Quando si resta per molto tempo disoccupati, arriva un momento in cui si pensa di averle provate tutte (ottimo curriculum, lettera di presentazione mirata sull’azienda oggetto di candidatura, continua ricerca di un impiego e affinamento della stessa, etc..), e visto che l’offerta di lavoro, il colloquio o una qualunque possibilità di dare una svolta alla situazione non è comunque arrivata, è più che mai facile scoraggiarsi, arrendersi, diventare sempre meno attivi e, quindi, autodanneggiarsi.
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Come fare a trovare lavoro quando si è disoccupati da tanto tempo

Abbiamo parlato spesso delle difficoltà connesse al trovare lavoro e della disoccupazione di lungo periodo, dato che il problema, soprattutto in Italia è fortemente sentito, oltre che fortemente presente. I rischi connessi al non trovare lavoro per tanto tempo sono molti ed alcuni sono anche gravi. Niente di tutto questo però, è irrimediabile. Quando infatti “si pensa di averle provate tutte”, proprio in quel momento bisogna saper prendere atto che non è così. Non lo è praticamente mai. Vediamo quindi cosa fare quando da tanto tempo non si trova lavoro.
La regola, la prima ed irrinunciabile regola, è quella di tenersi sempre, sempre, sempre, impegnati in qualcosa. Se poi questo qualcosa è anche remunerativo tanto meglio, ma se anche non fosse così, fa niente. L’importante è non restare passivi, mai.
Ricominciare come freelance
E’ vero che in Italia la via non è tra le più facili, ma non è neanche impossibile da percorrere. Magari non si riuscirà a guadagnare (di certo non all’inizio) come e quanto un classico lavoro full time, ma “qualcosa” è sempre meglio di niente. E quel “qualcosa” è fondamentale per non perdere il contatto con il sistema lavoro, di per se escludente (o dentro o fuori). Per iniziare un’attività come freelance, ovviamente bisogna prima stendere una lista delle proprie competenze ed abilità, fare un’analisi delle strade (e degli eventuali costi da sostenere) percorribili e poi prendere, con una certa prudenza e molto buon senso, una decisione secca. Attenzione, non è detto che seguire i propri gusti sia la via più giusta (potrebbe anche esserlo ovviamente). Si potrebbe essere ugualmente formati per due attività, una delle quali è più gradita dell’altra. Certo, quest’ultima verrà affrontata con più voglia di fare, ma se manca lo spazio in cui muoversi, se prospettive di guadagno non ce ne sono o sono molto limitate rispetto all’altra, allora è meglio “redimersi” e, malgrado tutto, scegliere quella che vanta le maggiori possibilità.
Fare cose utili per se stessi. In una parola, formarsi
Un’altra pratica da perseguire assolutamente è quella di cercare attività utili, come ad esempio possono essere quelle formative, e svolgerle in gran quantità. Ovviamente non avendo un lavoro, investire dei soldi in questo tipo di attività è cosa da valutare attentamente (anche se non è detto che non ne valga la pena). Di certo però, soprattutto sul web esistono possibilità “free” ovvero gratuite che non vanno per niente trascurtate. Imparare le basi di una lingua, o come funziona un determinato programma informatico diffuso negli ambienti lavorativi e via dicendo è sicuramente una strada intelligente. Bisogna avere la voglia di impegnarsi e la costanza di seguire i vari corsi che si possono trovare online ed impararli, per poi mettere in pratica i risultati quando un lavoro lo si avrà. Lo stare fermi ad aspettare “il miracolo” è la cosa più controproducente che esista, in quanto oltre a non imparare nulla e quindi non migliorare, nel lungo periodo la testa può “perdere l’allenamento” acquisito nelle precedenti esperienze lavorative, e le difficoltà una volta riagguantato un impiego potrebbero moltiplicarsi (con il rischio di perderlo, quell’impiego).
Non smettere di sognare
L’espressione potrà risultare esagerata a qualcuno, ma, mediando, potremmo tradurla anche come “non smettere di pensare positivo“. Un po’ come già detto nei precedenti paragrafi, l’immobilismo, anche (o sarebbe meglio dire “soprattutto”) quello mentale, genera “mostri” inaffrontabili. Proprio questi mostri (abbattimento, paura, sconforto, atteggiamenti di rinuncia) reiterano l’immobilismo rischiando anche di portare a stati depressivi. Sognare non costa nulla, e farlo è indubbiamente bello e appagante. Non avere un lavoro non significa che mai più si avrà la possibilità di ottenere un posto. Sognarlo, quel posto, pensare positivamente che di lì a breve l’opportunità tanto agognata arriverà, serve a mantenersi reattivi e propositivi; due atteggiamenti da quali chi cerca lavoro non può certo prescindere. I sogni poi, non si fermano e non devono fermarsi lì. L’idea di trovare non solo un lavoro, ma proprio quello che si vorrebbe fare da una vita, sarà pur improbabile, ma non è da accantonare mai. Le vie del Signore sono infinite, no?
Specifichiamo subito una cosa molto importante. Se l’utilizzo dei social network prevede anche la ricerca di un lavoro, allora è meglio, molto meglio, tenere un profilo, per così dire “basso”, serio insomma. E’ noto che i selezionatori si servano anche di questi strumenti per capire con chi potrebbero aver a che fare. Quindi l’immagine che deve derivarne è quella di una persona con la testa sulle spalle, affidabile, concreta. Se si vuole anche “cazzeggiare” (passateci il termine), è assolutamente legittimo farlo, ma a quel punto è meglio distinguere gli account. Il primo è professionale, il secondo è ludico. Utilizzare il secondo per cercare lavoro non è proprio il caso. Detto questo una forte e costante presenza sui social network (facebook, linkedin e via dicendo) è certamente un buon viatico per avere visibilità ed anche per avere a disposizione una sorta di banca dati immediatamente disponibile e raggiungibile anche tramite cellulare, in casi di colloqui imprevisti, od occasioni di lavoro improvvise. Proprio per questo è importante che la presenza sui social network sia ben pianificata, organizzata, mirata.
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