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Lavorare coi libri: come guadagnare leggendo, 4 professioni ideali

Mettere il cuore in quello che si fa può riservare gratificazioni immense. I lettori più devoti non dovrebbero sottovalutare la possibilità di convertire la loro passione in una fonte di guadagno

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Non c’è augurio migliore, professionalmente parlando, di quello che prefigura la possibilità di far coincidere il proprio mestiere con una forte passione. In pratica: agli amanti dei motori, si augura di diventare affermati corridori e agli amanti del buon cibo, di trovare il loro posto nel pantheon degli chef stellati. Mettere il cuore in quello che si fa può portare a centrare risultati inimmaginabili. E spianare la strada a gratificazioni enormi. Chi ama viaggiare può vagliare l’idea di mettersi alla prova come tour operator e chi, da sempre, frequenta i pentagrammi, impegnarsi a diventare un musicista accreditato. Ma anche chi ama leggere può sognare più o meno in grande perché, a dispetto di ciò che pensano in molti, lavorare coi libri, si può. E guadagnare, anche.

4 professioni per chi ama leggere

Mettendo da parte la professione dello scrittore (che richiede il possesso di un vero talento) e quello dell’editore (che necessita di un investimento economico forte), concentriamoci su 4 professioni alla portata di tutti gli amanti della lettura. Che possono concretamente adoperarsi per convertire la loro passione in un’interessante fonte di guadagno.

Blogger

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Aprire e gestire un blog in cui si parla di libri può essere un’idea vincente. Ma attenzione: la concorrenza è tanta e il rischio di annaspare nel mare magnum dell’offerta online altissimo. Per distinguersi ed emergere dal mucchio come blogger, occorre avere le idee sufficientemente chiare e mirare ad una specifica fetta di mercato. Le possibilità sono tantissime: potreste pensare di specializzarvi nella segnalazione dei best-seller del momento o stilare la vostra personalissima classifica dei migliori “gialli” di sempre. Dire la vostra su un saggio di economia politica o dispensare consigli ai lettori inesperti. Un’idea carina potrebbe essere anche quella di aprire un blog specializzato in “stroncature”. Lavorare coi libri vuol dire partire da un attento studio dei testi e modellare il loro contenuto alle proprie inclinazioni. Impegnandosi a fornire un servizio che possa risultare utile tanto ai lettori quanto agli scrittori. Che – specie se emergenti – hanno bisogno di tanta pubblicità.

Editor/ Revisore

editor
image by Nonwarit

Conoscete il detto: non tutte le ciambelle escono col buco? Vale anche per i libri. Trasferire sulla carta una storia è un’impresa titanica, che comporta un dispendio enorme di energie. Dopo aver scritto un libro, l’autore si sente come svuotato e avverte l’esigenza di distaccarsene un po’. E’ qui che entra in gioco l’editor, che provvede a rileggere tutto e ad apportare le necessarie correzioni. Quello del revisore non è un compito semplice: non si tratta solo di intervenire sui possibili errori grammaticali o di mettere a posto la punteggiatura; molto spesso, occorre revisionare a livello lessicale, individuando le parole più efficaci e pregnanti, senza snaturare l’impianto della storia. L’editor deve lavorare di cesello e in completa sintonia con l’autore, impegnandosi al massimo perché il testo revisionato risulti “leggibile” e avvincente.

Libraio

libraio

E’ probabilmente il primo mestiere a cui si pensa, quando si parla della possibilità di lavorare coi libri. Tutti i veri lettori hanno sognato, almeno una volta nella loro vita, di alzare la saracinesca della loro libreria privata. Fantasticando sulla possibilità di consigliare ai clienti il testo più adatto a loro o di organizzare incontri e dibattiti con gli autori che più amano. Non è un progetto da poco: oltre all’investimento iniziale (che non è comunque da trascurare), occorre avere un forte senso imprenditoriale perché le grandi catene editoriali e i nuovi circuiti online minacciano di fare “terra bruciata”. Se state valutando la possibilità di aprire una vostra libreria, anche una libreria in franchising, fate i conti per bene: il consiglio è quello di progettare l’avvio di un’attività “artigianale”, incardinata sull’offerta di libri che non è facile reperire altrove. Soltanto ritagliandovi la vostra nicchia di mercato, potrete sperare di sopravvivere e di accreditarvi presso un pubblico di intenditori.

Bibliotecario

bibliotecario

E se la passione per i libri vi portasse a diventare un “topo da biblioteca”? Detta così potrebbe sembrare poco alettante, ma l’idea di lavorare in una biblioteca è, a conti fatti, quanto di più rispondente si possa immaginare al profilo del lettore “doc”. Immaginate, infatti, di passare le giornate a classificare e catalogare libri di ogni tipo e di fornire informazioni chiare e puntuali ai vari visitatori. L’idea vi alletta? Bene, non vi resta che tenervi aggiornati sui vari concorsi pubblici banditi dagli enti locali o altri enti che gestiscono le biblioteche (come ad esempio Ales), prepararvi e incrociare le dita. Ai bibliotecari del nuovo millennio non serve avere solo familiarità coi libri tradizionali, ma anche coi supporti e i materiale multimediali. Come tutte le professioni, anche quella del bibliotecario si è innovata e ha finito per soddisfare le richieste di un’utenza sempre più esigente e tecnologizzata.

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