I gruppi Linkedin riuniscono utenti che hanno interessi affini. Per questo sono dei luoghi che favoriscono l’incontro, la discussione e l’interazione tra persone interessate, competenti e attratte da un determinato settore. Insomma riuniscono coloro che hanno un’affinità professionale. Per questo possono rappresentare un ecosistema ottimale per sviluppare e allargare il nostro network. E nell’ottica di diventare ancora più efficaci nella generazione di conversazioni di qualità e quindi un’interazione migliore tra gli utenti membri, i gruppi Linkedin hanno subito una recente trasformazione. Ma quali sono stati questi cambiamenti?
La novità è che oggi tutti i gruppi sono standard o non elencati (c.d. UnListed). Quelli standard compaiono nei risultati di ricerca e ogni membro può invitare i suoi collegamenti ad aderire al gruppo. Così il rischio che il gruppo si allarghi enormemente e venga riempito di spam resta dietro l’angolo.Invece i gruppi non elencati non compaiono nei risultati dei motori di ricerca e solo l’amministratore può invitare altri membri. Questa novità, si legge sul sito di LinkedIn, è stato apportato per evitare, come già successo, che nei gruppi aperti si sviluppassero conversazioni di bassa qualità, con post solo autoreferenziali o utili solo per fare marketing. Mentre l’esperienza dei gruppi chiusi ha prodotto una partecipazione maggiore e conversazioni più costruttive. Nei nuovi gruppi Linkedin UnListed la nostra privacy è più tutelata e ciò che scriviamo non può essere letto da chiunque.
Linkedin ha anche lanciato una nuova applicazione specifica per i gruppi, disponibile per il momento solo per Ios (dispositivi Apple). L’applicazione consente di visualizzare il contenuto del Gruppo che più ci interessa, ma non tutto quello che è oggetto di discussione. Inoltre rende anche più facile scoprire nuovi gruppi creati attorno al settore di cui ci occupiamo o in cui ci siano membri aderenti ai nostri gruppi.