Lavorare sodo non basta. Chi vuole fare strada, deve mostrarsi responsabile ed affidabile, lungimirante e riconoscente
Essere ambiziosi non è un difetto. Anzi: ad un certo punto della nostra carriera – dopo aver investito talento, tempo ed energia nella realizzazione di progetti che hanno contribuito alla crescita dell’azienda per cui lavoriamo – è legittimo che aspiriamo ad ottenere qualcosa di più. E non solo perché uno stipendio più rotondo ci farebbe affrontare la vita con più serenità, ma anche perché ci darebbe la carica per continuare a fare bene. E per credere che chi più si impegna, più viene meritoriamente valorizzato. Certo, si tratta della situazione ideale: quella che non tiene conto delle scorrettezze e dei favoritismi che caratterizzano certi ambienti di lavoro, ma sforziamoci di essere positivi. E di pensare che, per ottenere un avanzamento di carriera, basta darsi da fare e dimostrare quanto valiamo. Occorre, insomma, farsi apprezzare ogni giorno di più. Già, ma come si fa?
Indice
5 consigli per farsi apprezzare sempre di più dal capo
Ricordiamoci che, anche (e soprattutto) al lavoro, gli esami non finiscono mai. Cosa vuol dire? Che anche se abbiamo messo piede in azienda da tanto tempo e ci siamo guadagnati il rispetto e la stima di tutti (o quasi), non possiamo abbassare la guardia. Perché gli occhi di chi viene pagato per giudicare il nostro operato ed affidarci eventuali crescenti responsabilità continuano ad osservarci con molta attenzione. Chi ambisce ad ottenere un avanzamento di carriera, non può non tenerne conto né sottovalutare che anche altri colleghi puntano a farsi notare dal capo. Non bisogna inquadrare la questione come una lotta senza esclusioni di colpi, ma come una sana competizione ad armi pari. Che – nella solita situazione ideale che stiamo ipotizzando – finirà per premiare il più meritevole. Ovvero colui (o colei) che riuscirà a farsi apprezzare di più. Lavorare sodo è solo l’inizio: se vogliamo irrobustire le nostre chance di fare carriera, occorre impegnarsi al massimo e concentrarsi su queste 5 cose.
Mostriamoci decisi e responsabili
Più si va avanti nella carriera, più si è chiamati a prendere decisioni delicate. Siamo pronti a farlo? Se ambiamo a ricoprire un ruolo di maggior peso in azienda, dobbiamo fare i conti con la nostra capacità di gestire le situazioni e le persone, che possono creare non pochi problemi. Per farsi apprezzare sempre di più, occorre mostrarsi decisi ed intraprendenti. Perché ci sono capi (e magari il nostro è uno di questi) che ai dipendenti passivi ed accondiscendenti preferiscono quelli che propongono piani e suggeriscono soluzioni. Se abbiamo idee ed entusiasmo per sostenerle, partiamo col piede giusto. Ma a fare la differenza potrebbe essere la nostra propensione ad assumerci le responsabilità, anche quando le cose non vanno bene. Tutti sanno rimanere a bordo, quando il mare è calmo e la navigazione procede tranquilla; ma chi non abbandona la nave, quando le onde si fanno alte, merita ben altra considerazione.
Diamo prova della nostra affidabilità
Nessun capo prenderà mai in considerazione l’ipotesi di promuovere un dipendente di cui non si fida. Anche se si trattasse del più capace e geniale che gli sia mai capitato a tiro. I capi sono spesso costretti a delegare e non possono pensare di lasciare il timone dell’azienda (anche se per brevi periodi) a persone inaffidabili, che non danno prova di sufficiente dedizione e coinvolgimento. Funziona esattamente come nella vita privata: nessuno di noi si sognerebbe mai di affidare il nostro bene più prezioso ad una persona smemorata e distratta. Per quanto possa essere carismatica o amica. Perché dovrebbe farlo il nostro superiore, che scegliendo di affidarci incarichi di grande responsabilità, rischia di perdere davvero tanto? Guadagnarsi la fiducia del capo non significa dargli sempre ragione, ma dimostrargli che lavoriamo per il bene della sua impresa, destinando la giusta attenzione e la dovuta considerazione a tutto quello che facciamo.
Dimostriamo di essere dei buoni “talent scout”
Per farsi apprezzare al lavoro, occorre dimostrare dedizione. Che vuol dire anche impegnarsi al massimo per far sì che l’azienda prosperi. Non sottovalutiamo l’importanza di “stanare” le persone giuste: se abbiamo fiuto e riusciamo a cogliere, senza troppe difficoltà, le potenzialità di chi ci sta intorno, partiamo avvantaggiati. Essere dei buoni “talent scuot” significa, infatti, avere la stoffa del leader. Che riesce a scovare le risorse migliori e ad impiegarle nei ruoli che sono loro più congeniali. Non è cosa da poco: chi aspira ad ottenere una promozione, potrebbe sbaragliare la concorrenza, mostrando la sua lungimiranza. E la sua propensione a scommettere su giovani talenti, specie se diversi da sé. Non tendiamo a circondarci di “cloni”, avvezzi a dirci sempre di “sì”, ma di persone valide e stimolanti, che riescono a prospettarci soluzioni e scenari che non avremmo mai preso in considerazione da soli.
Condividiamo i successi con gli altri
Inutile girarci intorno: se la dirigenza sta pensando di promuovere qualcuno, verremo presi in considerazione, solo se abbiamo portato a casa dei risultati. Perché, nella solita situazione ideale che stiamo tratteggiando, solo i dipendenti che se lo meritano possono aspirare ad ottenere un avanzamento di carriera. Possiamo dare prova della nostra validità anche in questo caso e farci apprezzare per il modo in cui scegliamo di celebrare i successi, che non vanno certo sottacciuti o sminuiti. Chi si pavoneggia, ostentando i propri meriti ad ogni piè sospinto, dimostra di non aver raggiunto un grado di maturità professionale apprezzabile. Mentre chi ha imparato a condividere i successi con gli altri e sa riconoscere i meriti delle persone che lo hanno aiutato a fare goal, dimostra di essere pronto ad andare avanti. Impegniamoci a non essere egocentrici ed a ragionare in un’ottica di costante e proficua collaborazione.
Curiamo le relazioni e facciamo da “sentinella”
Siamo dei tipi polemici? Non c’è collega con cui non abbiamo litigato? Allora scordiamoci la promozione. Il capo non prenderà mai in considerazione la possibilità di premiarci, se ci considera delle “teste calde”, sempre pronte a seminare zizzania. Per fare carriera, occorre (anche) saper coltivare i rapporti e relazionarsi con le persone, nel modo più civile e garbato possibile. Prendendo le dovute precauzioni. Spettegolare alla macchinetta del caffè, per guadagnarci la simpatia di qualche collega, non è una buona idea; ma cerchiamo comunque di tenere le orecchie aperte. Perché? Perché, durante un’informale radunata, potremmo cogliere qualcosa di interessante. E trovarci nella fortunata posizione di poter sfruttare la cosa a nostro vantaggio. Potremmo, ad esempio, riferire al capo che ci sono delle lamentele su una sua determinata decisione. O che parte del personale non ha capito bene come bisogna mettere in pratica una certa strategia. Evitiamo di riportare nomi e cognomi (se non espressamente chiesto dal capo) e limitiamoci a fare da “sentinella”. Non si tratta di fare gossip, ma di fornire informazioni utili ad “aggiustare il tiro”. E ad evitare problemi ed incomprensioni che potrebbero mettere in crisi l’azienda o compromettere i rapporti tra superiori e sottoposti. Anche questo dovrebbe contribuire a farci apprezzare di più dal capo.
Se sogniamo da tempo di occupare un ruolo importante in azienda, dobbiamo mettercela tutta. Scommettendo sulle nostre capacità, sulla nostra correttezza e sulla completa dedizione al lavoro. Dimostriamo di essere pronti ad assumerci le nostre responsabilità, guardiamoci intorno e circondiamoci delle persone giuste (evitando di pestare i piedi a chi non ci sta simpatico o a chi ambisce a fare carriera come noi). Con queste referenze, la possibilità di brindare presto alla nostra promozione non ci apparirà più così remota.
Cerchi un nuovo lavoro?
Per avere sempre offerte di lavoro reali e verificate nella tua casella email in linea con le tue esigenze: Registrati su Euspert Bianco Lavoro