiamoci la possibilità di cercare lavoro in maniera passiva.

Cosa significa cercare lavoro in maniera passiva

cercare lavoro

Cosa vuol dire esattamente cercare lavoro in maniera passiva? Significa continuare a guardarsi intorno, nonostante si abbia già un lavoro soddisfacente e redditizio. Restare con le antenne aizzate e tenersi aggiornati sugli andamenti del mercato e sulle opportunità esistenti. Nulla a che fare, ovviamente, con la platea di “cercatori attivi” che hanno l’impellente esigenza di trovare un impiego. E che si fanno in quattro per procurarsi un colloquio di lavoro. Chi uno stipendio ce l’ha già può muoversi con più calma e serenità, sfruttando a proprio vantaggio l’esperienza maturata sul campo. L’importante è non cedere alla tentazione di adagiarsi troppo e di puntare tutto su una stabilità che potrebbe improvvisamente venire meno. Occorre essere preparati a ogni evenienza e premunirsi per tempo. Come si fa? Scopriamolo insieme individuando ciò che è consigliabile fare per evitare che certi cambiamenti ci mettano K.O.

4 consigli per cercare lavoro in maniera passiva

Ecco 4 consigli che potranno esservi utili.

Curare la rete dei contatti

Il lavoro che svolgiamo da tempo ci ha dato la possibilità di stringere tante mani. Sfruttiamo a nostro vantaggio la cosa e consolidiamo la rete di conoscenze che siamo riusciti a costruire negli anni. Come si fa? Teniamoci periodicamente in contatto con le persone che ci hanno dato di più al lavoro. E che potrebbero aiutarci, nel caso in cui ci trovassimo nella sgradevole situazione di dover lasciare il nostro attuale impiego. La stima e l’apprezzamento dei professionisti con cui abbiamo collaborato (per periodi più o meno lunghi) potrebbero indicarci la strada che conduce a nuove, interessanti e promettenti possibilità lavorative.

Tenere aggiornati curriculum e profili social

Ogni nuova esperienza professionale va inserita nel curriculum vitae. Quando si lavora da molto tempo per la stessa azienda, il rischio di riporre il cv in un cassetto polveroso esiste eccome. Evitiamolo perché, come già detto, potrebbe sempre capitare di doverlo tirare fuori all’improvviso, per candidarsi nuovamente a un’offerta di lavoro. Dobbiamo farci trovare pronti. Ma il curriculum messo a posto non basta: anche i nostri profili social dovrebbero essere costantemente curati. In particolare LinkedIn dove, come è noto, è importante fare rete con persone che condividono le nostre attitudini ed esperienze professionali. Il consiglio è quello di tenersi sempre aggiornati, di frequentare gruppi interessanti e di confermare le competenze di conoscenti e colleghi. Che non mancheranno di restituirci il favore, rendendo il nostro profilo più appetibile e competitivo.

Tenersi pronti per un colloquio di lavoro

Cercare lavoro in maniera passiva significa, insomma, farsi trovare preparati. E prendere tutte le precauzioni del caso per evitare che l’eventuale perdita del lavoro ci getti nello sconforto più totale. Per questo, sarebbe bene continuare ad “allenarsi” facendo quello che tutti i cercatori (attivi) di lavoro devono fare. Il consiglio è, per esempio, quello di tenersi sempre pronti ad affrontare un colloquio di lavoro. Gli anni passati in azienda ci hanno probabilmente “arrugginito” e resi incapaci di parlare (in maniera efficace) di noi e di quello che sappiamo fare meglio.

Corriamo ai ripari e informiamoci sulle nuove modalità di reclutamento. Da quando abbiamo fatto il colloquio che ci ha procurato il lavoro che ci teniamo stretto (almeno per il momento), potrebbero essere cambiate molte cose. Quali sono le domande che i selezionatori fanno con più frequenza? Come è opportuno comportarsi? Cosa è meglio portare con sé? A fare la differenza potrebbe essere una lettera di referenze, scritta da un superiore disposto a riconoscere i nostri meriti. Nel caso in cui dovessimo affrontare un nuovo colloquio di lavoro, portiamola con noi.

Darsi un’occhiata intorno

Tutto sembra filare liscio: il lavoro procede a gonfie vele e il rapporto col capo e i colleghi è più che buono. L’idea di lasciare l’azienda per cui lavoriamo non ci sfiora neanche, eppure non dovremmo scartarla del tutto. La ricerca passiva del lavoro contempla, infatti, la necessità di guardarsi costantemente intorno e di individuare le altre realtà per le quali ci piacerebbe lavorare. Non solo: sarebbe bene anche avere le idee chiare sulle opportunità che riguardano il nostro settore. E tenersi periodicamente aggiornati sulle posizioni che potrebbe ricoprire una risorsa con le nostre competenze e la nostra esperienza. Non si tratta tanto di valutare se, allo stato attuale, esista una prospettiva più allettante quanto piuttosto di premunirsi per tempo. Qualora fossimo costretti a congedarci dall’azienda per cui lavoriamo, avere il quadro aggiornato di ciò che accade fuori ci tornerà più che utile.

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